Oslo ospita una mostra dedicata all’artista italiano Giovanni Battista Piranesi
Una mostra in Norvegia per riflettere sull’attualità contemporanea di Piranesi, incisore, archeologo, scrittore e architetto, autore di edifici immaginari stupiscono per la modernità di linee e proporzioni
Inaugurato l’11 giugno scorso, il National Museum of Art, Architecture and Design di Oslo riafferma da subito la sua vocazione di istituzione culturale dell’identità norvegese, aperta però al dialogo con le culture degli altri Paesi. Accanto alla ricca collezione permanente che vanta oltre 6.500 opere d’arte, si sviluppa infatti un vasto programma di esposizioni temporanee dedicate ad artisti stranieri moderni e contemporanei, fra cui Louise Bourgeois, Mark Rothko, e Frida Kahlo. Il primo “ospite” è però italiano, ed è Giovan Battista Piranesi (Venezia, 1720 – Roma, 1778), che in una città come Oslo, interessata da un deciso fermento architettonico, riveste una particolare attualità.
PIRANESI A OSLO: LA MOSTRA
A Oslo saranno in mostra dall’8 settembre fino all’8 gennaio 2023, oltre a una serie di opere già presenti nella collezione permanente del Museo, anche altre provenienti da altre importanti istituzioni museali italiane ed europee. Scopo di questo progetto culturale, riflettere sulla modernità di Piranesi, sulla sua concezione spaziale e prospettica all’avanguardia, che nel Settecento immaginò il futuro di due secoli dopo. Piranesi ebbe una carriera poliedrica, perché fu incisore, archeologo, scrittore, vedutista, architetto, e proprio in quest’ultima veste non smette di stupire ancora oggi, perché i suoi edifici immaginari sono caratterizzati da una stupefacente modernità di linee e proporzioni, e non casualmente hanno esercitata una discreta influenza su molti architetti del Novecento, fra cui Sergei Tchoban. Ma, più in generale, la produzione artistica di Piranesi ha contribuito a definire la nozione di modernità in diversi campi della creatività del XX Secolo e non solo. Per questa ragione le sue opere saranno presentate al fianco di artisti e architetti come Julie Mehretu e Rem Koolhaas, e fotogrammi tratti da film come Metropolis e Star Wars.
– Niccolò Lucarelli
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