A Madrid nasce il nuovo grande museo delle Collezioni Reali
Si tratta di un moderno edificio costruito a due passi da Palazzo Reale, ospita una selezione di capolavori di Patrimonio Nacional. Abbiamo intervistato la direttrice Leticia Ruiz
Il grande evento culturale del 2023 in Spagna è l’apertura della Galería de las Colleciones Reales, un nuovo museo atteso a Madrid da quasi dieci anni. Dal 29 giugno 2023 si potrà finalmente visitare l’enorme e modernissimo edificio costruito di fianco al Palazzo Reale, situato sulla cornice della città che si affaccia sui giardini del Campo del Moro, verso il Rio Manzanarre. Un progetto ambizioso di cui abbiamo parlato con Leticia Ruiz (Santander, 1961), ex conservatrice di pittura spagnola rinascimentale fino al 1640 al Museo del Prado, e oggi direttrice delle Collezioni Reali di Patrimonio Nacional insieme ad Ana de la Cueva, attuale presidente dell’istituzione che dipende direttamente dalla presidenza del Governo di Spagna. Ruiz ci svela alcuni dettagli della nuova Galería, allestita nell’edificio firmato dagli architetti Emilio Tuñon (1959) e Luis Moreno Mansilla (1959-2012), progetto pluripremiato che ha ricevuto tuttavia anche qualche critica. Costruito tra il 2008 e il 2015, l’imponente ma sobrio edificio in granito, cemento e legno di quercia occupa 40mila metri quadrati distribuiti su vari livelli. Caratterizzato da spazi allungati e da linee verticali, visto dal basso ricalca la prospettiva e imita i materiali del vicino Palazzo Reale, progettato nel XVIII secolo dagli italiani Juvarra, Sacchetti e Sabatini.
INTERVISTA A LETICIA RUIZ, DIRETTRICE DELLE COLLEZIONI REALI DI PATRIMONIO NACIONAL
Innanzi tutto, che cos’è Patrimonio Nacional e cosa rappresentano le Collezioni Reali?
Si tratta di una istituzione che nasce negli anni Trenta del Novecento per gestire i beni artistici, storici e monumentali appartenuti un tempo alla corona spagnola. Si occupa soprattutto del mantenimento, dello studio e della promozione delle Collezioni Reali, un insieme molto ampio ed eterogeneo di palazzi e monasteri, giardini, parchi, boschi sparsi per sei diverse Comunità Autonome di Spagna, che comprende anche un totale di circa 170mila opere d’arte. Parte di tale ingente patrimonio si trova oggi anche tra le sale del Museo del Prado, nella Biblioteca Nazionale e nel Museo Archeologico Nazionale.
Cosa contiene dunque la Galería che si inaugura in questi giorni?
Durante secoli – fino all’epoca della regina Isabella di Borbone, nell’Ottocento – i monarchi di Spagna collezionarono opere d’arte, espressione del loro gusto e simbolo del loro potere. Ne abbiamo selezionato una piccola parte, circa 650 pezzi, per raccontare la ricchezza e varietà di tale patrimonio, badando però a non spogliare dei loro capolavori i siti di Patrimonio Nacional. La galleria è un campionario di oggetti che esemplificano la relazione tra arte e potere: non solo dipinti e sculture, ma anche mobili, arazzi, orologi e gioielli, vasellami e cristallerie, armi, mappe, documenti e in generale pezzi d’arte decorativa. Si tratta di una vera e propria vetrina per promuovere i Siti Reali di Patrimonio Nacional sparsi per la Spagna.
Com’è concepita la museografia?
Va detto, innanzi tutto, che il contenitore è un’opera d’arte in sé in dialogo con il contenuto. La museografia è stata affidata a Manuel Blanco, direttore della Scuola di architettura di Madrid, che ha sfruttato gli spazi vuoti delle immense navate create dagli architetti Mansilla e Tuñon per tessere dialoghi inaspettati fra le diverse opere esposte. Il risultato è un allestimento moderno, insolito e sorprendente, fatto di pannelli mobili che permettono di ammirare, in un gioco di sguardi incrociati, l’accostamento di dipinti, sculture, arazzi, pezzi liturgici e oggetti d’arte decorativa. La maggior parte resteranno esposte a Madrid in maniera permanente, come la Giuditta con la testa di Olferne di Caravaggio. Alcune opere, tuttavia, – come L’adorazione nel nome di Gesù de El Greco, proveniente dal Monastero dell’Escorial – rimarranno per un periodo limitato, alternandosi con altri capolavori. Ci sarà una rotazione soprattutto del materiale storico più delicato (documenti, libri e mappe) che per ragioni di conservazione non può restare esposto alla luce troppo a lungo.
Com’è organizzato il percorso di visita?
Alla Galería si accede dalla grande piazza che separa il patio de armas di Palazzo Reale dal sagrato della cattedrale dell’Almudena. Il piano d’ingresso ospita i servizi museali: bookshop, guardaroba, caffetteria e un ampio auditorio. La Galería vera e propria è suddivisa su tre piani discendenti: grandi spazi di 103 metri di lunghezza e 16 di larghezza, ciascuno di circa 3mila metri quadrati. Il primo è dedicato alla dinastia degli Asburgo, che hanno regnato in Spagna fino al 1700, con un piccolo preambolo riservato ai Trastamara e alla regina Isabella di Castiglia. Il secondo, invece, è dedicato ai Borboni che portano un drastico cambio di gusto, esemplificato attraverso una selezione di pezzi di arredamento e di oggetti della Real Armeria, una delle più ricche al mondo. Dal piano degli Asburgo si accede anche allo spazio dedicato alle origini di Madrid, con una finestra sulla muraglia araba, risalente al IX secolo, ritrovata durante gli scavi per la costruzione del museo.
Quali sono le opere d’arte più rappresentative della Galería?
Ce ne sono moltissime, alcune delle quali sono state restaurate per la nuova galleria: come il gruppo ligneo dell’Arcangelo San Michele vincendo il demonio della scultrice barocca Luisa Roldán, detta la Roldana; o le quattro colonne salomoniche di Herrera el Mozo, primo esempio di stile churrigueresco. Tra i capolavori del XVI e XVII secolo c’è il Cavallo bianco di Velázquez: una delle ultime opere dipinte prima di morire, ritratto equestre incompiuto, forse in attesa di aggiungere un cavaliere, e che fino ad ora era rimasto nei magazzini di Palazzo Reale. Bellissimo è il modellino di Bernini per la fontana dei fiumi di Piazza Navona, così come il sontuoso centrotavola palatino che, per l’ultima volta, fu utilizzato durante le nozze dell’attuale re. Tra le curiosità, c’è infine l’enigmatico Ritratto di spalle di Carlo IV di Juan Bauzil (1818), miniaturista di camera della corte di Fernando VII.
La Galería ospiterà anche mostre temporanee?
L’area del piano terra, adibita anche ad ingresso per le visite in gruppo (con accesso dalla Cuesta de la Vega), ospita anche lo spazio per le mostre temporanee. In contemporanea con l’apertura della Galería inauguriamo infatti In movimento, aperta fino a giugno 2024, esposizione di veicoli e carrozze storiche di Patrimonio Nacional, tra i quali la portantina da letto dell’imperatore Carlo V, una serie di sontuose carrozze per il cerimoniale cortigiano del XVII e XVIII secolo, esemplari di slitte e due Mercedes-Benz degli anni Quaranta e Cinquanta.
Cosa rappresenta oggi un nuovo museo per una città che è già sede di tanti musei, tra i quali uno dei più importanti al mondo come il Prado?
Un nuovo museo può rappresentare una maniera nuova, diversa, di guardare a sé stessi e al proprio passato. L’apertura della Galería de las Colleciones Reales permette tra l’altro la nascita di un nuovo asse turistico-culturale nel centro di Madrid, alternativo e complementare a quello di Paseo del Prado e Recoletos. Oltre alla Galería e a Palazzo Reale, nei dintorni vale la pena visitare infatti anche il vicino Museo Cerralbo e i Monasteri dell’Encarnación e de las Descalzas Reales, entrambi appartenenti a Patrimonio Nacional.
Federica Lonati
Galerías de las Colleciones Reales
Plaza de la Armería, Madrid
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati