Ancora bottiglie d’artista: Franco Mazzucchelli collabora coi giovani di Portofino Dry Gin
L’azienda italiana di gin presenta la prima collaborazione con lo storico artista milanese, da anni di casa nella perla della Riviera Ligure. Portofino Gin entra nell’arte contemporanea
“Quest’opera rappresenta un viaggio a Portofino senza fine”. Con queste parole Ruggero Raymo, cofondatore e ceo di Portofino Dry Gin, introduce la sua prima collaborazione con lo storico artista Franco Mazzucchelli e l’ingresso nell’arte contemporanea di questo nuovo marchio di gin, creato da un team di trentenni che, in appena tre anni, si è fatto notare nel mercato di settore con un packaging molto riconoscibile e identitario, oltre che per l’alta qualità del distillato.
L’OPERA DI FRANCO MAZZUCCHELLI PER PORTOFINO DRY GIN
Invitato ad esplorare il concetto del lungomare di Portofino e a giocare con la bottiglia attraverso l’uso dei suoi noti gonfiabili, Franco Mazzucchelli (Milano, 1939) ha, infatti, realizzato un’opera legata alla sua serie più importante, A.TO A. (acronimo che significa art to abandon): un lavoro prolifico e decennale che si estende fino ad oggi. Si tratta di un corpus di opere costituito da sculture gonfiabili realizzate in pvc che in un primo momento sono state abbandonate in laghi e deserti prima di essere lasciate in spazi pubblici di tutta Italia come piazze, scuole e fabbriche. Ora, 21 di questi gonfiabili a forma di boa di mare – con all’interno le bottiglie di gin dal design in omaggio alle case colorate affacciate sul piccolo borgo di Portofino – fanno bella mostra di sé nelle case di appassionati amanti del borgo e del lavoro dell’artista.
LE SINERGIE TRA PORTOFINO DRY GIN E L’ARTE CONTEMPORANEA
“Ci sono tante sinergie tra Portofino Dry Gin e il mondo dell’arte contemporanea: passione, creatività, una visione e un pizzico di follia. Tutti elementi alla base del nostro progetto”, spiega Raymo che con i suoi amici d’infanzia e di lunga data Alessandro Briola e Chris Egger ha deciso di produrre un gin nel borgo di Portofino, quindi molto legato al territorio, pur avendo tre differenti background alle spalle – dall’esperienza diretta legata alla gestione dell’Hotel Nazionale di Portofino alle carriere lavorative a Milano e in Svizzera, nel campo dello sport e della tecnologia – per portare in giro per il mondo l’espressione autentica della Riviera italiana, attraverso un mix di tradizione, innovazione ed eleganza che si ritrova sia nel prodotto che nel suo packaging originale: una riproduzione, su una bottiglia che ricorda quelle dei profumi di una volta, degli edifici di Portofino, nella loro tradizionale tavolozza di colori dell’iconica piazzetta di Portofino. Il filo conduttore del legame affettivo con il territorio è anche il fil rouge della collaborazione artistica tra il gin e Mazzucchelli che a Portofino è di casa fin dagli anni ‘50.
21 OPERE PER 21 VIAGGI A PORTOFINO COME LE 21 BOTANICHE DEL GIN
“Franco e io abbiamo forti radici con questo territorio, siamo entrambi cresciuti qui”, continua Raymo, appartenente alla famiglia Pudel che da generazioni vive e lavora anche e soprattutto a favore del territorio: il nonno Klaus, durante la Seconda Guerra Mondiale ha salvato il villaggio dalla distruzione e successivamente, ha contribuito alla sua rinascita negli anni ’50 e ’60 ospitando alcune delle feste più belle legate alla Dolce Vita. “Proprio Franco ha avuto la brillante idea di creare un’opera includendo Portofino Dry Gin. Si tratta di un lavoro con un forte carattere narrativo, a partire dalla sua forma che richiama la sua infanzia: una boa di mare, così semplice e senza tempo. L’idea era di inserire Portofino al suo interno, caratterizzata dalle nostre tre bottiglie per rappresentare un viaggio senza fine in questo piccolo borgo della Riviera Ligure. Sono, così, 21 viaggi, essendo altrettante opere, come il numero di botaniche dentro la ricetta del nostro gin”. Un’esperienza sinestetica che è una dichiarazione d’amore a un luogo bellissimo e dall’immaginario iconico, con radici in una storia di famiglia con un ruolo importante nella sua valorizzazione: questo è Portofino Dry Gin e il suo rapporto con l’arte.
Claudia Giraud
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