A Palazzo Altemps e Palazzo Massimo a Roma le audioguide poetiche di Gabriele Tinti
Fino alla fine di settembre nelle due sedi del Museo Nazionale Romano saranno disponibili speciali audioguide poetiche, frutto del progetto dello scrittore e poeta Gabriele Tinti
Se nei prossimi giorni avete in programma di andare a visitare Palazzo Altemps e Palazzo Massimo a Roma, potreste essere tra i primi visitatori a fruire di nuove speciali audioguide. Nelle due sedi del Museo Nazionale Romano infatti dallo scorso 29 agosto sono disponibili le audioguide nate nell’ambito di Rovine, progetto multimediale ideato dallo scrittore e poeta Gabriele Tinti che si pone l’obiettivo di portare la magia della poesia tra i capolavori custoditi nei musei.
POESIA E STORIA DELL’ARTE. IL PROGETTO “ROVINE” DI GABRIELE TINTI
Di Rovine vi abbiamo già parlato lo scorso giugno: il progetto era stato anticipato e annunciato da una pop up performance tenuta a Palazzo Altemps dal regista e attore Abel Ferrara, che ha interpretato, di fronte alla statua del Galata suicida, versi scritti da Gabriele Tinti. Rovine è stato già presentato in numerosi musei internazionali, come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum e il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco, i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli, coinvolgendo attori del calibro di Kevin Spacey, Joe Mantegna, Marton Csokas, Robert Davi, Burt Young, Vincent Piazza, Franco Nero, Enrico Lo Verso, Luigi lo Cascio e Alessandro Haber.
LE AUDIOGUIDE POETICHE A PALAZZO ALTEMPS E A PALAZZO MASSIMO A ROMA
I visitatori di entrambe le sedi museali possono accedere ai contenuti presenti sulla piattaforma web https://www.ruins.cloud/language/it/ tramite i codici QR presenti in corrispondenza delle opere, per ascoltare così i versi di Gabriele Tinti interpretati da Marton Csokas, Alessandro Habere Kevin Spacey. In particolare, l’audioguida del Pugile a riposoriporta il video e l’audio della lettura dal vivo di Spacey. “Leggere ‘Rovine’ è stato come abbandonare ogni resistenza al passato, indossare ogni volta una maschera diversa, quelle degli antichi attori tragici, per provare a seguirli nell’incantesimo capace di unire le parole alle immagini”, ha commentato la propria esperienza Alessandro Haber. “I personaggi che Tinti trae dai miti greci permettono all’attore di abitare la lotta essenziale di ciò che ci rende umani, come in una rappresentazione di Teatro Noh dove la ripetizione diventa trascendenza; farsi umani sotto il sole ardente che ci dà vita e, al contempo, distruzione. Ogni momento, ogni parola, è una preghiera, un grido, un’offerta alla dimensione dell’Ignoto, come accade in una rappresentazione rituale ed espressiva, nello scenario d’idee costruite sugli sforzi di un’umanità giacente, rovinata”, è stato invece il commento di Marton Csokas. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie al Museo Nazionale Romano e al contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, in collaborazione con Treccani – Enciclopedia di scienze e lettere e Palazzo Naiadi, The Dedica Anthology.
– Desirée Maida
https://museonazionaleromano.beniculturali.it/
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