La Lombardia apre al pubblico i suoi archivi storici. Tante chicche online
Dai progetti di Gio Ponti per il Pirellone agli acquerelli ottocenteschi dei Navigli e al progetto di restauro del Sacro Monte di Varese. L’archivio della Regione mette online i suoi inventari e autorizza tutti alla consultazione
Decine di milioni di documenti, che a metterli l’uno vicino all’altro cuberebbero 35 chilometri lineari. Sono i numeri del patrimonio archivistico della Regione Lombardia, catalogato in più di 50 inventari, per un totale di oltre 30mila pagine di descrizione redatte nell’arco di oltre cinquant’anni tra il 1970 e il 2014 dai funzionari della Giunta regionale. Il ruolo degli inventari, in quanto interfaccia tra il patrimonio archivistico e gli utenti che vogliono consultarlo, è fondamentale per eseguire le ricerche in archivio. E, prima tra le regioni italiane, la Lombardia ha scelto di facilitare il processo pubblicando online tutti i suoi inventari, oltre a garantire la consultazione dei documenti presso la biblioteca Marzio Tremaglia di Palazzo Lombardia. Nel farlo – in nome “della cultura e della trasparenza amministrativa” – sono state operate tutte le accortezze del caso per rendere ancor più intuitiva l’operazione, cosicché la ricerca dei beni archivistici diventi un’attività immediata e alla portata di tutti, specialisti ma anche neofiti, con lo scopo di divulgare, fare conoscere e creare consapevolezza: scuole, studiosi, tecnici o semplici cittadini possono ora consultare, anche a distanza, le informazioni relative ai documenti del proprio territorio, in un percorso di riscoperta dell’identità di luoghi e comunità, di cui gli archivi della Giunta regionale della Lombardia costituiscono una duratura e tangibile espressione culturale e storica.
L’ARCHIVIO STORICO DELLA GIUNTA LOMBARDA
L’Archivio storico regionale istituito nella forma attuale con delibera del 2018, oltre a conservare i documenti autoprodotti dagli Anni Settanta a oggi, raccoglie sotto la dicitura “archivi aggregati” i fondi archivistici confluiti da Enti soppressi, statali e non, dalle sedi provinciali della Gioventù Italiana al Palazzo Nuova sede Pirelli (che ha portato in dote anche gli schizzi di Gio Ponti per la progettazione del grattacielo Pirelli), al più curioso Ente delle colonie climatiche della Provincia di Pavia, fino alle carte dell’Ufficio Speciale Seveso (con atti che dal ’74 arrivano fino al ’94 e ricostruiscono la scandalo della diossina con il progetto di bonifica dell’industria Icmesa). Ne risulta una “collezione” che si spinge indietro nel tempo fino alla metà dell’Ottocento, testimonianza preziosa degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia della Lombardia nell’arco di quasi due secoli. Tra le chicche celate tra faldoni e scaffali, i sessanta disegni acquerellati ottocenteschi dei Navigli lombardi, dal Canale Pavia alla Darsena di Milano, fino al bacino di congiungimento con il fiume Ticino; e, ancor più preziosa, una cartografia lunga otto metri che rappresenta il percorso del Naviglio Martesana. E ancora la prima edizione della Storia di Milano, la collana completa della rivista Il Politecnico, fondata da Carlo Cattaneo, un volume del 1918 sulla storia di Palazzo Bagatti Valsecchi e le Memorie della chiesa monzese, una vecchia edizione sulla vita di Torquato Tasso, l’opera completa del Manuel du libraire et de l’amateur de livre, in una pluralità di fonti che coprono svariati campi d’interesse. Senza escludere materiale fotografico d’epoca, come le foto della visita di re Vittorio Emanuele III all’Istituto legnanese di assistenza nel 1925. Di interesse storico anche la documentazione prodotta in passato dagli uffici della Giunta, che da mero atto amministrativo assurge a testimonianza storica. Per esempio documentando la genesi del primo logo della Regione – prima che fosse scelta la Rosa Camuna – con i bozzetti presentati in occasione del concorso pubblico del 1972; o raccogliendo gli appunti manoscritti dell’assessore Marzio Tremaglia e conservando i materiali relativi al progetto di restauro del complesso monumentale del Sacro Monte di Varese. Tutti possono assecondare la propria curiosità scandagliando gli inventari online. Poi, la biblioteca di Palazzo Lombardia accoglie il pubblico previa prenotazione, il lunedì mattina e il giovedì pomeriggio, per la diretta consultazione dei documenti. Il prossimo obiettivo è quello di raggiungere un accordo con le scuole lombarde per programmare visite guidate all’archivio.
Livia Montagnoli
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/archivio-storico
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