Il Museo della Scienza di Trento compie i suoi primi 10 anni. Tutti i numeri del MUSE
10 ore non stop di talk, laboratori, concerti e spettacoli che intrecciano i linguaggi della scienza a quelli dell’arte. Il museo progettato da Renzo Piano festeggia grandi numeri e grandi progetti per il futuro
Sono più di 4 milioni e 660 mila le persone che, in 10 anni, hanno attraversato i sei piani, l’orto e il biotopo del MUSE – Museo della Scienza di Trento dedicati alla natura, alla montagna, alla tecnologia e alla sostenibilità. Qui, nell’architettura luminosa progettata da Renzo Piano, si è sviluppata per tutto il decennio una inedita commistione tra museo di scienze naturali e science centre attraverso mostre (135), laboratori e attività per le scuole (200), eventi per il pubblico (250) e attività di ricerca (con 858 pubblicazioni) e comunicazione della scienza, ospitando oltre 4 milioni e 660 mila visitatrici e visitatori di tutte le età e provenienze in un percorso che si intreccia con i temi della contemporaneità e le questioni più accese e dibattute.
Il MUSE, un museo connesso con la città e la Provincia di Trento
Il MUSE è l’erede del Museo di Storia Naturale di Trento, fondato nel 1922 e poi modificatosi nel tempo fino ad assumere il proprio attuale volto. “Possiamo sintetizzare in 3 passi la nostra storia: i primi dieci anni sono serviti per dare vita a qualcosa di diverso rispetto a ciò che era stato fino a quel momento il Museo tridentino di scienze naturali, diverso rispetto allo stesso modello di museo scientifico che negli anni ’80 ancora resisteva”, spiega il direttore Michele Lanzinger. “Abbiamo creato un nuovo linguaggio con cui la scienza naturale ha potuto dialogare con la tecnologia, l’innovazione, le scienze umane. Passando per lo sviluppo sostenibile, ben prima degli accordi di Parigi. Il secondo decennio ha confermato che si poteva realizzare un insieme di attività nuove e creative; abbiamo dato vita a molte iniziative innovative e cominciato a ragionare, progettare e dare forma concreta al progetto MUSE. Infine, gli ultimi dieci anni hanno conferito un senso compiuto a tutto questo. Abbiamo consolidato un mix vincente, che all’epoca non esisteva, fra museo naturalistico e science center, fra esposizioni e giochi interattivi: il MUSE. Possiamo affermare che ciò che vediamo oggi è il risultato di un lavoro di minuziosa analisi delle buone pratiche internazionali, di studio e sperimentazione creativa di nuove attività, formati e strumenti, che si è dimostrato di grande richiamo per il pubblico”.
Fortemente supportato dalla Provincia Autonoma di Trento, il MUSE ha intessuto relazioni e sviluppato progetti con le realtà culturali, sociali ed economiche locali, dando vita a ben 200 partnership con enti e fondazioni. “Non semplici sponsorizzazioni, ma un rapporto innovativo con gli stakeholder privati, col fine di rivolgerci alla comunità e contribuire alla conoscenza delle questioni riguardanti lo sviluppo sostenibile”, spiega Lanzinger. Con evidenti benefici per l’economia locale: sono più di 860 le aziende fornitrici e 281 le persone che lavorano presso il MUSE e le sue sedi territoriali.
Le celebrazioni per i 10 anni di attività del MUSE
Per festeggiare, si è deciso di tenere, il 22 luglio, 10 ore non stop di talk, laboratori, concerti e spettacoli che intrecciano i linguaggi della scienza a quelli dell’arte. Dalla mattina alla sera – periodo in cui MUSE e Palazzo delle Albere saranno anche visitabili gratuitamente – si susseguiranno spettacoli interattivi per tutte le età; la mostra MUSE 100 su ragioni e sfide che hanno portato alla nascita del Museo delle Scienze di Trento; un aperitivo nel Giardino dell’uva (da prenotare); il percorso Generazione Antropocene | Generare l’Antropocene con le reazioni realizzate durante l’hackathon omonimo; performance circensi, esibizioni acrobatiche itineranti e show di giocoleria; talk con personalità che spaziano da ricercatori ad alpinisti; lo spettacolo teatrale Corvidae. Sguardi di specie; videomapping e danza verticale; e per finire il concerto dei Colla Zio, rivelazione a Sanremo 2023, e il djset Love generation 90. Il tutto con una merenda offerta da aziende e attività locali, memorabilia da portare a casa e food truck. Insomma, una vera e propria festa.
Le future attività del MUSE di Trento
“Quando sono arrivato a Trento nel 2019 sono rimasto colpito dalla realtà del MUSE. Ho trovato un museo molto dinamico sul piano della ricerca e delle relazioni internazionali, che è l’aspetto su cui io vorrei puntare per il futuro, ossia aumentare la notorietà, le relazioni e anche il pubblico straniero”, racconta il presidente Stefano Zecchi. “L’eredità migliore che possiamo lasciare a chi verrà dopo di noi non è soltanto costituita da ciò che abbiamo fatto ma anche – e forse maggiormente – da ciò che siamo e da quello che siamo riusciti a costruire in termini di “anima”, di identità. Per questo, il lascito di un filosofo, che per cinque anni ha presieduto un museo scientifico, sta proprio nel patrimonio di idee e nel dialogo avviato tra umanesimo e scienza”.
Guardando al futuro, le ultime mostre indicano con chiarezza la volontà di perseguire con sempre maggiore decisione la strada dell’interdisciplinarietà coinvolgendo i cosiddetti “non pubblici” grazie a progetti di inclusione e accessibilità (come la masterclass Progettare l’inclusione in occasione del compleanno) rivolti alle persone con disabilità o più fragili, con una attenzione particolare anche alle povertà educative e alle persone con un background culturale differente. “È quello che oggi passa sotto il nome di welfare culturale”, spiega il direttore. “Un nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale. È uno dei compiti importanti per un museo, oggi. Su questo stiamo investendo molto”.
Giulia Giaume
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