Quattro ricercatrici lanciano un questionario per fare il punto su musei e pandemia

Dopo aver coinvolto i visitatori dei musei, le quattro ricercatrici che hanno messo a punto il questionario incentrato sulla risposta delle istituzioni culturali alla pandemia si rivolgono ai direttori delle sedi museali, ma anche di teatri, centri artistici, parchi archeologici e altre realtà. Se appartenete alla categoria, qui trovate il link per rispondere.

Essere un punto di riferimento per la comunità e il suo pubblico, divulgare la cultura, saper interpretare e cogliere i repentini cambiamenti del tempo presente e far fronte all’emergenza organizzando e sostenendo progetti di beneficenza. Se dall’inizio del nuovo millennio il ruolo del museo si è fatto sempre più complesso e articolato, l’avvento della pandemia di questo 2020 è stato per tutte le realtà uno shock che le ha poste a un bivio: farsi travolgere da una crisi senza precedenti, oppure far leva su nuove possibilità e modalità di offerta (qui la guida di Artribune alle attività online partite da novembre), approfittandone anche per lavorare sui punti deboli della propria struttura organizzativa.

In questo ultimo periodo molti musei e istituzioni hanno provato a far fronte alla chiusura obbligata dei propri spazi, proponendo rinnovate modalità di condivisione a distanza e attivando un dialogo digitale con i propri visitatori. Ma cos’è davvero accaduto?

Per fare il punto della situazione e analizzare cosa è realmente successo durante quest’anno all’interno delle istituzioni culturali italiane ‒ purtroppo ancora chiuse dal decreto del 3 novembre, tra le proteste di molti ‒, quattro ricercatrici hanno avviato un’indagine fondata su alcuni punti salienti riguardo all’offerta culturale oggi. Loro sono Federica Antonucci dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Ilaria Bollati del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, la storica dell’arte Marta Spanevello e Valeria Morea dell’Università Erasmus di Rotterdam; insieme hanno elaborato un questionario che è già stato sottoposto a numerosi visitatori di musei (che potete trovare qui). Ora è necessario raccogliere quanti più pareri possibili provenienti da coloro che nei musei ci lavorano: se rientrate nella categoria, si tratta di un invito esplicito a cliccare su questo link e contribuire all’indagine.

CONTRIBUIRE ALL’INDAGINE SUI MUSEI

Il titolo della ricerca è EXTRAORDINARIA L’emergenza, l’esperienza, il digitale. Una nuova normalità culturale?  e muove i passi dal termine latino che indica ciò che è eccezionale, fuori dall’ordinario. “Oggi questo termine evoca in noi, operatori della cultura, la condizione anomala di emergenza in cui siamo coinvolti, ma anche il carattere speciale e unico insito nell’esperienza culturale”, spiegano le ricercatrici. “In questo ultimo periodo molti musei e istituzioni hanno provato a far fronte alla chiusura obbligata dei propri spazi, proponendo rinnovate modalità di condivisione a distanza e attivando un dialogo digitale con i propri visitatori. Ma cos’è davvero accaduto? L’emergenza ha sparigliato le carte in gioco e accelerato processi e riflessioni già in essere, oppure ha cambiato del tutto gli scenari? Certamente difficile dare una risposta univoca. Per questo vi chiediamo di dedicarci pochi minuti per raccontarci come la vostra istituzione si rapporta con il digitale e come l’emergenza sanitaria abbia influenzato la vostra strategia di offerta”. E concludono: “Il vostro contributo sarà determinante per permetterci di confrontare le vostre risposte con quelle ricevute dai visitatori con lo scopo di analizzare le azioni messe in campo, la loro efficacia e il grado di apprezzamento da parte del pubblico ed evidenziare le potenzialità, anche in un’ottica di sostenibilità, ancora inespresse, del digitale. Sarà stimolante, promesso!”.

Giulia Ronchi

Questionario per direttori di istituzioni culturali: https://culturaextraordinaria.typeform.com/to/QCdVx3Zv
Questionario per i visitatori: https://culturaextraordinaria.typeform.com/to/OzJQvzW8

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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