Italian Council, ecco i 10 progetti vincitori del bando che promuove l’arte italiana all’estero
I progetti vincitori, ideati in relazione ai luoghi ospitanti o ispirati da riflessioni sui cambiamenti sociali e culturali, spaziano dalla fotografia alla scultura fino a installazioni e video-arte. Eccoli nel dettaglio
Annunciati i dieci progetti vincitori della quarta edizione di Italian Council, il primo bando internazionale a sostegno dell’arte contemporanea italiana, promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane (DGAAP). Un progetto che ha funzionato, ha permesso a tanti artisti di poter fare una esperienza fuori dall’Italia con il dovuto sostegno e che speriamo venga rinnovato anche per i prossimi anni come peraltro ha preannunciato il Ministro. A ricevere il finanziamento del bando, per un ammontare complessivo di oltre 1 milione di euro, saranno le proposte degli artisti: Elena Bellantoni; Francesco Bertelè; Rä Di Martino; Sara Enrico; Sonia Leimer; Maurizio Nannucci; Cesare Pietroiusti (per la prima volta il presidente di un Museo finanziato dallo stato per realizzare la sua opera!); Marinella Senatore; Mario Rizzi; Luca Vitone. Italian Council prevede il finanziamento di progetti presentati da musei, enti pubblici e privati non profit, istituti universitari, fondazioni e associazioni culturali, anche internazionali, che prevedano la produzione di opere d’arte italiane per incrementare le pubbliche collezioni.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti con Italian Council”, ha dichiarato Federica Galloni, direttore DGAAP. “Il progetto ha visto nelle diverse edizioni il coinvolgimento di prestigiose istituzioni di tutto il mondo e ha supportato la realizzazione di opere d’arte di altissima qualità”. Con il quarto bando termina, infatti, il secondo anno di Italian Council. I fondi messi a disposizione dalla DGAAP nel biennio 2017-2018 ammontano nel complesso a 3 milioni di euro. I progetti ammessi al finanziamento sono in tutto 34, selezionati tra circa 180 domande pervenute da tutto il mondo, con un coinvolgimento totale di più di 50 Paesi. “Con questo programma il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha garantito un sostengo concreto ai talenti italiani”, ha dichiarato il Ministro Alberto Bonisoli, “e, in considerazione del successo ottenuto, intendiamo andare avanti, tornando nel 2019 con una nuova edizione del concorso”. Intanto, ecco nel dettaglio sfogliando le schede qui sotto i 10 progetti vincitori di questa quarta edizione che presentano l’attività di artisti provenienti da tutta Italia e prevedono la realizzazione di opere che, ideate in relazione ai luoghi ospitanti o ispirate da riflessioni sui cambiamenti sociali e culturali del tempo, spaziano dalla fotografia alla scultura fino a installazioni e video-arte.
-Claudia Giraud
ELENA BELLANTONI – ON THE BREADLINE
Con il suo progetto presentato da Associazione Culturale Wunderbar di Roma, Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975) seguirà la Breadline (via del pane) tra Turchia e Serbia, attraverso una serie di residenze (Istanbul, Belgrado, Atene, Palermo), cercando il significato della metafora del pane nelle civiltà del Mediterraneo. Il risultato saranno quattro video realizzati grazie ai materiali raccolti durante i viaggi e quattro incisioni su vinile 33 giri dell’inno Bread&Roses, una per ciascuna lingua. Le opere prodotte saranno al centro di una mostra organizzata all’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, che sarà anche la loro sede definitiva.
FRANCESCO BERTELÉ – HIC SUNT DRACONES
L’opera di Francesco Bertelé (Cantù, CO, 1978), presentata da Fondazione Made in Cloister di Napoli, sarà costituita da una installazione multimediale che riporta dati e informazioni raccolti dall’artista partendo da un’azione performativa ed esperienziale. Questa consisterà in una scalata sulle alte scogliere di Lampedusa con lo scopo di mappare le superfici in 3d, registrare il sonoro e riprendere a 360° il contesto. L’opera finale, infatti, ricreerà in maniera virtuale le stesse condizioni di attraversamento vissute dall’artista che potranno essere rivissute in maniera immersiva dai fruitori. In questo modo Bertelé intende sondare i limiti fisici e psicologici dell’uomo, quando posto in relazione con l’ambiente naturale.
RÄ DI MARTINO – THE PILGRIMAGE
Il lavoro di Rä Di Martino (Roma, 1975), presentato da Fondazione Volume! di Roma, si concentra sulla visione di mondi possibili: si tratta del racconto video del making of di un film di fantascienza che non sarà mai realizzato. L’opera comprenderà anche la costruzione di scenografie, costumi, oggetti di scena, frutto di una ricerca demo- etnoantropologica sulla società futuribile immaginaria protagonista del film.
SARA ENRICO – THE JUMPSUIT THEME
Il progetto The Jumpsuit Theme di Sara Enrico (Biella, 1979), presentato dal MART di Trento e Rovereto, è un ciclo di sculture e stampe che connette l’insieme di interessi nei confronti di Thayaht, il creatore della Tuta, abbigliamento antiborghese e operaio, elementare, dal forte connotato democratico e universale. Nel suo essere seconda pelle, plastica e fluida, la tuta interessa la scultura di Sara Enrico, anche per la sua dimensione tattile e pittorica. Le opere saranno connesse a uno studio specifico su Thayaht partendo dal Fondo Ernesto Thayaht in buona parte conservato al Mart.
SONIA LEIMER – VIA SAN GENNARO
Il progetto di Sonia Leimer (Merano, 1977), presentato dall’ISCP – International Studio & Curatorial Program di New York, partirà da una residenza all’ISCP di New York finalizzata alla realizzazione dell’opera, costituita da un video e delle sculture. Il tema è la scomparsa di Little Italy a Manhattan. Ogni settembre Little Italy festeggia la festa di San Gennaro e Mulberry Street prende il nome del santo, la cui attrazione principale sono i teatrini di marionette e pupi, che saranno al centro di un video.
MAURIZIO NANNUCCI – SENTENCES. SEGNI DI LUCE PER UNA RI-GENERAZIONE CONTEMPORANEA
Il progetto del Complesso Monumentale della Pilotta commissionato a Maurizio Nannucci (Firenze, 1939), mira alla creazione di un’opera d’arte contemporanea nel cortile principale del complesso, un’istallazione grafica composta di tubi al neon di colore blu. Lo scopo dell’opera, oltre a costituire un segno attuale, è quello di favorire il dialogo con i cittadini e il pubblico in genere, anche in prospettiva della creazione di un museo a cielo aperto.
CESARE PIETROIUSTI – UN CERTO NUMERO DI COSE/A CERTAIN NUMBER OF THINGS
Il progetto proposto dall’Istituzione Bologna Musei per il MAMbo prevede una mostra personale di Cesare Pietroiusti (Roma, 1955) finalizzata alla creazione di una nuova opera. Peculiarità della mostra sarà la suddivisione delle sezioni in “oggetti-anno” a partire dalla nascita dell’artista. Per il 2019 l’“oggetto-anno” sarà un laboratorio realizzato all’interno dello spazio espositivo, in cui gli altri oggetti saranno riproposti in maniera performativa in una sorta di “mostra della mostra”: il lavoro che sarà prodotto all’interno del laboratorio (un insieme di sculture, dipinti, video, audio, fotografie, testi) sarà acquisito per la collezione del Madre di Napoli.
MARINELLA SENATORE – THE SCHOOL OF NARRATIVE DANCE / CAPE TOWN – THE FILM
Su proposta del Castello di Rivoli, Marinella Senatore (Cava De Tirreni, SA, 1977) realizzerà un film tratto da una performance pubblica che si terrà a Cape Town, in Sud Africa, e che sarà presentata in occasione della personale dell’artista che si terrà all’Iziko Museum. The School of Narrative Dance è un progetto in progress nato nel 2013: con il nuovo capitolo, l’artista affronterà il tema delle lotte civili sudafricane partendo da canti e danze tipiche del movimento anti-Apartheid.
MARIO RIZZI – THE LITTLE LANTERN
Il film che Mario Rizzi (Barletta, 1962) realizzerà su proposta della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana – Centro Pecci Prato, sarà il capitolo conclusivo della trilogia BAYT (“casa” in arabo), iniziata nel 2013 con Al Intithar (L’Attesa) e proseguita nel 2014 con Kauther. Protagonista è Anni Høver Kanafani, vedova di Ghassan Kanafani (uno dei maggiori scrittori palestinesi, The Little Lantern è il titolo di un suo racconto), e del suo percorso di resilienza nell’ambito della dimensione domestica e quotidiana.
LUCA VITONE – ROMANISTAN
Il progetto di Luca Vitone (Genova, 1964), presentato anche in questo caso dalla Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana – Centro Pecci Prato (tra i partner lo Schermo dell’Arte Film Festival di Firenze), si propone di compiere un viaggio che ripercorre a ritroso il tragitto di emigrazione compiuto dal popolo Rom, dall’India nord-occidentale verso l’Europa, per sottolineare l’unità culturale di un popolo che vive in una situazione di frammentarietà. Il materiale raccolto durante il viaggio sarà utilizzato per un film, una produzione fotografica e un libro d’artista.
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