L’autunno delle Gallerie d’Italia. Le mostre a Vicenza, Torino, Milano e Napoli
Una programmazione intensa per questi ultimi mesi del 2022 delle Gallerie d’Italia, nell’anno in cui il polo museale di Intesa Sanpaolo ha raggiunto importanti traguardi. La grande fotografia è protagonista a Torino, appuntamento clou a Milano con la mostra sui mecenati
Nell’anno dei grandi investimenti, che hanno portato all’inaugurazione di due nuove sedi di Gallerie d’Italia, a Torino e Napoli, il polo museale del gruppo Intesa Sanpaolo apre la programmazione autunnale a Vicenza, nello spazio espositivo dove tutto è iniziato, e che presto andrà incontro – come pure la sede meneghina di piazza della Scala – a un significativo ampliamento, come previsto dal Piano d’Impresa 2022-2025 della Banca, sempre più motivata a supervisionare progetti culturali fondati sulla qualità dell’esperienza museale.
A VICENZA ANTONIO PIGAFETTA E LA PRIMA CIRCUMNAVIGAZIONE DEL MONDO
Nella cittadina veneta, il museo ospitato nel seicentesco Palazzo Leoni Montanari accoglie dal 6 settembre (fino all’8 dicembre) la mostra Pigafetta e la prima navigazione attorno al mondo. ‘Non si farà più tal viaggio’, a cura di Valeria Cafà e Andrea Canova. Un progetto che si concentra sulla figura del navigatore (e scrittore) vicentino Antonio Pigafetta, vissuto nel XVI secolo, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla prima circumnavigazione del globo terrestre (1519-1522) guidata da Ferdinando Magellano (ma conclusa solo dopo la sua morte da Juan Sebastián Elcano). Alla spedizione prese parte infatti anche Pigafetta, che ne diventò puntuale cronista e dunque fonte documentaria preziosa per ricostruire l’impresa e la temperie culturale dell’epoca. Il 6 settembre 1522, la nave Victoria rientrava in Spagna trionfante al termine della circumnavigazione: nella stessa data di 500 anni più tardi, la mostra delle Gallerie d’Italia espone il manoscritto della Relazione del primo viaggio attorno al mondo conservato nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, fulcro dell’esposizione accanto a carte nautiche, oggetti significativi e materiali cartografici che permettono di ricostruire la conoscenza del mondo prima, durante e dopo il viaggio.
GABRIELLA BENEDINI A MILANO
Ma il settembre delle Gallerie d’Italia è denso di appuntamenti. Già il 15 del mese, a Milano, inaugura la personale di Gabriella Benedini, a cura di Paolo Bolpagni. Athanor è un viaggio nell’opera dell’artista nata a Cremona nel 1932, figura di spicco della vita culturale milanese fin dall’inizio degli Anni Sessanta. Il titolo, mutuato da un racconto di Borges (La rosa di Paracelso), si riferisce a una parola esoterica che rimanda al mondo dell’alchimia caro all’autrice, che ha spesso indagato i temi della trasmutazione della materia e degli elementi con la sua arte, come dimostra l’enigmatica Biblioteca esposta alle Gallerie d’Italia, insieme alle celebri Arpe dell’artista e a una serie di sue opere bidimensionali.
LA GRANDE FOTOGRAFIA A TORINO: DA LISETTA CARMI A GREGORY CREWDSON
Personalità femminile altrettanto emblematica e catalizzatrice, Lisetta Carmi – di recente scomparsa all’età di 98 anni, dopo una carriera improntata alla denuncia e all’impegno sociale, supportata dal coraggio di infrangere le convenzioni – è protagonista nella sede torinese del gruppo, a partire dal 22 settembre. A piazza San Carlo, gli spazi disegnati da Michele De Lucchi a Palazzo Turinetti, inaugurati lo scorso maggio, sono dedicati, oltre che al Barocco, alla fotografia, intesa come strumento di approfondimento e indagine della realtà immediato e d’impatto. Com’è stato il lavoro di Lisetta Carmi (Genova, 1924 – Cisternino, 2022). È Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio della fotografa, a curare la prima grande mostra monografica a lei dedicata (Lisetta Carmi. Suonare forte), che segna anche il debutto al museo del ciclo La Grande Fotografia italiana, affidato a Roberto Koch per celebrare i principali esiti della ricerca fotografica italiana nel Novecento. Di Carmi saranno esposte oltre 150 foto scattate tra gli Anni Sessanta e Settanta, inclusi lavori salienti come il reportage sul mondo dei travestiti o i ritratti di Ezra Pound. E su questa scia proseguirà, come preannunciato in sede d’esordio, la programmazione di Palazzo Turinetti, che ha scelto di affidare a grandi fotografi internazionali la committenza di mostre temporanee impegnate a sondare tematiche di urgenza sociale, civile, ambientale. All’invito ha risposto lo statunitense Gregory Crewdson (New York, 1962), che a Torino presenta in anteprima internazionale il terzo capitolo – Eveningside, a cura di Jean-Charles Vergne – della trilogia iniziata con Cathedral of the Pines (2013-2014) e An Eclipse of Moths (2018-2019). La mostra, dal 12 ottobre, riunirà per la prima volta le tre serie dell’autore specializzato in staged photography (facendo ricorso, cioè, ai mezzi propri del cinema, ed evocandone l’iconografia): dalle foreste solitarie del primo ciclo ai paesaggi post-industriali immortalati ai margini delle città, all’isolamento delle figure umane protagoniste degli scatti inediti, tutto sembra contribuire a evocare la fragilità di un mondo che Crewdson registra con occhi sognanti e insieme già disincantati.
A Torino, il mese di ottobre (al più tardi novembre) dovrebbe sancire anche l’apertura al pubblico del ristorante del museo affidato ai fratelli Costardi, negli spazi dello storico Caffè San Carlo, in concomitanza con il debutto del ristorante in terrazza delle Gallerie d’Italia di Napoli, affidato alle cure di chef Giuseppe Iannotti, all’ultimo piano (panoramicissimo) del museo di via Toledo.
GRANDI MECENATI BANCHIERI IN MOSTRA A MILANO
L’appuntamento clou della stagione autunnale è però atteso a Milano a partire dal 18 novembre (e fino al 26 marzo 2023). Qui le Gallerie d’Italia ospiteranno la mostra Mecenati, collezionisti, filantropi. Dai Medici ai Rothschild, a cura di Fernando Mazzocca e Sebastian Schütze con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, in partnership con Alte Nationalgalerie ‒ Staatliche Museen zu Berlin e Musei del Bargello. Oltre cento opere di grandi autori, attraverso secoli di storia dell’arte (dal Cinquecento di Michelangelo e Bronzino al Seicento dei Caravaggeschi, fino a Francesco Hayez e Giorgio Morandi), per svelare le mire e gli interessi di grandi banchieri del passato, che attraverso il mecenatismo e il collezionismo hanno sancito la loro ascesa sociale (e politica, nel caso dei Medici di Firenze). Si traccia così una storia del gusto e del collezionismo, ricostruendo al contempo la personalità e le ambizioni di questi uomini illustri. Per arrivare a omaggiare il banchiere “umanista” Raffaele Mattioli, protagonista della rinascita economica e culturale nell’Italia del Dopoguerra e modello da cui l’operazione culturale di Intesa Sanpaolo ha preso spunto e dato seguito.
ARTEMISIA GENTILESCHI A NAPOLI
L’anno del polo museale si chiuderà a Napoli, nel segno di Artemisia Gentileschi (Roma, 1593 ‒ Napoli, 1653). Dal 3 dicembre, la mostra dedicata all’artista seicentesca, a cura di Antonio Ernesto Denunzio e Giuseppe Porzio, illumina il soggiorno napoletano della pittrice, documentato dal 1630 al 1640: attraverso una selezione di opere provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane e internazionali, si procede così a illuminare un capitolo mai troppo esplorato di una biografia per altri versi fin troppo sotto i riflettori.
IL 2022 DELLE GALLERIE D’ITALIA SECONDO IL DIRETTORE MICHELE COPPOLA
“Gallerie d’Italia è un grande progetto per la cultura in Europa fortemente voluto dai vertici della nostra Banca”, spiega il direttore delle Gallerie d’Italia Michele Coppola, facendo un bilancio dell’anno in corso. “Il 2022 è stato un anno cruciale, con la nascita del quarto museo a Torino e l’apertura della nuova sede a Napoli che si aggiungono a Milano e Vicenza. L’ampliamento consente di condividere nuclei sempre più consistenti delle collezioni d’arte di proprietà e di proporre originali mostre, prodotte in partnership con i principali interlocutori culturali, non solo nazionali, e con il supporto di importanti curatori e storici dell’arte. Penso ai magnifici marmi Torlonia ospitati a Milano, alle inedite e spettacolari fotografie di Paolo Pellegrin a Torino sul cambiamento climatico, ai capolavori del patrimonio italiano restaurati e presentati con ‘Restituzioni’ a Napoli, alle opere dell’‘illustrissimo’ Christoph Niemann a Vicenza. E penso alle tante iniziative e ai percorsi per le scuole realizzati attorno a ogni esposizione.
Il pubblico ha già dimostrato un apprezzamento crescente e credo che saremo capaci di sorprenderlo ulteriormente con il valore e la bellezza dei prossimi progetti in programma. In autunno saranno inoltre completate nelle Gallerie di Torino e Napoli le aree dedicate a ristorante e caffetteria guidate da chef di grande talento, evidenziando l’attitudine dei nostri musei a essere luoghi vivi e aperti, a disposizione della città. E voglio infine sottolineare come, anche grazie alla forza e all’immediatezza della fotografia, protagonista delle nuove Gallerie d’Italia di Torino, emerga chiaramente il ruolo di una grande banca nel contribuire all’approfondimento e alla riflessione sui temi sempre più complessi del presente”.
‒ Livia Montagnoli
https://www.gallerieditalia.it/
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