I premi d’arte assegnati a febbraio e marzo 2023. Paul Thorel, OGR Award, Biennale College Teatro
Dalla ricerca fotografica alle nuove estetiche del contemporaneo, passando per la salvaguardia del paesaggio, ecco quali i premi culturali che hanno decretato i loro vincitori nelle ultime settimane
Anche per i mesi di febbraio e marzo, l’Italia si è confermata il luogo d’elezione dei premi culturali. Dalla ricerca fotografica alle nuove estetiche del contemporaneo, passando per la salvaguardia del paesaggio, sono numerosi i riconoscimenti che, tra conferme e novità, hanno promosso le idee, le proposte e le visioni di nuove generazioni di creativi attraverso premi in denaro, borse di studio, residenze e produzioni artistiche. Vediamo quali sono…
Claudia Giraud
PREMIO PAUL THOREL
Con Napoli come sede principale, accompagnata dalle sedi satelliti di Panarea e Hydra, la Fondazione Paul Thorel ha iniziato le sue attività lo scorso mese di ottobre. È una piattaforma di sviluppo artistico che rafforza l’attenzione sulle potenzialità creative del mediterraneo, e in particolar modo sulla ricerca fotografica contemporanea con un focus su nuove tecnologie e linguaggi estetici, in risposta alla ricerca pionieristica di Paul Thorel (Londra 1956 – Napoli 2020) che ora ha istituito il Premio Paul Thorel, a cadenza annuale, in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo. Gli artisti vincitori della prima edizione del Premio sono i Clusterduck (un collettivo di cinque artisti italo-tedeschi nati negli anni ’80; vivono tra Firenze, Milano e Berlino), Jim C Nedd (Verona, 1991; vive e lavora a Milano) e Lina Pallotta (San Salvatore Telesino, 1955; vive e lavora a Roma). I vincitori realizzeranno una residenza a Napoli nello studio di Paul per produrre un progetto artistico inedito tra marzo e ottobre 2023. Al termine delle residenze, a inizio 2024, la Fondazione curerà una mostra dei progetti presso le Gallerie d’Italia e produrrà una documentazione in forma di catalogo.
MILANO MEDITERRANEA
Soukaina Abrour e Houssem Ben Rabia sono i vincitori dell’Open Call di Milano Mediterranea, programma di residenze per artisti immigrati in Italia che si pone da sempre l’obiettivo di creare processi di interconnessione tra le persone e nuove estetiche del contemporaneo, coinvolgendo attivamente il territorio target dell’intervento e mettendo al centro le lingue del Mediterraneo. Houssem Ben Rabia, regista esordiente nato a Tunisi, trasferitosi poi in Italia per studiare e laurearsi in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo presso Alma mater- Università di Bologna, ha vinto grazie al progetto Uno Sguardo Giovane su Giambellino: un progetto sperimentale di narrazione della quotidianità del contesto in cui vivono dei giovani che abitano il quartiere popolare Giambellino attraverso l’uso del linguaggio audio-visivo. Nata a Oued Amlil in Marocco, cresciuta a Olgiate Molgora in Italia, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Soukaina Abrour ora vive e lavora tra Venezia e Milano e ha vinto grazie al progetto Ri-tessere Nuovi Volti: un laboratorio di raccolta di materiale di scarto – stoffe e oggetti – e del loro riciclo per creare maschere e costumi da attivare durante una festa collettiva di quartiere.
OGR AWARD
Rebeca Romero, della galleria Copperfield di Londra, con il progetto Semilla SAGRADA, è la vincitrice della quinta edizione dell’OGR Award promosso da Artissima e dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in sinergia con OGR Torino: è stata votata all’unanimità dalla giuria internazionale composta da Amira Gad, Lars Henrik Gass, Samuele Piazza e Domenico Quaranta. L’OGR Award nasce come riconoscimento all’artista che meglio restituisce il complesso e sofisticato rapporto tra arte, tecnologia e innovazione, con particolare rilievo agli sviluppi digitali. “La giuria ha apprezzato la prospettiva analogica nell’utilizzo di materiali come i tessuti nella loro interazione con il metaverso, ma anche i possibili legami tra lo sciamanesimo e il mondo del digitale”, recita la motivazione. “Inoltre, con questo premio, la giuria sostiene un progetto che affronta il metaverso come un luogo condiviso che può essere costruito in modalità collettive e partecipate, attivando storie e immaginari alternativi e di origine non occidentale”. L’opera Semilla SAGRADA verrà effettivamente sviluppata nel Metaverso e sarà presentata al pubblico il 17 maggio 2023, in un appuntamento dedicato presso OGR Torino. L’opera verrà poi acquisita dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, entrando a far parte della sua Collezione e restando in comodato a OGR Torino nelle due versioni, fisica e digitale.
PREMIO NAZIONALE DEL PAESAGGIO
L’impresa sociale di Torino Orti Generali vince la IV edizione del Premio Nazionale del Paesaggio, manifestazione istituita dal Ministero della Cultura e giunta alla IV edizione che, a cadenza biennale, individua i progetti che si sono distinti per la capacità di valorizzare il paesaggio attraverso azioni di salvaguardia, gestione e pianificazione, in linea con i 4 criteri indicati dall’Ue (esemplarità, sviluppo territoriale sostenibile, partecipazione, sensibilizzazione). Questa la motivazione: “rappresenta un’esperienza esemplare di trasformazione e gestione di aree agricole residuali in contesto metropolitano, improntata in modo evidente ai principi della sostenibilità e dell’equità sociale, in piena sintonia con gli obiettivi delineati dalla Convenzione Europea del Paesaggio”. Oltre al progetto vincitore, sono state attribuite 7 menzioni speciali, 10 menzioni – tra le quali figurano Buonanotte Contemporanea, progetto di rigenerazione di un borgo abbandonato in Abruzzo con gli interventi degli artisti Vincenzo Marsiglia, Jasmine Pignatelli e Artan Shalsi con la curatela di Maria Letizia Paiato, e l’associazione culturale SMACH con le sue attività di Biennale Internazionale delle Dolomiti e di Parco di Arte Pubblica Val dl’Ert. Ci sono stati anche 15 encomi, tra i quali figurano Arte Sella, museo a cielo aperto in Trentino, e Esseri Urbani, Festival di Arte Architettura e Design in Puglia.
UMANE TRACCE
Si è conclusa la seconda edizione del premio fotografico Umane Tracce, dedicato alla memoria di Nicola Paccagnella, fondato nel 2020 da Stefano Bianchi, Enzo Cortini, Paola Riccardi. Il progetto PH di Michela Mariani, lavoro vincitore di questa seconda edizione, diventerà un libro Crowdbooks ed una mostra presso Casa Museo Spazio Tadini, visitabile dal 29 marzo al 2 aprile, a cura di Paola Riccardi. Questa la motivazione della giuria: “per aver trattato il tema della transizione di genere con grande intimità, senza cadute retoriche o sensazionalistiche, riuscendo a restituire un’atmosfera di serenità e di consapevolezza capaci di raccontare con profondità il protagonista, Pier-Hélène, che esprime una assoluta libertà dalle convenzioni. La complessità della storia è espressa con una linguistica coerente che mescola linguaggi e modalità narrative diverse, integrate con armonia”. Il secondo premio è andato a Yarin Trotta Del Vecchio con il progetto Nisida – L’isola della gioventù sospesa, mentre la menzione è stata attribuita a Camilla Biella con il progetto La sostanza dei ricordi.
BIENNALE COLLEGE TEATRO
Sono la regista e performer croata Morana Novosel e il performer italiano Gaetano Palermo i vincitori della terza edizione del bando Biennale College Teatro dedicato alla Performance Site Specific 2023: i loro progetti saranno parte integrante del 51. Festival Internazionale del Teatro (15 giugno – 1 luglio), dopo un percorso di tutoraggio dei Direttori Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte) e la produzione della Biennale di Venezia. S’ispira al pessimismo ambientale del Dark Mountain Manifesto Morana Novosel, classe 1987, diplomata all’Accademia di Arte Drammatica di Zagabria, che con la performance proposta, Fluid Horizons, immagina una Venezia inabitabile. Questa la motivazione: “La performance di Morana Novosel ci restituisce le capacità residue da rimettere in gioco per una rivoluzione umana”. Classe 1998, Gaetano Palermo, laureato in filosofia a Bologna per poi specializzarsi in teatro e arti performative allo Iuav di Venezia, ha proposto Swan, performance liberamente ispirata all’assolo La morte del cigno che Michel Fokine coreografò per Anna Pavlova, prima ballerina del Balletto Mariinskij nel 1901. “Gaetano Palermo mette in evidenza il lato oscuro dell’individuo attraverso la paura dell’altro che non conosciamo e la sua solitudine, disgiungendo lo sguardo dello spettatore nel duplice ruolo di co-protagonista e di voyeur”.
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