Interferenze: la prima mostra del Coletivo MUDA a Roma e il valore della rigenerazione urbana

Riqualificazione, trasformazione, attivazione sono elementi chiave per il Coletivo MUDA. Il gruppo brasiliano presenta per la prima volta a Roma il progetto Interferenze presso la Galleria 111

Il collettivo brasiliano MUDA, composto dalle designer Bruna Vieira e João Tolentino, e dagli architetti Diego Uribbe, Duke Capellão e Rodrigo Kalache lavora da oltre dieci anni con l’obiettivo di trasformare le città grazie all’arte pubblica. Nato nel 2010 a Rio De Janeiro, il gruppo prende il nome dal termine portoghese “muda” che significa “cambiamento”, un concetto chiave per interpretare il suo lavoro. Partendo da una passione comune per i graffiti e la street art, il Coletivo ha iniziato sempre di più a immaginare la città come un laboratorio in cui attivare operazioni di rigenerazione. In spazi abbandonati e spesso invisibili agli occhi del cittadino, il gruppo inserisce pannelli dalle dimensioni variabili composti da maioliche con fondo bianco e dipinte con inchiostro minerale. Il risultato di questa combinazione di moduli sono geometrie dai colori sgargianti che reinterpretano in chiave contemporanea la tradizione portoghese delle azulejos, piastrelle di ceramica sottili, smaltate e poi decorate. L’attività del Coletivo MUDA diventa quindi un simbolo di impegno artistico e sociale che ha interessato prima musei, giardini, piazze pubbliche, strade e poi anche abitazioni private. Ogni intervento rappresenta una vera e propria installazione site specific che fornisce una lettura del contesto in cui si inserisce, riscrivendo la dimensione degli spazi urbani e di quelli più intimi.

LA MOSTRA DEL COLETIVO MUDA PRESSO GALLERIA 111

Interferenze è la prima mostra del Coletivo MUDA a Roma presso la Galleria 111. Il progetto, visitabile fino al 30 Gennaio, è stato curato da Altrodesign, una realtà multi-creativa nata dall’incontro di due architetti italo-brasiliani, Rodrigo Iorio e Carinthia Lopes. Al percorso progettuale si unisce Artclhub, nuovo player del mercato dell’arte a metà tra art agency ed headhunting, fondato da Silvia Segnalini. All’interno degli spazi della galleria è possibile ammirare l’opera dal titolo Alicatado #04, termine portoghese che significa “tagliato a pinza” e che allude alla tecnica utilizzata per la realizzazione delle maioliche che il Coletivo MUDA ha sviluppato dopo un viaggio in Portogallo. È possibile, infine, vedere in video come gli artisti trasformano gli spazi urbani in cui operano e le immagini di molti altri lavori presenti in diverse parti del mondo come Taiwan, New York, Lisbona, Firenze. Con Interferenze la street art si sposta dalle mura urbane a quelle della galleria come manifesto di una progettualità più ampia da parte degli artisti coinvolti che, ancora una volta, mirano a creare un’interferenza per coinvolgere lo spettatore e farlo diventare parte attiva del cambiamento.

Coletivo MUDA, Não há mensagem 2 / TAIWAN, 2018, Steel structure 540x540x220 cm with 1280 tiles painted with epoxy paint, Tainan, Taiwan

Coletivo MUDA, Não há mensagem 2 / TAIWAN, 2018, Steel structure 540x540x220 cm with 1280 tiles painted with epoxy paint, Tainan, Taiwan

L’ARTE PUBBLICA A SERVIZIO DELLA RIGENERAZIONE URBANA

Il Coletivo MUDA ha iniziato le sue prime sperimentazioni nella città di Rio De Janeiro. Le numerose opere d’arte installate hanno avuto così tanto impatto da modificare l’assetto urbano, riqualificando angoli di città dimenticati. Il lavoro di MUDA si inserisce in un ampio movimento internazionale di artisti ed esperti del settore che ha compreso il valore dell’arte pubblica e sta investendo il proprio know how per essere parte integrante della rigenerazione. Dal 2021, anche Artribune, con la sua divisione Produzioni, si è unita a questo cambiamento con due interventi – un’installazione luminosa di Patrick Tuttofuoco e un wallpaper dello studio Cabaret Typographie – a Piazza Vetra a Milano. Le opere si apprezzano sulla facciata dell’omonimo edificio, Esattoria Civica abbandonata e dismessa fino al recente passato. Progetti come questi e come quelli del Coletivo MUDA regalano al cittadino spazi urbani vivibili e rappresentano le basi per la costruzione delle città del futuro.

Carolina Chiatto

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