Magic Carpets: l’edizione 2019 è negli edifici di Corviale e Laurentino 38 a Roma
Abbiamo intervistato Benedetta Carpi de Resmini e Giulia Pardini, curatrici dell’edizione 2019 di Magic Carpets.
Seconda edizione per Magic Carpets. Il progetto, una rete di mostre e residenze internazionali co-finanziata dal Creative Europe Large Scale Programme, vanta un network di tredici collaborazioni sparse in tutta Europa e coinvolge artisti internazionali che operano sui temi di territorio e comunità in una riflessione approfondita su aree marginali e periferie. L’iniziativa che per il 2018 aveva il tema L’altro, lo Straniero con mostra finale da AlbumArte a Roma, nel 2019 sceglie il titolo Flowing Cities, andando ad operare sugli edifici romani di Laurentino 38 e Corviale. Come? Abbiamo intervistato le curatrici Benedetta Carpi de Resmini, che ha ideato il tutto per Latitudo – Art Projects, e Giulia Pardini.
Come nasce il progetto Magic Carpets?
BCR: Il progetto Magic Carpets è nato da un incontro con la Direttrice della Biennale di Kaunas, Virginjia Vitkiene. L’idea è stata quella di realizzare insieme un progetto che potesse diventare una piattaforma più amplia e inclusiva. Il titolo e il concept da me ideato fanno riferimento alle note fiabe de Le Mille e una Notte e all’idea del tappeto magico o volante, “dispositivo fantastico” per viaggiare in tutto il mondo in un batter d’occhio. La creatività e l’immaginazione di Scheherazade, usate nel raccontare storie per intrigare e coinvolgere il marito, diventano qui una convincente metafora del potere della cultura, di trasformare il confronto in dialogo interculturale, comprensione reciproca, rispetto e persino amore.
Quest’anno il progetto arriva alla seconda edizione. Con quali caratteristiche?
BCR: L’anno scorso abbiamo lavorato su una tematica, se vogliamo scottante, come quella dell’immigrazione per poter raccontare il nostro paese da un’altra prospettiva e attraverso lo sguardo di due artiste straniere. Quest’anno invece abbiamo voluto restringere la nostra attenzione su un territorio complesso e variegato come quello delle periferie urbane di Roma e su quei progetti urbanistici piuttosto discussi come il Nuovo Corviale e quello dei Ponti del Laurentino 38.
Quest’anno il tema è quello della città: come sono stati selezionati gli artisti?
GP: Abbiamo selezionato gli artisti da una rosa di circa 50 artisti provenienti dai paesi partner della piattaforma. I loro approcci creativi e soprattutto la loro attitudine a lavorare in diverse realtà, ponendosi in dialogo con il territorio circostante sono stati gli elementi che ci hanno portato alla scelta finale. Infatti il campo d’indagine dell’artista svizzero – tedesco Yves Mettler si concentra sulle strutture urbane. L’artista esplora il significato sociale di piazze ed edifici pubblici. I suoi modelli propongono delle riflessioni su aspetti complessi di queste costruzioni, che vanno ben oltre la loro funzione pratica: per esempio vengono tematizzate la loro rilevanza sociale, la loro identità culturale o la loro rappresentazione.
I due spazi interessati sono Corviale e Laurentino 38, due complessi estremamente interessanti e connotati: come si collocano nel tessuto della città attualmente?
BCR: Laurentino è un quartiere in forte espansione ma proprio per questa sua caratteristica piuttosto complesso: è stato sotto i riflettori in anni recenti, per la decisione dell’amministrazione pubblica di abbattere 2 ponti, per ovviare a problematiche di criminalità che sembravano concentrarsi in quel quadrilatero. Il Corviale e in questo caso il tanto discusso Serpentone sembra aver unito la popolazione e i suoi abitanti. Il problema in questo quartiere è quello di riuscire a fornire i servizi pubblici necessari, come una scuola di quartiere che era in costruzione e i cui lavori sono fermi ormai da 10 anni. Certamente il progetto del Km verde dell’architetto Guendalina Salimei ha portato una nuova linfa.
E come gli artisti hanno ragionato su questi due spazi?
GP: Yves Mettler è partito proprio dalla conformazione del quartiere cercando poi di creare nuove storie con i ragazzi che lo abitano: con i bambini più piccoli ha realizzato un racconto a fumetti mentre con i ragazzi che frequentano l’associazione Pontedincontro il discorso è più amplio e si sta costruendo con un lavoro video e sonoro. Patricia invece grazie al supporto della realtà del Mitreo – Iside, centro culturale del Corviale – ha lavorato sulle storie, racconti e immagini di chi lo abita costruendo e realizzando con loro diversi diari che andranno poi esposti alla mostra finale che si terrà all’Accademia di Belle Arti di Roma il 17 giugno.
Quali saranno le altre attività in programma? Che aspettative avete?
BCR: Uno dei prossimi appuntamenti sarà proprio la mostra in Accademia, realtà che non solo ospita l’evento ma che ha condiviso attraverso i suoi studenti l’intero percorso degli artisti che hanno collaborato attivamente ai laboratori. Altri appuntamenti che pensiamo di proporre nell’ambito di Magic Carpets sono due incontri con gli artisti all’inizio di giugno al MACRO – Asilo. Stiamo programmando inoltre una tavola rotonda che possa dar voce anche alle realtà che lavorano costantemente sui territori di Corviale e Laurentino.
–Santa Nastro
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati