Il calendario delle mostre di fine estate in Puglia, da Bari al Salento
Riparte la stagione delle mostre anche nell’estivissima Puglia, con un programma di iniziative ed eventi che spaziano dalla tradizione locale al contemporaneo, invadendo palazzi storici e musei. Ecco 7 appuntamenti in programma
La Puglia continua a rappresentare, anche nei tempi incerti della pandemia, un buon terreno di sperimentazione per l’arte contemporanea con importanti progetti finalizzati alla valorizzazione territoriale attraverso l’arte e alla risignificazione dell’artigianato più caratteristico della tradizione pugliese, reinterpretato in chiave postmoderna. Il viaggio intrapreso da Artribune al termine dell’estate 2020 nel panorama dell’arte contemporanea made in Puglia ha condotto ad una selezione, tra castelli storici, gallerie private e musei: dal Castello Carlo V di Lecce alla Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare, dal Castello di Carovigno alla Gigi Rigliaco Gallery e al Palazzo della Cultura di Galatina, dal Museo Diocesano di Bitonto al Museo della Ceramica di Grottaglie. Ecco 7 appuntamenti in cartellone.
-Cecilia Pavone
LE VISIONI ZENITALI DI MASSIMO SESTINI AL CASTELLO CARLO V
Gli scatti iconici di Massimo Testini hanno immortalato attraverso prospettive aeree i più emblematici fatti di cronaca che hanno contrassegnato la storia della politica e del costume in Italia negli ultimi 40 anni. Lecce rende omaggio al fotoreporter toscano – vincitore del prestigioso premio Word Press Award 2015 con la celebre fotografia Mare Nostrum 2014, in cui ritrae un barcone stipato di migranti al largo delle coste libiche – con la mostra L’Aria nel Tempo, a cura del collettivo Kunstschau di Lecce. Nelle sale del Castello Carlo V si stagliano le opere di Sestini: 40 fotografie di grande e medio formato ritraggono, con riprese verticali che divengono zenitali, effettuate da elicotteri ed aerei militari, avvenimenti simbolici quali la strage di Capaci, il G8 di Genova, l’affondamento della Costa Concordia o i disastri dell’Ilva di Taranto ma anche usi e costumi della società italiana come le spiagge gremite che caratterizzano il ferragosto del Bel Paese.
Massimo Sestini/L’aria del Tempo
Castello Carlo V – Lecce
Fino al 30 settembre
Orari di apertura:
tutti i giorni 10-13 e 16-20
www.castellocarlov.it
“KM 0”: LA RICERCA ESISTENZIALE DI MASSIMO RUIU A GALATINA
Sospeso nell’indeterminatezza del “km 0”, un non-luogo privo degli ordinari confini spazio-temporali, Massimo Ruiu racconta la transitorietà dell’esistenza e il suo punto di avvio. Nella personale “km 0”, inaugurata alla Gigi Rigliaco Gallery di Galatina e curata da Carmelo Cipriani, l’artista pugliese esprime la dicotomia dramma/ironia con una raccolta di opere, realizzate tra il 1996 ed il 2020, che sintetizzano linguaggi espressivi differenti. La ricerca di Ruiu si snoda tra l’esplorazione dell’inconscio e la narrazione della memoria collettiva, rompendo il muro della consuetudine e dell’omologazione. La mostra si arricchisce di un altro percorso espositivo, Ombre assolute, che inaugura il 28 agosto a Palazzo della Cultura di Galatina e che raccoglie una selezione delle opere di Ruiu create tra il 1997 al 2019.
Massimo Ruiu/Km 0
Gigi Rigliaco Gallery – Galatina (Le)
Fino al 1° novembre
Orari di apertura:
tutti i giorni 10-13 e 17-20
domenica su appuntamento
www.artandarsgallery.com
Massimo Ruiu/Ombre Assolute
Palazzo della Cultura – Galatina (Le)
Inaugurazione 28 agosto, ore 20
LE “LUMISARIE” POP DI DAVID CESARIA AL CASTELLO DI CAROVIGNO
La rivisitazione in chiave pop delle luminarie, simbolo sempre più in auge della tradizione pugliese; la luce come principale veicolo espressivo per spaziare tra i differenti linguaggi della scultura, della pittura e del design; il gioco dei limiti, tra provocazione e ironia, finalizzato, attraverso un approccio comunicativo “leggero” verso lo spettatore, a generare comunque una riflessione sulle contraddizioni della postmodernità. È questo il “multiverso” di David Cesaria che presenta – al castello Dentice di Frasso, nel centro storico di Carovigno, in provincia di Brindisi – la personale Lumisaria, a cura di Carmelo Cipriani. Dall’ “Asso nella Manica” all’arcobaleno disneyano di “Disagio”, dal cavalluccio a dondolo di “Carosello” ai “Baci da Carovigno”, da “Tilt” al “Fattore C”, dai chandelier a “Jackpot”: ecco le “Lumisarie”, un’esplosione vitale e policroma di luci a led che rappresenta la dimensione vitalistica della luce. Le opere di David Cesaria generano nello spettatore, attraverso un sorriso scanzonato e un po’ amaro, una riflessione su tabù, ossessioni, vizi e virtù che contraddistinguono la natura umana, celebrando l’eraclitea armonia dei contrari dell’animo umano mediante lo sberleffo e l’irriverenza.
David Cesaria/Lumisaria
Castello Dentice di Frasso – Carovigno (Br)
Fino al 31 agosto
Orari di apertura:
dal martedì alla domenica 9.30-13 e 17.30-21.30 (ultimo ingresso ore 20.30)
Chiuso il lunedì
www.castellodicarovigno.it
Il DIALOGO IDEALE TRA FRANCESCO SPERANZA E 20 ARTISTI PUGLIESI
Venti artisti pugliesi si confrontano, nella mostra Conversazioni con Francesco Speranza, in un dialogo ideale col pittore originario di Bitonto che visse nel primo Novecento e operò a Milano e nel Nord Italia, senza mai dimenticare le proprie radici. La collettiva, a cura di Francesco Paolo del Re, sarà inaugurata il 30 agosto al Museo Diocesano “Mons. A. Marena” di Bitonto e si snoderà in due percorsi espositivi che si compenetrano a vicenda. Una selezione di opere – realizzate da Francesco Speranza dagli anni ’20 al periodo ultimo della sua produzione e provenienti da raccolte pubbliche e collezioni private – entrano in corrispondenza d’amorosi sensi con le creazioni di 20 artisti, tra i quali Alessandro Passaro, Pierpaolo Miccolis, Natascia Abbattista, Pietro Di Terlizzi, Michael Rotondi, Molinaro, Luigi Presicce, Simona Anna Gentile, Pierluca Cetera, Luigi Massari, Jara Manzulli. In un’ottica di ricerca di una radice identitaria comune al di là dei limiti temporali.
Conversazioni con Francesco Speranza
Natascia Abbattista, Damiano Azzizia, Pierluca Cetera, Francesco Cuna, Nicola Curri, Vincenzo De Bari, Pietro Di Terlizzi, Pasquale Gadaleta, Simona Anna Gentile, Jara Manzulli, Luigi Massari, Pierpaolo Miccolis, Dario Molinaro, Enzo Morelli, Alessandro Passaro, Luigi Presicce, Claudia Resta, Fabrizio Riccardi, Michael Rotondi, Domenico Ventura.
Museo Diocesano di Bitonto “Mons. A. Marena” – Bitonto (Ba)
Vernissage: domenica 30 agosto 2020, ore 18.30
dal 30 agosto al 30 settembre 2020
Orari di apertura:
lunedì 17.30-20.30, mercoledì 9.30-12.30, venerdì 17.30-20.30, sabato 17.30-20.30
[email protected]
LUCIA VERONESI ALLA FONDAZIONE PINO PASCALI
La Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, uno dei principali punti di riferimento dell’arte contemporanea in Puglia, ospita “È successo il mare”, intervento di Lucia Veronesi, che si colloca nel progetto espositivo diffuso Sta come Torre, a cura di Paolo Mele. Insieme ad altri sei artisti che presidiano altrettante “torri”, avamposti connessi simbolicamente tra di loro e dislocati tra quasi 900 km di costa pugliese – in particolare Luigi Presicce che presidia l’auditorium San Giovanni di Vieste con “La torre trasmittente”, Pamela Diamante lo chalet della Villa Comunale di Trani con “Le origini, la terra, il mare”; Luca Coclite e Giuseppe De Mattia il monumento al Marinaio di Brindisi con “Torri orizzontali”; Elena Bellantoni il porto museo di Tricase Porto e Gabriella Ciancimino il CRAC di Taranto con “Radio Fonte Centrale_Stazione Puglia” – la Veronesi reinterpreta il paesaggio marittimo della Puglia, in una mostra che è intrinsecamente viaggio e scoperta, nell’ottica della valorizzazione territoriale parallela all’esplorazione dell’essere.
Lucia Veronesi/Sta come Torre
Fondazione Museo Pino Pascali – Polignano a Mare (Ba)
Fino al 30 agosto
Orari di apertura:
dal martedì alla domenica 15-21
chiuso il lunedì
www.museopinopascali.it
L’ARTE DELLA CERAMICA PROTAGONISTA DELLA COLLETTIVA MEDITERRANEO A GROTTAGLIE
L’antica arte della ceramica che contribuisce alla rigenerazione della psychè collettiva, dopo il difficile periodo legato alla pandemia, costituisce l’essenza di Mediterraneo – XXVII Concorso di ceramica contemporanea, iniziativa che include mostra collettiva e concorso a premi, in corso a Grottaglie, la celebre “città delle ceramiche” situata nella provincia di Taranto. Una quarantina di artisti italiani e stranieri, si confrontano sul tema della contemporaneità rappresentata attraverso l’arte della ceramica, ed espongono le loro creazioni contendendosi il premio alla migliore opera che sarà assegnato da una giuria di esperti. Quest’anno la mostra collettiva Mediterraneo diventa itinerante, e si snoda in sette tappe che attraversano – in un percorso che si snoda dal Castello Episcopio al Convento dei Cappuccini – i vicoli del centro storico di Grottaglie includendo luoghi semi-privati finora non aperti al pubblico.
Museo della Ceramica – Grottaglie (Ta)
Mediterraneo – XXVII Concorso di ceramica contemporanea
Fino al 31 agosto
Orari di apertura: dal martedì alla domenica 16-21 (compresi i festivi)
[email protected]
MEMORIA E RISCATTO NELLA PITTURA DI NATALIJA DIMITRIJEVIĆ E MARIA TRENTADUE. NELLO SPAZIO MURAT A BARI
La pittura, intesa come mezzo di emancipazione e di trasformazione, finalizzato a sovvertire le prospettive dell’esistente attraverso l’azione. È questo il principale linguaggio espressivo adoperato da Natalija Dimitrijević, giovane artista serba e pugliese d’adozione che si confronta idealmente – in una doppia personale a cura di Melissa Destino, organizzata allo Spazio Murat di Bari – con l’opera di Maria Trentadue, pittrice originaria di Modugno appartenente alla storia dell’arte pugliese del Novecento. Le due pittrici affrontano il tema della memoria attraverso la rappresentazione del ricordo e dello sguardo sull’essere, in bilico tra immaginazione e realtà fenomenica. Un’ottica che conduce comunque al cambiamento derivato dalla praxis: dall’azione. Mentre Natalia Dimitrijević rasppresenta architetture d’interni e ambienti domestici, raffigurando tutte le case in cui ha vissuto, Maria Trentadue, oltre a ritrarre paesaggi urbani e rurali e momenti di socialità, dipingeva gli oggetti del quotidiano – spesso portati da vicini e conoscenti che le chiedevano decorazioni pittoriche – trasformando l’ordinario in straordinario. Una rivoluzione del quotidiano, quella della Trentadue, attuata anche attraverso la varietà dei materiali utilizzati per creare: dal cartone ondulato ai pezzi di compensato, dalle tele al vetro fino alle lastre radiografiche. La mostra nello Spazio Murat si snoda in due percorsi espositivi: dalla grande dittico site specific di Natalia Dimitrijević alle opere di Maria Trentadue prestati dalla Pinacoteca Metropolitana di Bari e da alcuni collezionisti privati.
Natalija Dimitrijević e Maria Trentadue
Spazio Murat – Bari
Fino al 30 agosto
Orari di apertura: dal martedì al venerdì 9-20 e il sabato dalle 11-13 e 16-20
Domenica e lunedì chiuso
[email protected]
LA RESIDENZA GOODNIGHT
La condivisione delle idee e degli spazi, unita alla libera interazione artistica, costituisce l’architrave tematico di Goodnight, programma di residenze artistiche – ideato da Raffaele Fiorella e sviluppato in collaborazione con il critico e storico dell’arte Nicola Zito – che ha inaugurato il 24 agosto scorso a Torre Sansanello e Torrechiara, incantevoli località della Murgia situate a Corato, in provincia di Bari. Le opere, ispirate al territorio e realizzate site-specific dagli artisti nel corso della residenza, saranno presentate al pubblico il prossimo 5 settembre dalle 17 e saranno esposte in permanenza nelle due strutture Dimora di Charme di Torre Chiara e nel Complesso Turistico Rurale di Torre Sansanello. La mostra permanente di Goodnight sarà formsta dalle opere dello stesso Raffaele Fiorella e di Pier Alfeo, con la curatela di Nicola Zito, e dagli “interventi effimeri” di Sara Fiorella Abbadessa, Vincenzo De Bari, Rosa Dibenedetto, Francesca Loprieno, Luigi Loquarto, Ignazio Fabio Mazzola, Beatrice Mazzone, Grazia Palumbo, Fabrizio Riccardi ed Alessandro Vangi ai quali si aggiungeranno quelli di sei studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Bari e di Foggia: Carmelania Bracco, Roberta Ciaurro, Marta Crucinio, Rosaria Lucia Marrone, Serena Semeraro e Chiara Vitofrancesco, coordinate dallo storico dell’Arte Christian Caliandro. Il programma di residenze Goodnight, che mira a diventare un appuntamento annuale, con le partnership dell’Accademia Belle Arti di Bari e di Foggia, della Fondazione Pino Pascali, di CoArt Gallery, dello Spazio Microba, e dell’associazione culturale Achrome, s’inserisce nell’alveo di Your Murgia Experience, progetto di valorizzazione e sviluppo turistico del territorio dell’alta Murgia.
Goodnight – Pier Alfeo e Raffaele Fiorella
Sara Fiorella Abbadessa, Vincenzo De Bari, Rosa Dibenedetto, Francesca Loprieno, Luigi Loquarto, Ignazio Fabio Mazzola, Beatrice Mazzone, Grazia Palumbo, Fabrizio Riccardi ed Alessandro Vangi; Carmelania Bracco, Roberta Ciaurro, Marta Crucinio, Rosaria Lucia Marrone, Serena Semeraro e Chiara Vitofrancesco
Dimora di Charme, Torre Sansanello; Complesso Turistico Rurale, Torrechiara – Corato (Ba)
Vernissage: 30 settembre ore 17-20
Orari di apertura: scrivere su appuntamento agli indirizzi [email protected] e [email protected]
LE MOSTRE DEL CIRCUITO DEL CONTEMPORANEO A BARLETTA
La crudeltà come elemento intrinseco della natura umana, la violenza esercitata dal potere ed il conseguente degrado della libertà e della dignità umane, costituiscono il fulcro tematico di Inhuman, collettiva a cura dalla storica dell’arte Giusy Caroppo che presenta, al Castello di Barletta, le opere di Kendell Geers, Oleg Kulik e Andres Serrano. L’evento espositivo, insieme alla mostra collaterale Heimat/Sharing the Land di Jasmine Pignatelli – allestita nell’ultima sala del Lapidarium del castello e curata da Tommaso Evangelista – rientrano nel Circuito del Contemporaneo, progetto ideato e diretto dalla Caroppo, e finalizzato a creare una rete, materiale ed immateriale, per la produzione e fruizione dell’arte contemporanea partendo da Barletta. In particolare, per quanto riguarda la collettiva Inhuman, Kendell Geers (Johannesburg-Sudafrica,1968. Vive a Bruxelles), Oleg Kulik (Kiev, 1961) e Andres Serrano (New York City, 1950),intraprendono un viaggio di carattere antropologico nel mondo della tortura, rappresentando l’universalità della spietatezza umana. Jasmine Pignatelli, invece, nella personale che rientra nel progetto Heimat, termine tedesco che significa “patria”, espone manciate di terra corredate da documentazioni video e raccolte da luoghi simbolici che hanno fatto da teatro dei fatti di cronaca più emblematici della storia d’Italia: da Ostia Scalo, dov’è avvenuto l’omicidio Pasolini, ai quartiere Tamburi di Taranto, dall’albero dedicato a Giovanni Falcone fino alla terra della Disfida, simbolo dell’unità nazionale.
Kendell Geers, Oleg Kulik, Andres Serrano/ Inhumane
Jasmine Pignatelli/ Heimat
Castello di Barletta (Ba)
Fino al 18 ottobre
Orari di apertura:
dal martedì al venerdì 16-19.15; sabato e domenica 10-21.15. Lunedì chiuso
LA TESSITURA NELLE RICERCHE DI EMILIO VAVARELLA A GAGLIANO DEL CAPO
La storia dell’uomo che da sempre s’interseca profondamente con quella della tessitura, la rivoluzione tecnologica, la dimensione artigianale e la ricerca dell’identità costituiscono i temi essenziali di rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me) – Idee, ipotesi, assunti e oggetti, il progetto espositivo di Emilio Vavarella curato e prodotto da Ramdom nell’ambito di Italian Council e visitabile fino al 13 settembre a Gagliano del Capo, nel Salento estremo. Il titolo dell’opera si riferisce alla prima riga di testo che definisce la genotipizzazione del DNA di Vavarella, effettuata in un laboratorio di Mountan View, in California. Il codice genetico ottenuto è stato poi “tradotto” in tessuto dalla madre dell’artista friulano che ha adoperato il telaio Jaquard, un antico macchinario del Novecento, antenato del computer che fa parte della prima tecnologia industriale di tipo binario. L’opera di Vavarella, infatti, consiste in un tessuto lungo meno di due metri – che rappresenta il codice genetico dell’artista – un telaio ed un video relativo al processo di produzione dell’arazzo, avvenuto nella tessitura Giaquinto di Gagliano del Capo. L’opera di Vavarella, una wunderkammer di oggetti e manufatti che rimandano idealmente all’opera finale, sarà inoltre presentata in prima assoluta al MAMbo. Un excursus nella storia dell’industria tessile e della rivoluzione industriale – tra suoni, schede perforate, codici, libri tecnici – che include anche uno sguardo alla dimensione artigianale con libri scolastici, taccuini, disegni tecnici realizzati a mano che provengono dal laboratorio Castiglioni di Busto Arsizio, in provincia di Varese.
rs548049170_1_69869_TT (The Other Shapes of Me)/ Emilio Vavarella
Via Margherita di Savoia 78 – Gagliano del Capo (Le)
Fino al 13 settembre
Orari di apertura: dal mercoledì alla domenica 19-22 e su appuntamento
www.ramdom.net
www.theothershapesofme.ramdom.net
IL PROGETTO SITE SPECIFIC DI EMILIO VAVARELLA A GAGLIANO DEL CAPO
Sempre a Gagliano del Capo, a Lastation, base operativa di Ramdom, è possibile visitare su appuntamento Mnemoscopio, installazione site specific di Emilio Vavarella. Il progetto, anch’esso prodotto e curato da Ramdom con il sostegno del Mibact e Siae nell’alveo del programma Per Chi Crea – Nuove Opere, nasce da una considerazione geografico-antropologica sul Capo di Leuca e rientra in un nutrito corpus dell’artista dedicato alla connessione tra memoria e tecnologia. In particolare, Mnemoscopio è composta da un visore sperimentale per XR (cross reality), che, reinterpretando il luogo dell’installazione attraverso riprese a 360°, si interseca ad una sorta di “mappa di memorie in 3D”, formata a sua volta dalle interviste – effettuate dallo stesso Emilio Vavarella durante i suoi periodi di residenza in loco – a persone che hanno lasciato il Capo di Leuca facendovi successivamente ritorno. In Mnemoscopio, dunque, Vavarella ha dialogato con gli emigrati di ritorno raccogliendo dettagliate storie di vita ricche di memoria e di pathos, nella prospettiva di una peculiare esperienza vissuta dallo spettatore in cui spazio reale e mappa dimensione virtuale si incontrano.
Mnemoscopio/Emilio Vavarella
Lastation – Gagliano del Capo (Le)
Orari di apertura: opera visitabile su appuntamento
www.ramdom.net
http://www.mnemoscopio.ramdom.net/
http://www.emiliovavarella.com/
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