Presentato il programma di Matera 2019. Con il Ministro Alberto Bonisoli

300 eventi, un intero territorio coinvolto, grande partecipazione della città: finalmente Matera 2019 presenta il programma al pubblico, con un intervento di Alberto Bonisoli che guarda al 2039.

Ha ragione Marino Sinibaldi, direttore di Radio Rai 3 e conduttore della mattinata, quando dice che la conferenza stampa di presentazione di Matera 2019 mette sul piatto una “non notizia”.
Ciò che emerge dai numerosi interventi che si susseguono, invece, è una atmosfera. Fatta di persone, di relazioni, di occasioni, di interconnessioni. Si parte con una accoglienza jazz, offerta dai musicisti Bobby Watson, al sax alto, e Dino Plasmati, alla chitarra, entrambi protagonisti di Materadio, la festa di Radio Rai3 a Matera, in corso fino al 23 settembre con importanti ospiti e protagonisti, per poi portare pubblico, città e stampa dentro i contenuti. Non è facile riassumere i mille spunti di questa conferenza allargata che ha voluto più che altro dare il senso di una presenza muscolare, dire a 120 giorni dal calcio d’inizio: ecco ci siamo. Con lo slogan Open Future.

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

“Questa è una città”, ha commentato il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, “che vive il presente non come prosecuzione del passato ma anticipazione del futuro. Questo è lo spirito di Matera 2019”. Rincara la dose la Vice Presidente della Regione Basilicata Flavia Franconi: Matera 2019 è una sfida non solo per la città, ma per tutto il Sud Italia, “troppo spesso sottovalutato e trascurato ma capace di grandi cose”. Cose audaci, per dirla sempre con Sinibaldi, che hanno trasformato una visione, di primo acchito considerata quasi avveniristica, sbaragliando concorrenti di tutto rispetto (come Siena, Ravenna, Perugia) in azione. Non nascondono i protagonisti dell’evento le problematiche che nel corso di questi lunghi sette anni di lavoro hanno frenato o reso più complessa, soprattutto politicamente, la corsa verso il traguardo finale. Nonostante tutto, dice Paolo Verri, direttore di Matera 2019, presente insieme a Salvatore Adduce,Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, e a Joseph Grima, direttore artistico, agitando il dossier di candidatura con la mano sinistra, “Siamo qui e possiamo orgogliosamente affermare che nel programma che presentiamo oggi c’è tutto ciò che avevamo promesso. Oggi siamo inoltre in grado di dirvi cosa accadrà nello specifico, dandovi appuntamenti con date e orari”. E non è poco.

COSA SUCCEDE

Tanti sono gli eventi, difficile sintetizzarli in poche righe. Si parte il 19 gennaio con una cerimonia inaugurale che coinvolgerà le bande musicali e marcianti provenienti dall’intera Regione, ma anche da 27 capitali europee della cultura che convergeranno su Matera in un grande evento che coinvolgerà fino a 2000 musicisti, trasmesso in diretta dalla Rai, animato anche da un pranzo conviviale di quartiere, organizzato in ogni piazza e aperto a tutti, fino al progetto Social Lightche al calar del sole illuminerà i Sassi a lume di candela, grazie alla complicità degli abitanti. Si tratta di un momento simbolico che giunge peraltro a 25 anni dall’ingresso dei Sassi di Matera nel Patrimonio dell’Unesco, non più “Vergogna di Italia”, ma bellissimo fiore all’occhiello. Tra le preoccupazioni del progetto c’è senz’altro la partecipazione di cittadini e “cittadini temporanei”, ovvero i turisti (con questa definizione caricati di maggiore responsabilità), ma anche quella di non gravare troppo sui Sassi. Per rispondere a queste esigenze, ma anche per creare massima diffusione e capillarità, il progetto si espande fuori dal centro storico (in quella che è la 17ma città di Italia per estensione) ed oltre ovviamente i confini cittadini, in una grande festa che coinvolge tutto il territorio regionale (in 131 comuni) e non solo. Nel corso dell’anno inoltre si chiederà alle persone che provengono da fuori di lasciare una testimonianza, un qualcosa che rappresenta la propria personale idea di cultura. Tutti gli oggetti raccolti saranno protagonisti di una mostra curata e partecipativa che concluderà il 2019.

I NUMERI DI MATERA 2019

La spesa è di 48 milioni di euro in 7 anni per l’intero, il 5 % in meno delle risorse iniziali. Sono stati inoltre stanziati 6 milioni all’interno di questa cifra per la voce “legacy”, commenta Paolo Verri, cioè quello che accade dopo il 2019. La programmazione consta in 48 settimane. Si parte il 19 gennaio, si chiude il 19 dicembre. 300 sono i progetti, 117 gli artisti e i curatori coinvolti, 27 i paesi europei in un percorso che ha interessato non solo la Regione e la città, ma un importante network di territori e istituzioni. Tra questi, com’è naturale, c’è la collaborazione con Plovdiv, la città bulgara gemella anch’essa Capitale Europea nel 2019, ma anche con le altre capitali passate e future, con le città italiane candidate al titolo e con le capitali italiane, e così via. Un esempio? Un percorso realizzato in occasione dei 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, che vede Matera e il Ravenna Festival insieme verso il 2021.

LE PAROLE DI BONISOLI

Ho conosciuto il progetto gradualmente”, ha commentato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli. “Ed è un’opportunità che non possiamo perdere e non perderemo. Dobbiamo avere delle ambizioni altissime. Per me Matera non è 2019, ma è 2039. Voglio ragionare in una logica da qui a 20 anni. Matera deve diventare un luogo dove accadono cose culturali. Il Sud Italia deve diventare un luogo in cui anche se non so nello specifico cosa sta succedendo so che qualcosa di bello ed interessante accadrà, come nelle grandi Capitali Europee”. Un passaggio è dedicato alla cultura come fattore di sviluppo, per un Sud futuro basato non sullo sviluppo industriale, ma proprio su questi temi, anche con l’obiettivo di invertire la tendenza e promuovere una migrazione all’incontrario. “Con queste premesse il Mibac avrà un ruolo di stimolo, giocheremo in due, come sparring partner, un ruolo di raccordo, nel coinvolgimento attivo di tutti i soggetti, infine aiuteremo nella raccolta di disponibilità da parte di istituzioni che fanno parte di tutto lo Stivale che partecipano al progetto in una sorta di Off Matera”.

– Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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