Il Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia compie 5 anni. Numeri e traguardi
Cinque anni fa la terza sede lagunare della PInault Collection apriva i battenti, dopo il vigoroso restauro condotto da Tadao Ando. Oggi è uno dei soggetti più attivi nel panorama culturale veneziano. E i numeri lo confermano.
Sono trascorsi cinque anni dal 28 maggio 2013, quando il Teatrino di Palazzo Grassi svelava il suo nuovo volto al pubblico, in seguito al restauro e al ridisegno funzionale eseguito da Tadao Ando. Sorto come giardino ottocentesco di Palazzo Grassi, coperto nel 1961 e consegnato all’abbandono nel 1983, oggi il Teatrino è un auditorium di 255 posti, che da un lustro fa da cornice a incontri, proiezioni, concerti, performance all’insegna della multidisciplinarietà e della cultura. 65.075 spettatori e 538 eventi hanno siglato il suo successo, affiancando i risultati conseguiti dalla programmazione espositiva di Punta della Dogana e dello stesso Palazzo Grassi.
GI OSPITI E I PROGETTI
Innumerevoli gli ospiti che hanno varcato le soglie del Teatrino, dagli artisti ‒ come Doug Aitken, Roberto Cuoghi, Yuri Ancarani, Loris Gréaud, Philippe Parreno e Francesco Vezzoli ‒ ai direttori di musei internazionali ‒ Gabriella Belli, Alain Seban, Jean-Luc Martinez, Pierre Rosenberg e Paolo Giulierini, solo per citarne alcuni ‒ fino a curatori, studiosi, scrittori, musicisti e performer del calibro di Hans-Ulrich Obrist, Carlos Basualdo, Georges Didi-Huberman, Angela Vettese, Fredrik Sjöberg, Teho Teardo e Olivier Saillard. Altrettanto numerose le collaborazioni speciali, come quella con Lo Schermo dell’Arte Film Festival, BIM ‒ Biennale dell’Immagine in movimento, Fashion in Film Festival di Londra e con interlocutori locali come la Fondazione Musei Civici di Venezia, la Collezione Peggy Guggenheim, la Fondazione Cini, la Libreria Marco Polo e il Festival dei Matti. Restando in tema di dialogo, va ricordato il progetto Grand Tour, che ha coinvolto musei italiani ed esteri quali la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Palazzo Strozzi e il Centre Pompidou. Spazio anche alla sperimentazione con sleeping concert, slam poetry e il festival di ascolto collettivo Helicotrema.
IL FUTURO
Se gli ultimi cinque anni sono stati ricchi di iniziative, i prossimi mesi si preannunciano altrettanto densi. Il 7 giugno al Teatrino tornerà il Festival dei Boreali, insieme alla scrittrice danese Siri Ranva Hjelm Jacobsen, mentre il giorno successivo la parola andrà a Ronan Bouroullec, che presenterà il suo ultimo libro. In linea con i temi affrontati dalla collettiva Dancing with Myself, in corso a Punta della Dogana, il 12 e il 13 giugno il Teatrino accoglierà il workshop per ballerini Muoviti Muoviti! danza, performance, musica. Everybody, mentre il 26 e 27 settembre i riflettori si accenderanno su Gilbert & George, tra i protagonisti della mostra. Si ispirano, invece, alla personale di Albert Oehlen, allestita a Palazzo Grassi, due concerti, Steamboat Trio e Ken Vandermark & Paal Nilssen Love duo, e l’incontro autunnale tra Jean-Pierre Criqui, autore del testo critico in catalogo, e il critico d’arte Mark Godfrey. Il 15 e 16 novembre, infine, il convegno di studi Palazzo Grassi e la storia delle sue mostreprenderà in esame le attività espositive presentate negli Anni Cinquanta e Sessanta a Palazzo Grassi dall’allora Centro Internazionale delle Arti e del Costume.
‒ Arianna Testino
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