Proiezioni di Natale in Piazza Navona a Roma. Le immagini
Piazza Navona a Roma si tinge dei colori della grande storia dell’arte con uno spettacolo che guarda ai grandi nomi del passato al passato
Fino al 6 gennaio Piazza Navona e Palazzo Senatorio (in cima al Campidoglio) risplendono delle proiezioni d’artista, in un progetto promosso da Roma Capitale in collaborazione con Zètema. Con l’espressione “luci d’artista” pensiamo ormai, per antonomasia, all’omonimo progetto torinese nato nel 1998 che ha segnato la strada a tutte le iniziative consimili che si sono poi diffuse in tutta Italia. Ma in quel caso le “luci” erano commissioni affidate ad artisti contemporanei di grande livello con l’obiettivo di reimmaginare la città, in uno dei momenti più suggestivi dell’anno, animando nel segno della tradizione, uno spazio pubblico storico come quello del capoluogo piemontese, trasformandolo in una astronave che viaggia verso il futuro.
APOLLO E DAFNE E NATIVITÀ
Si ispirano invece alla gloria dei disegni del Rinascimento romano le proiezioni della Capitale nel progetto Nascimento. Ispirazione Romana, realizzato da Unità C1, in uno spettacolo luminoso e carico di suggestioni. A questo si affianca, il progetto AmoR, che move, con la riproduzione sulla facciata di palazzo Braschi e di palazzo Pamphilj a piazza Navona, di 14 opere dalla storia dell’arte simbolicamente riconducibili al concetto di Natività, da Michelangelo a Bernini (tra queste Creazione di Adamo e Apollo e Dafne), in un percorso curato da una specialista, l’architetto Livia Cannella, per la Sovrintendenza Capitolina. Cosa da sottolineare, considerato che nel recente passato a Piazza Navona ci si era affidati a pseudo agenzie creative con risultati discutibili.
LUCI ANTICHE O LUCI CONTEMPORANEE?
L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, è “restituire a Roma quella dignità culturale che le appartiene rispettandone il valore e le ineguagliabili bellezze”. La Capitale, tuttavia, con tutti i suoi problemi, ha dimostrato negli ultimi anni grazie al lavoro di Maxxi, Macro, Palazzo delle Esposizioni, delle progettualità performative in atto al Mattatoio, senza contare il grande fiorire degli spazi indipendenti, di essere un grande laboratorio di sperimentazione contemporanea a livello internazionale. Il rinascimento, dunque, è già in atto, e – senza toglier nulla alle glorie della nostra storia dell’arte – è tutto contemporaneo. Per il futuro, ferma restando la magia delle proiezioni delle opere del passato, potrebbe essere una buona idea coinvolgere grandi artisti contemporanei a misurarsi in questa modalità sullo spazio pubblico. O magari artisti romani. Chissà cosa ne pensa il neo assessore alla cultura Miguel Gotor.
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