Cabine d’artista. A Ostia Lido, l’arte ripensa uno storico stabilimento balneare anni ‘50
Quaranta artisti italiani e stranieri presentano un lavoro site specific, in altrettante cabine di uno degli ultimi stabilimenti storici del litorale romano. Che ospita la galleria SBA - Sporting Beach Arte.
Una classica cabina da spiaggia diventa un luogo espositivo. Succede in uno degli ultimi stabilimenti storici del litorale romano, lo Sporting Beach, a Ostia Lido. Nato alla fine degli anni ‘50 da un progetto in cui si riconosce l’intervento dello studio di Pier Luigi Nervi, nome tutelare dell’architettura internazionale, dal 2016 ospita lo SBA – Sporting Beach Arte, uno spazio privato, ma aperto anche ad altre istituzioni pubbliche e private che, oltre a essere una galleria, funziona anche come luogo d’incontro per comprendere le diverse problematiche dell’ambiente naturale e sociale in cui è inserito. È qui che avrà sede – dal 20 ottobre al 3 novembre 2019 – una mostra originale, dai temi di grande attualità che mette insieme nomi emergenti e noti dell’arte contemporanea, e che in futuro potrebbe diventare un format con cadenza biennale. Si tratta di Cabine d’Artista – Abbi Cura, a cura di Paola Pallotta: tema fondante dell’esposizione è l’“avere cura” del patrimonio umano, culturale e materiale che siamo e che abbiamo il dovere di trasmettere al futuro.
LE CABINE D’ARTISTA
“Con la collettiva Cabine d’artista – Abbi cura, offriamo agli artisti una casa, anche di dimensioni simboliche come quelle di una cabina”, spiega la curatrice, “un luogo riparato e protetto dove sentirsi accolti, certi che si possa riconoscere il valore di un mestiere tanto particolare e privo di utilità immediata, ma tanto necessario non solo per un singolo territorio, ma per tutta la comunità e la sua storia”. Quaranta artisti italiani e stranieri sono stati, così, invitati a presentare un lavoro all’interno dello spazio di una cabina dello stabilimento balneare, instaurando un ideale dialogo con il mare e con i temi da esso generati: le migrazioni e le civiltà, gli scambi, i naufragi e i salvataggi, ma anche l’inquinamento, l’erosione, i danni e gli oltraggi all’ambiente. “’Cabine d’Artista – Abbi Cura’ è una mostra di installazioni “site specific” e in parte “situation specific” che intende aprire una discussione sulla condizione artistica romana e laziale”, commenta il docente RUFA Fabrizio Pizzuto che ha realizzato i testi in catalogo insieme a Stefano Verri.
COME SI SVOLGERÀ IL PROGETTO
“Si tratta di una vera e propria panoramica che mette a confronto varie generazioni: volti noti, emergenti, ma anche semi-esordienti. Ad essere rappresentati i diversi media: pittura, scultura, video e altro che diventano armi che verranno usate per ripensare le cabine del lido e trasformarle in luogo espositivo. Ogni artista dovrà trasformare o elaborare il suo pensiero in funzione delle cabine, luoghi in cui non ci si intrattiene, ci si cambia d’abito, ci si lava nelle docce, luoghi vissuti nel contesto spensierato e fugace del riposo estivo”.
– Claudia Giraud
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