Riciclare attraverso l’arte contemporanea. La mostra del Premio Conai a Roma
Nascono dal riciclo le opere della mostra Arte Circolare che, fra le tematiche dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità, unisce dieci artisti di ultima generazione al Corner MAXXI di Roma
È Ruth Beraha (Milano,1986) l’artista vincitrice della seconda edizione del Premio Conai 2023, il riconoscimento dedicato alla sostenibilità ambientale che il Consorzio Nazionale Imballaggi ha consegnato all’inaugurazione della mostra Arte Circolare, curata da Spazio Taverna (rappresentato dai curatori Ludovico Pratesi e Marco Bassan). Insieme a lei sono state premiate anche Federica Di Pietrantonio (Roma, 1996) e Lucia Cantò (Pescara, 1995), ricevendo due menzioni speciali. Il progetto espositivo riunisce le opere della prima e della seconda edizione, confrontando metodi, linguaggi e concetti che ruotano attorno alle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità ambientale nella prestigiosa cornice del Corner MAXXI di Roma.
ARTE CIRCOLARE: GLI ARTISTI DELLA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO CONAI
“L’arte non va considerata come un semplice prodotto estetico”, sottolineano i promotori Carlo Alberto Pratesi e Andrea Geremicca di EIIS (European Institute of Innovation for Sustainability), “ma come il principale attivatore di processi di innovazione”. Ed è proprio questo il concetto su cui si fonda la mostra Arte Circolare al Corner MAXXI di Roma, nella quale gli scarti assumono un ruolo preponderante nella realizzazione dell’opera d’arte. Si passa dai frammenti di vetro che compongono l’uroboro di Ruth Beraha alle foglie di aloe bronzee di Veronica Bisesti. L’argilla si trasforma nelle mani di Lucia Cantò, realizzando un’infinità di ex voto trovati in diverse città d’Italia. Dalla dimensione spirituale si passa a quella tribale con le “maschere” di Antonio Fiorentino, forgiate raccogliendo materiali di scarto che ogni giorno affollano le spiagge pugliesi. Valentina Furian, invece, non riattiva uno scarto ma una foto, ondeggiando sul sottile confine di reale e virtuale. Infatti, dopo aver fotografato un diorama di una foresta indiana conservato nel Museo di Storia Naturale di Milano, riattiva il frame all’interno della comunità indigena della stessa foresta ai piedi del Sanjay Gandhi National Park in India. James Hillman recupera il PVC, il Nylon e l’alluminio ponendo un focus sulla vita consequenziale della materia e delle sue trasformazioni; a cui si affianca per interessi biologici e organici Lucas Memmola. Francis Offman e le sue pitture assumono le sfumature marroncine date dal recupero dei fondi del caffè; mentre Serena Vestrucci intende educare lo sguardo dello spettatore, volgendolo verso le mutevoli possibilità che ogni materiale ha. Infine, la grande tela di Federica Di Pietrantonio interroga un altro scarto, quello digitale, evidenziando con colori brillanti frammenti di giochi di simulazione come The Sims e ponendo l’attenzione sui problemi legati alla sovrapproduzione visiva all’interno dei mondi virtuali.
IL PREMIO CONAI SECONDO LUCA RUINI
“Le risposte alle sfide cui ci mette davanti il periodo che stiamo vivendo possono passare attraverso le strade più diverse” commenta Luca Ruini, il Presidente CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi – l’azienda che si occupa di tutelare il pianeta riciclando gli imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e bioplastica, aiutando il Paese verso l’economia circolare.
“Per raccontare l’economia circolare abbiamo bisogno di nuovi percorsi e nuove visioni. Come quelle dei dieci artisti che hanno partecipato ad Arte Circolare. L’arte contemporanea oggi può essere veicolo di simbologie e valori aziendali: sono certo che anche quest’anno gli artisti sapranno sorprenderci nel raccontare il ruolo del Consorzio come attore di primo piano nella transizione ecologica”.
Valentina Muzi
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