Le sculture di Giacomo Rizzo all’Ospedale Civico di Palermo

Le opere saranno poi vendute e il ricavato devoluto per l’acquisto di presidi utili ai pazienti nella loro degenza presso il polo oncologico

Cura e rigenerazione sono il punto di incontro tra arte e medicina nella loro predisposizione al medesimo fine, la catarsi: la prima dell’anima, l’altra del corpo. È dunque un valore aggiunto – e una scelta curatoriale particolarmente pertinente – il fatto che la mostra InCorpo, personale dello scultore siciliano Giacomo Rizzo (Palermo, 1977), sia allestita negli spazi del Dipartimento di Oncologia dell’ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo.

Giacomo Rizzo, InCorpo, exhibition view at Dipartimento oncologico ARNAS, Palermo

Giacomo Rizzo, InCorpo, exhibition view at Dipartimento oncologico ARNAS, Palermo

L’ARTE AL POLO ONCOLOGICO DELL’OSPEDALE CIVICO DI PALERMO

Non un’intrusione fuori luogo, quella delle opere d’arte negli ambienti frequentati quotidianamente dai pazienti e dai loro familiari, ma anzi un gesto lenitivo nel suo tentativo di stabilire con loro un contatto, in funzione terapeutica ed educativa (due finalità che l’arte ha, a più riprese, dimostrato di poter assolvere). Il progetto, a cura di Desirée Maida, si inserisce nel contesto della nuova programmazione di eventi ideata dal Rotary Club Palermo Est, attraverso il MOMA – Malati Oncologici Mobilitano Arte, ed è solo il primo evento di un 2023 interessato da un fitto calendario di manifestazioni culturali, alcune anche in rete con altri Presidi della Città. Rizzo, che vive tra Palermo (dov’è docente all’Accademia di Belle Arti), Cordoba e Lima, ha fatto della ricerca sul rapporto tra uomo e natura una costante del suo lavoro, nel desiderio di dare forma a un luogo dell’anima attraverso sculture e installazioni che si relazionano con il territorio e le architetture che le ospitano (dalle tre opere esposte nell’area partenze dell’Aeroporto Internazionale Falcone e Borsellino di Palermo, 2018, alla prima scultura in marmo collocata nelle profondità della riserva marina di Ustica, all’ingresso del Parco Archeologico Sottomarino, nel 2019, dal titolo Il mare di Sebastiano Tusa). L’ultima personale l’ha invece visto protagonista all’Istituto Italiano di Cultura di Lima, in Perù, con il progetto In the land.

INCORPO. LA MOSTRA

Nella hall del Nuovo Polo Oncologico dell’ARNAS si concretizza il ritorno nella sua città, che prende forma nella sala di accesso alla struttura attraverso una serie d sculture a parete selezionate dall’artista con la curatrice della mostra. InCorpo è la rappresentazione plastica di un luogo dell’anima, plasmato dal gesto e dal tempo, elementi cardine dell’esistenza umana e del fare artistico; e nelle intenzioni dell’artista vuole essere una metafora della vita, tanto più carica di significato per lo spazio in cui si collocano le opere. Realizzate in diversi materiali, naturali e artificiali (resina, cera, gesso, legno, acciaio inox, plexiglas, poliuretano, silicone), le cinque sculture di Rizzo visualizzano il rapporto tra esseri viventi e Natura, anch’essa intesa come dinamica inscindibile di anima e corpo, in cui tutto nasce, cresce, vive, rinasce. Così chi osserva è invitato a riflettere sul senso di appartenenza a un Tutto che l’arte prova a rendere tangibile indicando la via per un proficuo dialogo. La mostra si visita gratuitamente fino al 12 marzo. Le opere saranno poi vendute e il ricavato devoluto per l’acquisto di presidi utili ai pazienti nella loro degenza presso il polo oncologico.

Livia Montagnoli

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