Gormley, Campins e Nasr in mostra alla Galleria Continua di San Gimignano
Riflettono sul presente e sulla relazione sempre più complessa fra uomo e natura gli artisti al centro delle tre mostre allestite negli spazi della Galleria Continua di San Gimignano
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In questi mesi, negli spazi della Galleria Continua di San Gimignano, sono state inaugurate tre mostre di altrettanti artisti. Antony Gormley, Alejandro Campins e Moataz Nasr si muovono tra la riflessione sulla materia, lo spazio, la natura e la complessità del nostro presente.
‒ Marlene L. Müller
BODY SPACE TIME ‒ ANTONY GORMLEY
La mostra di Antony Gormley (Londra, 1950) presenta circa quaranta lavori dell’artista inglese. Le opere esposte raccontano la ricerca sul materiale ‒ il ferro ‒ come parte della pratica creativa di Gormley. Sculture elaborate in svariati modi, lasciando il ferro crudo o cotto, lavorato o naturale, arrugginito o levigato.
SPACE è la prima opera ad accogliere il visitatore, che entra immediatamente a contatto con un’imponente massa di sottili reticoli d’acciaio. Come una nuvola, appare estremamente leggera, tangibile e corporea. Il resto del percorso espositivo è animato da masse scultoree in ferro di varie dimensioni, che si impongono nelle labirintiche e suggestive sale della galleria, ponendo lo spettatore in stretto rapporto con l’opera e lo spazio. “L’idea” ‒ spiega l’artista ‒ “di mostrare queste alternative di assemblaggio e di fare scultura è quella di coinvolgere i nostri corpi nella propriocezione e in un’evocazione oggettiva del modo in cui si relazionano al pianeta oltre che alla geometria del nostro habitat costruito”.
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Antony Gormley. Body Space Time. Exhibition view at Galleria Continua, San Gimignano 2022 © Antony Gormley. Courtesy l’artista & Galleria Continua. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio
DISTANCIA INTERNA ‒ ALEJANDRO CAMPINS
Fino al 15 maggio 2022 è visitabile la mostra di Alejandro Campins (Manzanillo, 1981), artista cubano che racconta, attraverso i suoi dipinti, il viaggio compiuto in Tibet. Quasi con spirito archeologico e narrativo, Campins descrive rovine architettoniche immerse in paesaggi quasi metafisici e senz’altro suggestivi, documentando i monasteri tibetani distrutti durante la Rivoluzione Culturale Cinese. L’artista poggia il suo sguardo sulla realtà provando a distaccarsi dalla dualità delle cose: non c’è bene o male, vittima o carnefice. Campins dà vita a una osmosi tra storia e natura, paesaggio e architettura. Restituisce immagini vive, dense di energia, cariche di armonia e di una pace che a volte può risultare un po’ inquietante.
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Alejandro Campins, Sagrado y bárbaro, dalla serie Tíbet, 2021, olio su tela, 300×255 cm. Courtesy l’artista & Galleria Continua. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio
TECTONIC SHIFT ‒ MOATAZ NASR
“Guardandoci intorno, come si può rimanere in disparte? I conflitti, le carestie, le ingiustizie non possono essere trascurate o ignorate: non si può fingere di non esserne colpiti”, afferma Moataz Nasr (Alessandria d’Egitto, 1961).
Tectonic Shift è il titolo della sua mostra alla Galleria Continua. Nasr riporta la sua ricerca sulle contraddizioni del nostro mondo contemporaneo, così stremato da un mercato globalizzato, messo in crisi da continui conflitti e guerre. Ponendo al centro del focus il concetto di sviluppo, trasformazione e spostamento, mette in dialogo questi processi sociali, economici e geo-politici con quelli naturali: gli spostamenti delle placche tettoniche.
In mostra emerge l’ecletticità di Nasr, che con grande capacità è in grado di adoperare vari medium; dai video a neon, ceramica, cristallo, legno, senza mai perdere l’efficacia e la forza del suo messaggio.
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Moataz Nasr. Tectonic Shift. Exhibition view at Galleria Continua, San Gimignano 2022 © Moataz Nasr. Courtesy l’artista & Galleria Continua. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio
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