Le opere di Luca Di Luzio in una antica libreria di Roma
Dietro Piazza Navona si trova una storica libreria dall’atmosfera magica. Maschere, mappe e latitudini immaginarie la trasformano in una Wunderkammer contemporanea
Su scaffali di legno massello trovano riparo dal tempo vecchi tomi dalle copertine in pelle.
Tra titoli dorati, lettere sigillate e taccuini ingialliti si scorgono mappe dai confini frammentati, coordinate immaginarie e maschere variopinte. Le “impronte” impresse e sedimentate nelle opere di Luca Di Luzio (Roma, 1986) tracciano il percorso di Viaggio Analogo, mostra a cura di Fabio Sindici ospitata nei suggestivi spazi dell’Antica Libreria Cascianelli a Roma. Un progetto che intende fondere i lavori dell’artista con gli spazi della libreria, pur mantenendo un’attenzione particolare alle collezioni e all’identità del luogo.
VIAGGIO ANALOGO DI LUCA DI LUZIO: LA MOSTRA
Il titolo parafrasa e omaggia Il Monte Analogo, opera dello scrittore surrealista francese René Daumal. Un racconto rimasto incompiuto di un viaggio impossibile, condotto tra rotte di continenti perduti e monti figurati. Ma quello di Luca Di Luzio non è un viaggio incompiuto, anzi. Come un esploratore, si mette alla ricerca di luoghi lontani: isole, laghi, deserti e paludi si imprimono sulla carta e sulla tela, con vivaci colori acrilici. Le carte geografiche rappresentano non solo un viaggio analogo, ma tappe di un mondo legato direttamente alla sua anatomia. Mappe, finte pelli e maschere dialogano con gli antichi libri del negozio, sostituendo le didascalie con frammenti poetici. In un continuo gioco tra verità e finzione, l’artista accompagna il pubblico in “altri lidi”, con la consapevolezza che la realtà spesso si rivela anche misteriosa.
Valentina Muzi
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