L’arte che spiega e racconta la guerra. Una mostra al Castello di Rivoli
Con 140 opere di 39 autori, tra cui Goya, Picasso e Dalì, il museo piemontese esplora un tema complicato e più che mai attuale: la guerra
Empatiche, sofferte, piene di disagio e umanità: le opere che descrivono la guerra possono essere diverse e distanti nel tempo, ma tutte sono pervase da una comune prospettiva di compassione e dolore. Per capire la guerra, non c’è un momento più adatto di questo per chiedere aiuto agli artisti, ricordando chi effettivamente patisca le conseguenze finali delle decisioni strategiche e geopolitiche. Così si apre la nuova stagione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea: dal 15 marzo al 19 novembre 2023 la mostra Artisti in guerra vedrà esposte al terzo piano della residenza sabauda le opere di grandissimi artisti come Francisco Goya, Salvador Dalí, Pablo Picasso, Lee Miller, Zoran Mušič, Alberto Burri, Fabio Mauri, Bracha L. Ettinger, Anri Sala, Michael Rakowitz, Dinh Q. Lê, Vu Giang Huong, Rahraw Omarzad e Nikita Kadan.
LA MOSTRA ARTISTI IN GUERRA AL CASTELLO DI RIVOLI
La mostra, a cura della direttrice Carolyn Christov-Bakargiev e della curatrice Marianna Vecellio, presenta più di 140 opere di 39 autori realizzate da artisti che si sono trovati o si trovano ora in guerra prendendo spunto dai Desastres de la Guerra del 1810-1815 di Goya. Con prestiti importanti da istituzioni italiane e internazionali e due nuove committenze realizzate dall’artista afgano Rahraw Omarzad e l’artista ucraino Nikita Kadan, l’ampio percorso espositivo va a raccogliere “una riflessione profonda sulla contemporaneità, grazie al lavoro degli artisti che attraverso i secoli hanno saputo raccontare le discontinuità del presente e la conflittualità, interpretata attraverso la loro personale sensibilità nel tempo che stavano vivendo”, ha spiegato Francesca Lavazza, presidente del museo. “Le opere esposte riescono così a scuotere il pubblico su tematiche controverse e difficili, rappresentando gli orrori della guerra, trasversali a tutti i conflitti”. Gli artisti, ricorda poi la direttrice Carolyn Christov-Bakargiev, “evidenziano l’orrore e l’inesplicabilità, sospesa com’è tra calcoli razionali, da un lato, e totale imprevedibilità, dall’altro. Attraverso una serie di opere d’arte del passato e alcune nuove commissioni create da artisti che vivono la guerra oggi, questa mostra vuole aprire una discussione sulla guerra che va oltre la sua spiegazione politica ed economica come lotta di potere, oltre la sua condanna assoluta, oltre la sua giustificazione come un male minore e necessario. Invece, questa mostra cerca di guardare alla guerra da una prospettiva culturale che includa arte e filosofia. Per il filosofo greco presocratico Eraclito, l’essere si rivela nella guerra”. Ecco tutte le opere in mostra al Castello di Rivoli.
Giulia Giaume
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