A Pechino, il suolo lunare entra in collezione al National Museum
Quasi una nuova Kaʿba, un nuovo simbolo della “religione” della scienza e della tecnica: un campione di suolo lunare sarà la nuova attrazione del National Museum di Pechino. Un modo per celebrare i successi cinesi in campo aerospaziale, e, intrinsecamente, celebrare anche il secondo Grande Balzo in Avanti voluto da Xi Jingping. A costo di profondi cambiamenti nella millenaria cultura cinese
Fra le nuove attrazioni del National Museum, anche un campione di suolo lunare, raccolto dalla missione cinese Chang’e V alla fine del 2020. Non un’opera d’arte in senso stretto, ma una testimonianza della nuova potenza tecnologica ed economica della Cina. È questo infatti che s’intende celebrare, e lo dimostra anche la “simbologia” dello speciale contenitore in quarzo sintetico (che replica nella forma un antico vaso da vino in bronzo, spesso utilizzato per le grandi cerimonie nelle dinastie Shang e Zhou): l’altezza di 38,44 centimetri è un riferimento alla distanza media fra la Terra e la Luna, che è di 384.400 chilometri; la larghezza di 22,89 centimetri, invece, ricorda la durata della missione Chang’e-5 dal lancio all’atterraggio, 22,89 giorni. La navetta è partita dal centro spaziale di Wenchang, nella provincia di Hainan, il 24 novembre 2020, ed è atterrato sulla luna il 1 ° dicembre, rientrando sulla Terra quindici giorni più tardi. All’interno del vaso di quarzo è contenuta una sfera, che rappresenta sia la luna che la capsula di rientro Chang’e 5, e che a sua volta contiene la polvere lunare. La sfera è sospesa su una semifera che simboleggia l’emisfero nord della Terra, su cui è riconoscibile la silhouette della Cina.
IL MUSEO DELL’APOLLO 11
L’iniziativa cinese non è però una novità assoluta: segue quella presa negli Stati Uniti dallo Smithsonian Institution di Washington, che nel 2019, in occasione del 50° anniversario dello sbarco sulla Luna e della Missione Apollo, con la mostra itinerante Destination Moon: The Apollo 11 Mission. Punto focale della mostra fu storico modulo di comando della navicella spaziale Columbia, che il pubblico poté vedere da vicino come mai prima ed esplorare i suoi intricati interni con un tour interattivo in 3-D creato dalle scansioni ad alta risoluzione eseguite dai laboratori dell’istituto. E a partire dal 2022, lo Smithsonian Museum ospiterà in permanenza Destination Moon, vero e proprio museo dedicato all’epopea delle esplorazioni lunari. Il cosmo è tornato di stretta attualità anche a seguito delle recenti missioni su Marte che, per la prima volta, hanno permesso di avere contatti ravvicinati con il Pianeta Rosso e approfondirne la conoscenza in fatto di atmosfera, tipologia del suolo, eventuali tracce di vita. E chissà che prossimamente non sorga un museo dedicato al primo uomo che avrà poggiato il piede sulle rocce di Marte.
– Niccolò Lucarelli
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