Dalla meccanica all’arte cinetica. La Collezione Würth in mostra a Capena
La mostra che comprende 35 opere appartenenti alla Collezione Würth giunge nell’omonimo Art Forum di Capena, in provincia di Roma. Spaziando dalla Op Art all’Arte cinetica alla Light Art.
È sempre affascinante inoltrarsi in una collezione d’arte, se poi è quella aperta all’Art Forum Würth Capena lo è ancora di più. Il noto marchio tedesco – leader mondiale di prodotti e sistemi di montaggio e fissaggio ‒ ha inaugurato una mostra con 35 opere dell’omonima e ricca collezione, che raccontano un arco temporale che si estende dal 1953 al 2012, approfondendo le tematiche di uno dei filoni alternativi dell’arte del XX secolo: quello costituito da Op Art, Arte cinetica e Light Art. I dinamici lavori che vestono gli ampi spazi dei due piani della struttura cercano una relazione non solo con l’ambiente che abitano, ma con lo stesso pubblico, il quale è chiamato a rapportarsi con l’opera da diversi punti di vista.
ARTE CINETICA, OP E LIGHT ART
Quadri apparentemente piatti rivelano un’anima tridimensionale, installazioni meccaniche e sfumature cromatiche si alternano lungo l’itinerario espositivo. La peculiarità degli artisti ‘cinetici’ è proprio nell’attenzione allo studio della visione e di tutti gli elementi a essa connessa ‒ dai fenomeni ottici alla luce ‒, con l’obiettivo di coinvolgere l’osservatore in un virtuoso gioco di percezioni e movimenti tra approcci concettuali e materici. I tre filoni dell’Op Art, dell’Arte cinetica e della Light Art sono rappresentati dai lavori di 24 artisti del calibro di Alexander Calder, Lucio Fontana, Karl Gerstner, Gun Gordillo, Hans Hartung, Josef Albers, François Morellet, Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely, Jesús Rafael Soto, Anton Stankowski.
GRUPPO WÜRTH: TRA ARTE E BUSINESS
“La maggior parte della vita la trascorriamo lavorando”, dichiara il Presidente del Consiglio di Supervisione delle Società di Famiglia del Gruppo Würth ‒ nonché collezionista ‒ Reinhold Würth. “Quindi il posto di lavoro deve essere piacevole e confortevole in modo che l’attività lavorativa diventi quasi un hobby. L’arte e la cultura servono ad arricchire anche l’ambiente di lavoro”. Specchio di questa affermazione è proprio la ricca collezione, risultato di una cultura aziendale viva che muove i suoi primi passi negli Anni Settanta con l’acquisto di un acquarello di Emil Nolde.
L’odierno museo, situato presso il quartier generale Adolf Würth GmbH & Co. KG, la Hirschwirtscheuer e il Museo Würth 2 inaugurato nel 2020 a Künzelsau, la Kunsthalle Würth e la Johanniterkirche a Schwäbisch Hall (Baden-Württemberg) sono espressione di questo importante impegno, così come le dieci gallerie associate nelle aziende Würth europee. Il primo ad aprire è stato il Museum Würth nel 1991, successivamente, dal 1999, sono state aperte le gallerie associate in Danimarca, Francia, Italia, Olanda, Norvegia, Austria, Spagna e Svizzera.
‒ Valentina Muzi
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