Intesa Sanpaolo scommette su chef e ristoranti per le nuove Gallerie d’Italia a Torino e Napoli
Saranno i fratelli Costardi – nel capoluogo piemontese – e Giuseppe Iannotti – nel mega museo di via Toledo, a Napoli – a guidare gli ambiziosi progetti di ristorazione delle due nuove sedi di Gallerie d’Italia, prossime a inaugurare. Ma i ristoranti apriranno solo in autunno
L’abbiamo scritto di recente, ma vale la pena ripeterlo: anche in Italia, seppur con ritardo, gli istituti museali sono sempre più propensi a scommettere su servizi di ristorazione adeguati al livello della missione di un luogo culturale, dunque votati alla qualità e all’originalità della proposta. Una risorsa per chi visita il museo, ma pure per il sistema cittadino, che acquista nuovi avamposti gastronomici da vivere a tutto tondo, con l’opportunità – correlata – di scoprire anche gli spazi culturali da una prospettiva più articolata. Chi sta lavorando bene in tal senso è Intesa Sanpaolo, che si appresta ad aprire due nuove sedi di Gallerie d’Italia a Torino (il 17 maggio) e Napoli (il 21 maggio). Operazione ambiziosa, tanto più se letta nell’ottica di cui sopra: entrambe le sedi, infatti, avvieranno interessanti collaborazioni con chef di riferimento nel territorio di pertinenza.
GALLERIE D’ITALIA A TORINO CON I COSTARDI BROS
A Torino, la ristorazione si svilupperà negli spazi dello storico Caffè San Carlo (120 coperti tra interno ed esterno, anche con affaccio sul chiostro del museo), affidata ai fratelli Costardi – tutti li conoscono come Costardi Bros – che a Vercelli hanno saputo dare uno sprint alla gastronomia piemontese, tra l’altro non trascurando i link con il mondo dell’arte (tra i loro celebri risotti, il più noto è un omaggio alla Campbell’s Soup di Andy Warhol). Alla proposta di caffetteria e bistrot si sommerà il ristorante, aperto anch’esso 7 su 7, in un ambiente comunicante, seppur dotato della propria autonomia. “Il progetto è bellissimo, io lo definisco “il” progetto” spiega un motivato Christian Costardi. “Non si tratta di un atterraggio, ma di un decollo, un nuovo punto di partenza che coincide con la ripresa post Covid, e per noi segna anche il ritorno in città (dopo l’esperienza, conclusa da tempo, di Edit, N.d.R.), stavolta in posizione centralissima, in una delle piazze più belle di Torino, e con il privilegio di muoverci negli spazi di un caffè storico”. Caffetteria e bistrot lavoreranno fino all’ora dell’aperitivo: “Siamo intervenuti, nell’offerta e negli arredi, preservando la tradizione, ma con il twist di modernità che ci caratterizza. Al ristorante, invece, proporremo la nostra cucina senza farne una copia di Vercelli, ma comunque lasciando la nostra impronta, declinata sulle esigenze del luogo”. “La cosa stimolante”, continua Costardi, “è che facciamo uno step ulteriore nella classe imprenditoriale: la ristorazione deve imparare a diventare sempre più impresa, per potersi dedicare alla creatività in modo più libero. Qui Intesa Sanpaolo ci consente di lavorare su questo aspetto”.
GALLERIE D’ITALIA A NAPOLI CON GIUSEPPE IANNOTTI
A Napoli, invece, protagonista sarà Giuseppe Iannotti, chef patron del Kresios di Telese Terme, fucina di sperimentazione creativa tra le più brillanti d’Italia. Il cuoco campano, in procinto di avviare una seconda attività in Toscana (inaugura tra una settimana il ristorante dell’hotel Le Fontanelle, in Chianti nel comune di Castelnuovo Berardenga), triplica così i suoi impegni. Alle Gallerie d’Italia, con ingresso da via Toledo, gestirà la caffetteria e bistrot Luminist, 50 coperti in attività 7 giorni su 7, con un format di ristorazione informale che valorizza le ricette delle tradizione partenopea. Inaugurazione prevista per la fine di luglio. Mentre bisognerà aspettare l’autunno (con buona probabilità il mese di ottobre) per vedere in azione il ristorante di alta cucina all’ultimo piano della struttura – dov’è previsto anche un lounge bar – con terrazza panoramica sul Golfo di Napoli e sulla Certosa di San Martino. Qui, la proposta sarà più simile a quella del Kresios, con due percorsi degustazione e una serie di piatti alla carta. “È un progetto ambizioso che arriva in un momento estremamente difficile, come quello che stiamo ancora affrontando. Ed è il coronamento di qualcosa che mai mi sarei aspettato di fare: da telesino sbarcare a Napoli è una nuova sfida, che vedrà coinvolti anche i miei ragazzi, Alfredo Buonanno ed Eugenio Vitagliano. Con loro condividiamo tutti i progetti lavorativi, ed è giusto che abbiano il doveroso riconoscimento in questa nuova esperienza”, racconta Iannotti.
IL MODELLO GALLERIE D’ITALIA
Non stupisce, per dir la verità, la qualità dei progetti prefigurati da Intesa Sanpaolo, che nell’ambito della ristorazione museale ha già saputo indicare la strada a Milano, dove il salotto di Voce, affidato al gruppo Aimo e Nadia degli chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini, somma molteplici esperienze davvero centrate, dalla caffetteria al bistrot, alla bottega, passando per la ristorazione d’autore, che in estate può usufruire anche del bellissimo giardino Manzoni. Anche a Torino e Napoli le collaborazioni avviate mostrano la capacità di selezionare personalità gastronomiche che sappiano portare un valore aggiunto all’esperienza museale, con buona dose di sperimentazione e volontà di esplorare nuovi linguaggi. Ulteriore intuizione è quella di lavorare sulla qualità in tutte le tipologie d’offerta, nel rispetto di un pubblico eterogeneo, e con l’intenzione di costituire un sistema modulare fondato sulla cura del servizio e sull’originalità.
– Livia Montagnoli
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