Grandi collaborazioni tra musei: le opere di Capodimonte volano al Louvre
Il programma di “Napoli a Parigi” prevede che settanta capolavori, incluse opere di Caravaggio, Tiziano e Masaccio, volino da Napoli a Parigi portando all'attenzione del mondo la bellezza e il prestigio della Reggia campana
Portare il meglio della Reggia di Capodimonte al Musée du Louvre, mostrando al mondo ciò che l’Italia sa da tempo. È finalmente arrivato il momento dell’inaugurazione della grande mostra che, dal 7 giugno 2023, porta a Parigi circa 70 opere dalla collezione permanente del Museo e Real Bosco di Capodimonte, alle porte di Napoli. Per sei mesi, durante un restauro che vedrà parzialmente rinnovati gli spazi espositivi del complesso campano (anche a seguito di cospicue donazioni), alcuni capolavori nostrani dialogheranno con quelli del Louvre nel quadro di un allestimento completamente inedito e foriero di riflessioni. Tra questi lavori figurano opere come La Flagellazione di Cristo di Caravaggio, la Danae di Tiziano, La Trasfigurazione di Bellini, La Crocifissione di Masaccio, la Pietà di Annibale Carracci, l’Atalanta e Ippomene di Guido Reni, la Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi e tre diversi dipinti del Parmigianino (inclusa l’Antea), che saranno ospitate in alcuni dei luoghi storicamente più illustri del museo francese come la Grande Galerie, il Salon Carré, la sala Salvator Rosa e della Chapelle.
Il prestito di Capodimonte al Louvre
Come già anticipato lo scorso anno, il programma Napoli a Parigi permetterà di accostare le due regge reali e i loro patrimoni stimolando una maggiore conoscenza della collezione permanente del museo campano e allo stesso tempo attirando un pubblico internazionale di visitatori e mecenati verso un gioiello ancora troppo poco noto all’estero. L’iniziativa – resa possibile anche da una serie di donazioni di imprenditori napoletani, che hanno finanziato il restauro delle cornici storiche di alcuni dipinti, promosse dall’Advisory Board del museo guidato da Giovanni Lombardi – consentirà altresì di presentare al mondo opere poco rappresentate e conosciute, come quelle della Scuola napoletana di Jusepe de Ribera, Francesco Guarino e Mattia Preti. “Questo partenariato è molto importante, e va ben oltre la mostra”, aveva spiegato qualche mese fa ad Artribune Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e fautore di precedenti collaborazioni con l’istituzione francese. “Si tratta di un vero e proprio dialogo tra due delle più grandi collezioni europee. Il confronto tra il patrimonio del Louvre e quello di Capodimonte ha l’effetto miracoloso di rinforzare l’uno e l’altro, stimolando una rilettura con nuove prospettive e mettendo Capodimonte sulla mappa delle più prestigiose collezioni del mondo. È un museo meraviglioso, purtroppo poco noto fuori dai circoli culturali: mi auguro che questo faccia capire a tutti l’importanza fenomenale del museo”. “Quella del Louvre sarà una bella vetrina per Napoli”, aveva a sua volta commentato lo scorso febbraio il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, “perché l’esposizione dei capolavori di Capodimonte sarà accompagnata da una stagione culturale dedicata a Napoli, che presenterà al pubblico francese la storia, la letteratura, la musica, il teatro e il cinema della città partenopea”.
Giulia Giaume
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