Gli studi fisiognomici di Goya in mostra a Roma al Cervantes
All’Istituto Cervantes di Roma in mostra 38 litografie di Francisco Goya appartenenti a tre delle sue famose serie, “Los Caprichos”, “Los Disparates”, “Los Desastres”, provenienti dall’Istituto di Calcografía Nacional Real Academia de San Fernando di Madrid. Una indagine analitica, attraverso l’interiorità e l’espressività dei personaggi, che evidenzia il rapporto complesso con la fisiognomica dall’antichità al XVIII secolo.
![Gli studi fisiognomici di Goya in mostra a Roma al Cervantes](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Francisco-Goya-Capricho-79.-Nadie-nos-ha-visto-1799-acquaforte-e-acquatinta-1024x768.jpg)
Lo studio della fisiognomica, le cui radici si rintracciano da Aristotele ad Albrecht Dürer, da Leonardo da Vinci a Giovanni Battista della Porta e Johann Kasper Lavater, è quella pratica che deduce i caratteri sociali, psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico; elementi anatomici e zoomorfi che hanno influenzato l’iconografia di Francisco Goya (Fuendetodos, 1746 – Bordeaux, 1828). Ricco è il repertorio che si fonde con le tradizioni autoctone della fine del XVIII secolo a cui Goya, come sottolinea Juan Bordes, “riserverà il bisturi psicologico del ritratto, in cui se ne svela l’interiorità con i registri più sottili”.
GRAFICA E FISIOGNOMICA SECONDO GOYA
La brutalità, il tema del macabro, del deforme e del mostruoso, parti integranti della produzione di Goya, in queste litografie – che provengono dalle serie de Los Caprichos (1799), Los Desastres (1810) e Los Disparates (1815-23) – vedono l’evolversi delle fattezze anatomiche dell’uomo in quelle degli animali, nel loro essere irrazionale e demoniaco; fantasmi di un mondo lontano, inafferrabile e chimerico. È un universo in bianco e nero, metafora del senso della morte, in cui, come scrive Michel Vovelle in La mort et l’Occident: de 1300 à nos jours (1983), “da solo, il frontespizio dei ‘Capricci’ illustra senza ambiguità la svolta intervenuta: dietro un uomo addormentato si leva il volo degli uccelli della notte, e la leggenda chiarisce: ‘il sonno della ragione genera mostri’”.
Arpie, fantasmi e spettri che sono la sintesi di tutta una letteratura astrologica, medica, iconografica e antropologica che dalla Storia Naturale di Plinio (I sec. d. C.) e dalle teorie dei quattro temperamenti aristotelici, arriva a comprendere, proprio nel contesto culturale di Goya e soprattutto dal suo viaggio in Italia, le discussioni di anatomia comparata di Petrus Camper, il quale introdusse il concetto dell’angolo facciale, metodo che attraverso proiezioni craniometriche classificava i visi dandone attributi morali e antropologici.
![Francisco Goya, Capricho 54. El vergonzoso, 1799, acquaforte e acquatinta, 217x152 mm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Francisco-Goya-Capricho-54.-El-vergonzoso-1799-acquaforte-e-acquatinta-217x152-mm.jpg)
Francisco Goya, Capricho 54. El vergonzoso, 1799, acquaforte e acquatinta, 217×152 mm
GOYA E LE ANOMALIE
I parallelismi iconografici evidenziati da Juan Bordes danno vita a un evidente confronto che mostra tre tipologie di fisionomie: l’animale, il patologico e il degradato, tutti afferenti a un realismo che, se veramente tale, come scrive Argan, è anti-naturalistico perché “la struttura del discorso figurativo rimane barocca, ma portata al limite del disfacimento. Goya non s’illude di riscattare nell’arte l’assurdo storico e morale; all’idea del bello teorizzato da Mangs oppone la realtà del brutto. L’estasi del Greco, stravolta, diventa incubo: i cauchemar di cui parlerà Baudelaire”.
Un’estetica del negativo, si potrebbe teorizzare, che attraverso questa mostra, dai molti riferimenti iconografici e storici, pone l’arte grafica di Goya come specchio del suo interesse per le anomalie; la pazzia e il genio di una personalità preromantica che si interroga profondamente sull’Io e sull’alienabilità nella propria solitudine di uomo contemporaneo.
– Fabio Petrelli
![Goya Fisionomista. Exhibition view at Istituto Cervantes, Roma 2021](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Goya-Fisionomista.-Exhibition-view-at-Istituto-Cervantes-Roma-2021--768x577.jpg)
![Francisco Goya, Capricho 51. Se repulen, 1799, acquaforte, acquatinta brunita e scalpello, 214x149 mm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Francisco-Goya-Capricho-51.-Se-repulen-1799-acquaforte-acquatinta-brunita-e-scalpello-214x149-mm-768x1074.jpg)
![Francisco Goya, Capricho 54. El vergonzoso, 1799, acquaforte e acquatinta, 217x152 mm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Francisco-Goya-Capricho-54.-El-vergonzoso-1799-acquaforte-e-acquatinta-217x152-mm-768x1224.jpg)
![Francisco Goya, Capricho 57. La filiación, 1799, acquaforte e acquatinta, 217x152 mm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Francisco-Goya-Capricho-57.-La-filiacion-1799-acquaforte-e-acquatinta-217x152-mm-768x1267.jpg)
![Francisco Goya, Capricho 58. Trágala perro, 1799, acquaforte, acquatinta brunita e puntasecca, 218x152 mm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Francisco-Goya-Capricho-58.-Tragala-perro-1799-acquaforte-acquatinta-brunita-e-puntasecca-218x152-mm-768x1168.jpg)
![Francisco Goya, Capricho 79. Nadie nos ha visto, 1799, acquaforte e acquatinta](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Francisco-Goya-Capricho-79.-Nadie-nos-ha-visto-1799-acquaforte-e-acquatinta-768x576.jpg)
![Goya Fisionomista. Exhibition view at Istituto Cervantes, Roma 2021](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/06/Goya-Fisionomista.-Exhibition-view-at-Istituto-Cervantes-Roma-2021-768x433.jpg)
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