La Capitale Europea della Cultura Kaunas celebra i 60 anni del movimento Fluxus
Il festival dedicato all'anti-movimento artistico apre in pompa magna con oltre 30 spettacoli, installazioni luminose e centinaia di iniziative. E non manca una grande retrospettiva di Yoko Ono
Saranno anche passati sessant’anni da quando i primi festival europei celebrarono l’anti-movimento artistico per eccellenza, il Fluxus, e la figura di George Mačiūnas, ma lo spirito di quei tempi è ancora vivo nel programma di Kaunas Capitale Europea della Cultura 2022. La città lituana, la seconda per grandezza del Paese, terrà infatti un vero e proprio festival dedicato al Fluxus il 10 e 11 settembre, onorando la storia dei suoi protagonisti con una serie di mostre e spettacoli che culmineranno con una grande celebrazione.
IL PROGRAMMA DI KAUNAS CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA PER IL FLUXUS FESTIVAL
Il festeggiamento dell’anniversario del Fluxus – anticipato nel 2021 con alcune iniziative, tra cui l’aver rinominato l’aeroporto locale con il nome del movimento – torna quest’anno più grande che mai con oltre 30 spettacoli, 7 installazioni luminose e quasi 400 iniziative. Tra gli eventi, la scalata della collina di Parodos – in una sorta di grande parata in costume – oltre alle performance serali di gruppi artistici come i Walk The Plank e la retrospettiva Learning Garden of Freedom dell’artista multimediale, musicista e attivista Yoko Ono, da sempre vicina al Fluxus. Dopo la prima installazione Ex It, inaugurata a Kaunas lo scorso gennaio, la nuova esposizione di Ono permetterà ai visitatori di esplorare le sue creazioni storiche attraverso nuove chiavi di lettura.
BREVE STORIA DEL FLUXUS
Ma cosa era Fluxus? Definito per comodità un movimento artistico, Fluxus è in realtà un anti-movimento: fondato nel 1960 dall’artista lituano/americano George Mačiūnas, nacque come rete internazionale di artisti e compositori. Radicato nella cultura sperimentale musicale, doveva il nome a una rivista che presentava il lavoro di musicisti e artisti incentrati sul compositore d’avanguardia John Cage. “Tutto è arte e tutti possono esercitarla”, diceva Mačiūnas: a poco servirono le regole e le gerarchie – con forte influenza del dadaismo e di Duchamp –, che venivano dissolte allo scopo di arrivare al più nudo senso dell’arte come del corpo, del linguaggio e della musica. Gli artisti vicini al Fluxus, rigettando la prospettiva accademica così come la visione capitalistica dell’arte, non condividevano un unico stile quanto piuttosto una prospettiva “fai da te” nei confronti dell’attività creativa, che li portava a inscenare spettacoli casuali o utilizzare qualsiasi materiale a disposizione, aprendo l’arte a chiunque e stimolando la cooperazione tra artisti e pubblico.
– Giulia Giaume
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