Versoterra|Earthwards. Il nuovo spazio di Planeta in Sicilia che coniuga arte e natura
La casa vinicola siciliana, da sempre impegnata in ambito culturale, inaugura all’interno della sua tenuta a Sambuca di Sicilia uno spazio espositivo e anche di dibattito attorno ai temi ambientali. Ne abbiamo parlato con il curatore del progetto Vito Planeta
È un progetto che coniuga cultura e Natura – declinata quest’ultima nei concetti di cura per l’ambiente e valorizzazione del territorio – il nuovo spazio artistico recentemente inaugurato a in Sicilia da Planeta, casa vinicola da sempre impegnata in ambito artistico-culturale (grazie anche alla visione del compianto Vito Planeta) che circa venti anni fa ha dato vita al suo progetto più noto, Viaggio in Sicilia, la residenza itinerante d’artista a cura di Valentina Bruschi che racconta e fa raccontare la Sicilia agli artisti italiani e stranieri invitati a scoprire, come moderni Goethe, i luoghi più suggestivi dell’Isola, toccando le cantine e i vigneti Planeta. Versoterra|Earthwards – è questo il nome del nuovo spazio – nasce alla Casina dell’Ulmo, edificio rurale che si trova tra i vigneti della Tenuta Ulmo, sede di Planeta collocata tra il borgo di Sambuca di Sicilia (AG) e le sponde del Lago Arancio.
Versoterra|Earthwards, il nuovo spazio artistico di Planeta
Versoterra|Earthwards è un luogo adibito ad accogliere mostre – fino al 30 settembre è esposta Corpo Fragile, installazione di Ignazio Mortellaro – ma anche dibattiti aperti al pubblico su tematiche ecologiche, innescate proprio attraverso gli interventi pensati dagli artisti invitati a confrontarsi con questo spazio. In partnership con Fondazione Merz, Suq Magazine – Unconventional Sicily e Meeraqui e in collaborazione con Radiceterna Arte e Ambiente, Versoterra|Earthwards rientra nell’ambito di “Planeta Cultura per il Territorio”, palinsesto di iniziative di arte, musica e teatro che la casa vinicola promuove nelle sue tenute, come lo Sciaranuova Festivalin programma a fine luglio nella propria cantina sull’Etna – per la quale il duo Claire Fontaine, per l’ottava edizione di Viaggio in Sicilia, ha pensato a una grande installazione dedicata a Ettore Majorana. Di tutto questo e molto altro abbiamo parlato con Vito Planeta jr, curatore insieme a Valentina Bruschi di Versoterra|Earthwards.
Intervista a Vito Planeta
Come nasce l’idea di realizzare uno spazio d’arte in una sede della vostra azienda? Cosa vi ha spinto alla creazione di uno spazio culturale in un luogo lontano dalla città e quindi dalle stesse dinamiche del sistema dell’arte?
Il vigneto come luogo d’arte è qualcosa che la mia famiglia ha sviluppato diversi anni fa quando viene intrapresa l’avventura del produrre vino in Sicilia ed è, come l’agricoltura e la botanica, una pratica che si deve sempre rinnovare e che salva, come ben diceva il professore Giuseppe Barbera nel talk di apertura di Versoterra/ Earthwards, dalla desertificazione geografica e culturale. Versoterra/ Earthwards è un nuovo capitolo ma ben radicato nella comune visione delle nostre attività e con attori che militano per una pratica che è quella che lega l’arte e il vino, in maniera tecnica e raffinata.
Data la peculiarità del luogo e le peculiari visione e missione di Versoterra/ Earthwards, con quale approccio i visitatori sono invitati a immergersi e a fruire del progetto?
L’approccio che intendiamo stimolare nei visitatori è quello della libertà di passeggiare in una campagna produttiva e rispettosa dell’ambiente, di sentirsi benvenuti in uno spazio aperto all’arte contemporanea ma immerso nella natura, che ha l’ambizione di contribuire realmente al dibattito sulle questioni importanti per il territorio e abbracciare una diversa visione di Sicilia e di futuro. L’idea è quella di spostare la riflessione sul cambiamento climatico in uno scenario più ampio e lontano, anche fisicamente, dalle distrazioni dell’urbanizzazione, utilizzando il linguaggio dell’arte contemporanea che, siamo convinti, può avere la capacità di comunicare e sensibilizzare le persone in modi unici ed emotivamente coinvolgenti.
Qualche anticipazione sulla programmazione futura?
La programmazione futura avrà come fulcro una narrazione sempre nuova della Sicilia, che ha a che fare con le radici ben salde nella storia dell’Isola che, con l’azienda Planeta, cerchiamo di proiettare sempre verso il futuro insieme a tutte quelle realtà che, come noi, da anni stimolano il dibattito culturale anche attraverso l’arte contemporanea, per una nuova visione del territorio. In queste settimane stiamo lavorando alla prossima edizione di Sciaranuova festival, il teatro in vigna sull’Etna, che si terrà l’ultimo fine settimana di luglio sotto la direzione artistica di Ottavia Casagrande.
Sciaranuova è una delle tenute cui siete molto legati e attivi dal punto di vista culturale…
Siamo particolarmente legati a Sciaranuova, dove abbiamo sviluppato il progetto di teatro, ricavando un proscenio tra quelli che un tempo erano i terrazzamenti per la coltivazione della vite e sfruttando come quinta la valle e le montagne. Oltre all’opera di Claire Fontaine, in collaborazione con la Fondazione Merz abbiamo installato un’conica serie di Fibonacci di Mario Merz, realizzata con neon rossi in contrasto con il nero della pietra lavica, a ricordarci della “logica ciclica” che regola il cosmo.
Desirée Maida
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