Il museo nascosto. L’Accademia Tadini di Lovere

Il nostro tour ideale fra i “musei nascosti” italiani ci porta a Lovere, negli spazi dell’Accademia Tadini.

L’impostazione ieratica della Madonna con bambino di Jacopo Bellini, eseguita intorno al 1448, rivela influenze tratte da modelli iconografici orientali e la sofisticata perizia pittorica di un maestro ormai maturo. La tempera – firmata “Jacobus Belinus” – è parte integrante del museo dell’Accademia Tadini, che stupisce perché generato da una mente assai curiosa: siamo nella provincia bergamasca, a Lovere, in un palazzo in cui si rivela la storia di un conte formatosi nel clima dell’Illuminismo lombardo, Luigi Tadini.
Una vita densa – di passioni e drammi – e una decisione che rivoluzionerà la storia di un territorio: nel 1828 apre al pubblico la sua raccolta e fa concepire ad hoc un edificio in stile neoclassico con vista sul Lago d’Iseo, dove fonda un’accademia di belle arti oggi ancora attiva. Dopo la tragica morte del figlio Faustino, chiede a Canova – a cui Faustino aveva dedicato dei sonetti dopo il loro incontro a Roma – di concepire una stele funeraria per la cappella di famiglia, parte integrante del percorso museale.

LE OPERE E I PROTAGONISTI

Nelle sale si fa i conti con una pluralità di interessi culturali: sono d’altronde 7mila i volumi “consacrati all’uso e non al lusso”, testuali parole del conte, che costituiscono la biblioteca di trattati filosofici, scientifici e libri di poesia (non perdetevela, è sorprendente!). Tadini è un collezionista onnivoro, nel museo sono esposti reperti antichi, arazzi, sculture e, naturalmente, dipinti. Oltre a Bellini, Paris Bordon, Jacopo Palma il Giovane, Bernardino Campi e Antonio e Bartolomeo Vivarini sono alcuni dei protagonisti di una raccolta che crescerà anche dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1829, con donazioni di opere notevoli, tra cui la monumentale tela dell’Ecce Homo di Francesco Hayez.
Prima di visitarla, consigliamo la lettura della sua Descrizione licenziata nel 1828: “Venendo dalla valle Cavallina, appena si vede il lago d’Iseo, che si presenta allo sguardo Lovere e particolarmente lo Stabilimento dedicato alle belle arti, il quale si ritrova al cominciar del paese. È questo un vasto fabbricato lungo 142 braccia milanesi. Nell’ingresso si trova tosto la gran scala, che porta al piano nobile dello Stabilimento. Salita la scala sì entra nella gran sala destinata ad Accademie e ad altre pubbliche feste. In questa sala incomincia la galleria dei quadri”.

Lorenzo Madaro

www.accademiatadini.it

Articolo pubblicato su Grandi Mostre #16

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Lorenzo Madaro

Lorenzo Madaro

Lorenzo Madaro è curatore d’arte contemporanea e, dal 2 novembre 2022, docente di ruolo di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia delle belle arti di Brera a Milano. Dopo la laurea magistrale in Storia dell’arte all’Università del Salento ha conseguito il master…

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