Paradis Agricole a Pietrasanta: arte e territorio in un modello innovativo di ospitalità

La tradizione artistica di Pietrasanta, che ha fatto della scultura il suo punto di riferimento, caratterizza gli ambienti interni ed esterni di questa “fattoria ecologica”, nata dal sogno di due collezionisti francesi che hanno fatto della Versilia il proprio luogo di elezione

Raccontare la storia di un territorio, celebrare il suo ambiente naturale, fare accoglienza attraverso formule versatili e innovative: sono alcune delle sfide che gli imprenditori francesi Alain Cirelli e Laurent Flechet si sono posti nella realizzazione del nuovo agriturismo di lusso inaugurato durante l’estate. Stiamo parlando di Paradis Agricole, un buen retiro posto a meno di un chilometro dal centro storico di Pietrasanta, un’oasi in cui contemplazione e rallentamento dei ritmi di vita coincidono.

PARADIS AGRICOLE A PIETRASANTA

Da un vecchio casale circondato da terreni in gran parte incolti è nata una struttura ricettiva dotata di nove camere e una villetta indipendente. Attorno il grande giardino firmato dall’architetto paesaggista Jean Mus e caratterizzata da un arredamento in stile rural chic, pensato per far sentire le persone “come a casa”. La vita di Paradis Agricole, agriturismo di lusso ecosostenibile e autosufficiente dal punto di vista idrico, energetico e alimentare, si svolge in tutte le stagioni, ed è riservata ai suoi ospiti ma anche chi decide di trascorrervi una giornata, visitando i campi abitati da 900 ulivi e 150 cipressi, acquistare i prodotti biologici e realizzati in situ al punto vendita, consumare un pranzo o una cena totalmente slow food o partecipare alle tante attività proposte dai suoi organizzatori. Tra queste, varie iniziative legate al benessere e alle colture, come la raccolta di frutta e verdura, ma anche alla conoscenza delle realtà circostanti, come le lezioni con gli apicoltori e le gite fuori porta alle cave di marmo di Carrara.

PARADIS AGRICOLE: TRA NATURA, GIPSOTECHE E TRADIZIONE SCULTOREA

L’arte è uno degli elementi che caratterizzano l’anima di questo luogo il quale, oltre ad essere ricco di sculture che si sviluppano tra gli spazi interni e gli ambienti circostanti, si riallaccia e racconta la storia di Pietrasanta, tra le destinazioni più note della Versilia, conosciuta anche come la piccola Atene. “Appena sono arrivato a Parigi ho cominciato a frequentare un ambiente di galleristi e artisti, lasciandomi affascinare enormemente dalla loro capacità di mettere la creazione al di sopra dei problemi di tutti i giorni”, ha raccontato Alain Cirelli a Artribune. “Così è iniziato il mio percorso da collezionista. Una volta giunto a Pietrasanta mi sono reso conto che la città ha davvero la scultura nel suo DNA, e sono voluto entrare negli studi degli artisti. Ho scoperto un mondo che ha cambiato anche il mio gusto di collezionare: se prima ero più attratto dalla pittura e dal disegno, vivendo e comprendendo da vicino la scultura ho capito che sarebbe diventata il punto di riferimento del mio progetto”.

GLI ARTISTI A PIETRASANTA

Così la collezione è diffusa in ogni angolo di Paradis Agricole, tra le compressioni di César, le sculture di Igor Mitoraj, le opere tridimensionali di Bernard Bezzina e il lavoro di Nicola Giannoni, in arte Pivino, che qui si è insediato con il suo studio. E poi la gipsoteca, una collezione di gessi di recuperati da laboratori locali che hanno trovato un nuovo habitat all’interno della serra, tra piante e coltivazioni. “Ho conosciuto diversi studi di marmo che hanno accettato di donarmi o vendermi dei modelli in gesso”, prosegue l’ideatore di Paradis Agricole. “C’è chi dice che Pietrasanta sia cambiata da quando non ci sono più i grandi artisti che la vivevano quotidianamente, come César, Jean-Michel Folon o il giovane Botero, che si ritrovavano nel bar del paese e avevano i loro studi nel pieno centro storico. Così ho deciso di creare io un nuovo punto di ritrovo, volevo che gli artisti avessero un luogo punto di riferimento”, spiega Lorain riferendosi al “tavolo degli artisti”, un ripiano in pietra che occupa un posto d’onore nel dehors del ristorante dell’Hotel Paradis di Pietrasanta, il primo aperto da Cirelli e Flechet. E conclude: “come collezionista credo molto nel fatto di collezionare opere che risuonino in me e non siano un semplice investimento economico. Seguo ciò che mi piace, l’arte è parte della mia vita”.

Giulia Ronchi

https://www.paradispietrasantaagricole.com/it/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

Scopri di più