Sotto la “Madonna del Latte” di Murillo si cela un altro dipinto. La scoperta durante il restauro
Il restauro condotto sull’opera custodita alla Galleria Corsini di Roma ha rivelato, sotto l’immagine della Madonna dipinta nel Seicento dal pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo, la figura di un santo, molto probabilmente San Francesco
“Sono innamorato della Vergine di Murillo della Galleria Corsini. La sua testa mi perseguita e i suoi occhi continuano a passarmi davanti come due lanterne danzanti”. Con queste parole, nel 1851 durante il suo soggiorno a Roma, lo scrittore Gustave Flaubert descriveva le emozioni suscitate dalla vista della Madonna del Latterealizzata nel 1675 dal pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo. La “Madonna zingara”, così è stata soprannominata l’opera per via delle fattezze “popolane” della Madonna, nel corso dell’Ottocento fu uno dei capolavori più ammirati della Collezione Corsini, e di certo Flaubert non avrebbe mai potuto immaginare che dietro lo sguardo fiero ed espressivo della Madonna potesse celarsi la figura di un santo. È questa la straordinaria scoperta emersa durante il restauro del dipinto avviato nell’ottobre 2020 e portato avanti a Alessandra Percoco, del laboratorio di restauro delle Gallerie Nazionali di Arte Antica diretto da Chiara Merucci.
IL RESTAURO DELLA “MADONNA DEL LATTE” DI MURILLO DELLA GALLERIA CORSINI DI ROMA
Quello in corso sulla Madonna del Latteè il terzo intervento di restauro documentato sulla tela, dopo alcuni lavori ottocenteschi e il restauro effettuato negli anni Novanta del Novecento. “Per il momento”, si legge su una nota delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, “la tela è stata sottoposta per la prima volta ad una serie di indagini diagnostiche: radiografia, riflettografia IR, analisi multispettrali, fluorescenza a raggi X (XRF) e a un’accurata opera di pulitura per rimuovere le vernici ossidate e vecchi ritocchi. Sono stati effettuati anche alcuni prelievi per effettuare analisi stratigrafiche sull’opera”.
CHI SI CELA DIETRO LA “MADONNA DEL LATTE” DI MURILLO?
Durante le analisi effettuate sul dipinto, è emerso che dietro la Madonna del Lattesi cela la figura di un santo, quasi sicuramente di un San Francesco in preghiera, in fase avanzata di esecuzione. Ripensamento o riuso di una stessa tela? “Il riuso delle tele non è una novità, ma qui l’eccezionalità sta nell’impiego di parti appartenenti a una figura precedente riusate come base per il nuovo quadro, come le pieghe del saio del santo che formano il panneggio della gamba della Madonna”, spiega Alessandro Cosma, curatore delle Gallerie e responsabile dell’intervento. Tutte le scoperte emerse durante il restauro – effettuato grazie ai fondi museali e al contributo dei proventi raccolti con la vendita del Vino Civitas, iniziativa promossa dall’Associazione Civita in collaborazione con la Tenuta Caparzo di Montalcino – saranno oggetto di una presentazione che si terrà a Palazzo Barberini il prossimo aprile.
– Desirée Maida
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