Marco Nereo Rotelli a Milano. Aperta la mostra a cura degli studenti di Iulm
Hanno ideato, hanno curato, hanno allestito la mostra di Marco Nereo Rotelli. E hanno scritto questo articolo che Artribune pubblica.
L’Università IULM ospita fino al 23 ottobre la mostra “Marco Nereo Rotelli. Le forme del valore: arte e denaro”, progetto interamente curato, organizzato e comunicato dagli studenti del secondo anno del corso di laurea magistrale in Arti, patrimoni e mercati dell’Università IULM, diretto daVincenzo Trione. La mostra, realizzata con il coordinamento critico di Anna Luigia De Simone, è il risultato di una collaborazione istituzionale tra Triennale Milano e IULM.
LA MOSTRA
L’esposizione riflette sul rapporto tra valore poetico e il denaro: parola lanciata dal Rettore Gianni Canovanell’ambito del progetto Word of the Year, intorno al quale, quest’anno, ruotano tutte le iniziative di Ateneo. Momento chiave della serata inaugurale, avvenuta l’8 ottobre 2019, è stata l’installazione luminosa A che serve il denaro?realizzata sulla facciata dell’edificio principale dell’Università. L’evento ha visto coinvolte molte personalità della scena contemporanea milanese, come filosofi, poeti e musicisti, le cui parole, raccolte precedentemente in interviste dagli studenti, hanno ispirato l’atto creativo dell’artista. Il pubblico stesso è stato invitato a riflettere sul tema, lasciando una traccia scritta su un supporto che ha dato vita all’opera-stendardo Il valore della parola.
IL PROGETTO CURATORIALE
Il percorso della mostra si snoda per tutto il campus. Protagonista del piazzale dell’edificio IULM 1 è Contro l’usura, installazione site specific costituita da sette porte che ospitano alcuni versi tratti dall’omonimo canto di Ezra Pound.
La parola è il leitmotivche negli anni ha condotto l’artista alla sperimentazione con diversi materiali, come ben emerge anche dalle altre opere presenti in mostra. Libri di pietra (Lo stato poetico, 2011) e porte di recupero (Porte d’oro, 2010-2017,eBunker Poetico, 2001,esposto per la prima volta alla 49a Biennale di Venezia) diventano il supporto su cui l’artista, grazie all’uso di versi e scritte, delinea uno spazio simbolico da attraversare.
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