È morto a 80 anni l’artista filippino David Medalla
Artista, poeta, performer, attivista, David Medalla ha cavalcato tutte le correnti più sperimentali della sua carriera, dall’arte cinetic, alla Land Art e all’arte partecipativa; ha fondato spazi e gallerie in diverse città del mondo. Aveva esposto in Italia nel 2017 in gallerie, fondazioni e alla Biennale di Venezia “Viva Arte Viva”.
È morto l’artista filippino David Medalla, nato a Manila nel 1942. Spirito libero e cosmopolita, è stato un pioniere dell’arte cinetica, della Land Art, dell’arte partecipativa e della live art. La sua formazione è iniziata a 12 anni, quando fu ammesso alla Columbia University di New York come studente speciale su raccomandazione del poeta americano Mark van Doren. Qui studiò teatro greco antico, letteratura e filosofia; seguì corsi di teatro e un laboratorio di poesia: mosse infatti i suoi primi passi in quest’ultimo ambito, prima di far sfociare la sua pratica nelle arti visive. La poesia fu una costante della sua vita, che lo condusse a incontri cruciali: in America conobbe il poeta filippino José Garcia Villa, che incoraggiò il suo precoce interesse per la pittura; a Manila il poeta catalano Jaime Gil de Biedma assieme al pittore Fernando Zobel de Ayala, diventato il suo primo mecenate; a Parigi il poeta surrealista Louis Aragon, che portò in pubblico una sua performance celebrandolo come un genio.
LA CARRIERA DI DAVID MEDALLA
Nel 1964 Medalla si trasferisce a Londra co-fondando la Signals Galleryper presentare l’arte cinetica internazionale. Nel 1967 ha avviato Exploding Galaxy, uno spazio che, grazie alla confluenza internazionale di artisti, musicisti, poeti e danzatori, è stata una forza creativa della controcultura, incisiva significativa nel periodo delle rivoluzioni sociali e culturali degli anni sessanta. Dal 1974 al 1977 è stato presidente di Artists for Democracy – organizzazione dedicata a “dare supporto materiale e culturale ai movimenti di liberazione in tutto il mondo” – e direttore del Centro Culturale Fitzrovia di Londra. Il suo lavoro è stato incluso nella mostra di Harald Szeemann Weiss auf Weiss(1966) e When Attitudes Become Form(1969) e in DOCUMENTA 5 nel 1972 a Kassel. Ma è a New York che conosce l’artista Adam Nankervis, che diventerà suo compagno di vita, con il quale fonda il Mondrian Fan Club, un duo performativo che omaggia il grande Maestro olandese attraverso azioni connesse con la sua biografia e la sua eredità artistica. Sempre con Nankervis ha poi fondato a New York nel 1992 Another Vacant Space, poi trasferito nel 2011 a Berlino. Dal 1998 è stato fondatore e direttore della London Biennale; un “libero festival delle arti ‘fai-da-te’ aperto a tutti i creativi del mondo senza restrizione di età, genere, orientamento sessuale, etnia, nazionalità e linguaggio artistico”.
LE MOSTRE DI DAVID MEDALLA
David Medalla ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro e le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni musealie private internazionali. Ha esposto in tutto il mondo: dalla Kunsthalle di Berna al New Museum of Contemporary Art, New York, dalla Biennale di Johannesburg al Centre Pompidou, Parigi, alla Whitechapel Gallery e alla Tate Modern di Londra. In Italia ha esposto a Bologna con la Galleria Enrico Astuni e nel 2017 alle Officine Grandi Riparazioni e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. È stato poi invitato alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Viva Arte Viva, a cura di Christine Macel, partecipando assieme a Nankervis come Mondrian Fan Club.
MORTO DAVID MEDALLA. IL COMMOVENTE MESSAGGIO DI ADAM NANKERVIS
“David ci ha lasciati per entrare nel sogno. Dave è morto dolcemente nel sonno a Manila oggi”, scrive Adam Nankervis. “Il suo spirito ha trasceso e commosso tanti artisti, amici, estranei; la sua arte, che ha amato il pubblico oltre il tempo e lo spazio, ha ispirato al suo genio di artista, poeta, attivista, filosofo e raconteur. La sua curiosità, la gioia, la sua immensa curiosità, il suo spirito alchemico non conoscevano confini. Sono riconoscente a tutti i nostri amici che sono rimasti con noi in momenti molto belli e difficili da quando Dave si è ammalato. L’amore per la nostra famiglia passa per Berlino, Londra, Roma e New York, in particolare Manila, grazie ad amici molto cari delle terre native di Dave, di cui era un orgoglioso ambasciatore, che portava con sé ovunque. Grazie per tutto il vostro sostegno in questi momenti difficili e per tutto il supporto che avete dato con tanta generosità”.
-Giulia Ronchi
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