Tutte le sfumature del blu. La mostra di Villa Croce a Genova

Il blu è il filo conduttore della mostra allestita al Museo di Villa Croce a Genova. Dal colore del mare a quello dei jeans, tela genovese per eccellenza, le opere seguono accostamenti che superano le epoche.

Il museo di arte contemporanea di Villa Croce a Genova ospita la mostra Autunno Blu, attualmente chiusa per effetto della pandemia. Dopo il difficoltoso cammino del museo genovese, la mostra curata da Anna Orlando e Francesca Serrati si presenta al contempo come un tentativo di apertura verso lo scenario internazionale dell’arte contemporanea ‒ le opere in mostra provengono da Milano, Rovereto e Londra ‒ e come un intimo dialogo con Genova: la città del blu marino e del blu jeans. Snodandosi in cinque percorsi espositivi, le opere selezionate sembrano entrare in relazione sulla base di un unico comune denominatore: il blu. Il colore in mostra è simultaneamente il colore della spiritualità barocca che circonda San Francesco, il blu operaio della tela di jeans, il colore metafisico e trascendentale che si oppone alla passione della carne di Cristo o più semplicemente il blu cielo su cui si stagliano le costellazioni di Ben Patterson. Questo colore dalle infinite declinazioni concettuali e poetiche risulta dunque un’occasione per esporre opere difficilmente amalgamabili, piuttosto che un vero e proprio spunto di riflessione artistica.

IL BLU E LE SUE DECLINAZIONI: CINQUE PERCORSI ESPOSITIVI

Il primo e più importante percorso espositivo è indubbiamente la raccolta di 24 opere dal titolo ArteJeans. Si tratta di opere commissionate a 24 artisti italiani e aventi come punto di partenza una tela di jeans di 180 x 200 centimetri, un dono prezioso per le collezioni civiche del Comune di Genova, nonché nucleo dell’evento previsto per la primavera 2021: Genova Jeans. Ogni artista interpreta la tela di Genova a suo modo, mettendosi inevitabilmente in relazione con la città: Emilio Isgrò presenta l’opera Tre Caravelle Tre, rappresentando le tre navi di Colombo intagliate nella tela di jeans; Giovanni Politi dà un’immagine più morfologica che storica della città con la sua opera di jeans: fkcufckguckfuck, così come Carolina Mazzolari in Mare Nostrum. Altre interpretazioni invece mettono in relazione la tela di jeans con materiali diversi, è il caso di Enzo Cacciola con il cemento e Gioni David Parra con il marmo. Fra i 24 artisti compare anche Marco Lodola, che rende omaggio a Genova con la sua scultura al neon Blue Jean. Accanto a queste opere, tutte datate 2020, è possibile ammirare il tributo che il museo di Villa Croce fa al celebre pittore genovese Rocco Borella, in occasione del centesimo anniversario della sua nascita nel 1920. In mostra compaiono diversi lavori del pittore ligure novecentesco chiamati “cromemi” dall’artista stesso, selezionate a partire dall’utilizzo e dallo studio del colore blu.

Yves Klein, Nike, 1961. Museo di Villa Croce, Genova

Yves Klein, Nike, 1961. Museo di Villa Croce, Genova

YVES KLEIN E BERNARDO STROZZI

Al di là di questi primi due percorsi espositivi, nella sala maggiore al piano sopraelevato del Museo di Villa Croce si ammira il confronto fra il novecentesco Yves Klein e l’artista ligure barocco Bernardo Strozzi. L’interessante confronto fra i due artisti separati da più di 300 anni di storia riprende un’idea già realizzata al MART di Rovereto da Vittorio Sgarbi, in questa sede la curatrice Anna Orlando lo declina però “sotto il segno del blu”: la sagoma di San Francesco accerchiata da una luce metafisica blu dialoga con la Nike blu elettrico di Yves Klein. La spiritualità cristiana seicentesca del cappuccino si confronta quindi con una spiritualità diversa, quella dell’universo dei colori di Yves Klein. Il confronto con Yves Klein continua nella piccola stanza adiacente, in cui sono esposte le fotografie inedite di Fulvio Magurno, dal titolo Animulae. Magurno, come Klein, utilizza il colore trascendentale per reinterpretare la spiritualità cristiana dei crocifissi settecenteschi di Maragliano e darle una nuova connotazione.

LA COSTELLAZIONE DI BEN PATTERSON

Per concludere, l’ultimo percorso espositivo visitabile al piano nobile di Villa Croce è l’installazione di Ben Patterson dal titolo Constellation of the First Magnitude; Autunno Blu diventa in questo caso l’occasione di mostrare l’opera del museo in seguito al suo restauro. Generalmente la relazione della mostra con l’edificio neoclassico, il suo parco naturale e la città di Genova appare chiara; non risulta invece altrettanto esplicito il filo conduttore che lega le opere in mostra fra loro, un blu declinato in così tante e differenti versioni concettuali che difficilmente riescono a conversare.

‒ Maddalena Ghiara

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Maddalena Ghiara

Maddalena Ghiara

Maddalena Ghiara (Genova, 1998) si è appena laureata a pieni voti in Culture Letterarie Europee presso l’ateneo di Bologna Alma Mater Studiorum con una tesi sul rapporto fra arte e letteratura nell’opera di Sophie Calle. L’interesse per le arti visive…

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