I tarocchi di Pino Settanni in mostra a Venezia: 60 foto tra pittura e magia
Il lato pop del “fotografo col pennello” si esprime nella serie dedicata al mondo magico dei tarocchi, esposta a Le Stanze della Fotografia di Venezia
L’hanno ribattezzato variamente il “fotografo col pennello” o il “pittore con la macchina fotografica”. Ma la sostanza non cambia: Pino Settanni (Grottaglie, 1949 – Roma, 2010) è stato fotografo originale e versatile, fautore di uno stile estremamente personale, centrato sull’abbattimento della barriera tra pittura e cinema. 61 delle immagini realizzate nel corso della sua lunga carriera sono ora in mostra a Venezia, presso Le Stanze della Fotografia. Insolito proprio come è stato l’approccio dell’autore alla realtà è il tema dell’evento, dedicato ai tarocchi: 22 Arcani maggiori, 16 figure degli Arcani minori e una selezione inedita di foto di backstage, con lo stesso fotografo che si mette in scena sul set.
I Tarocchi di Pino Settanni in mostra a Venezia
La mostra(I tarocchi) è realizzata da Archivio Luce Cinecittà, in collaborazione con Le Stanze della Fotografia, Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte. E rende omaggio a uno degli autori più vivaci della fotografia contemporanea: il suo intero fondo fotografico, composto da oltre 60mila immagini, è stato acquisito dall’Archivio Luce, che ne cura la conservazione e la digitalizzazione completa.
Notissimo per i suoi ritratti, specialmente quelli dei protagonisti del cinema italiano e internazionale, apprezzato fotoreporter con i suoi viaggi nel Sud Italia e al seguito dell’Esercito italiano in zone colpite dalla guerra come i Balcani e l’Afghanistan, poligrafo estroverso di progetti ‘in serie’, Settanni ha attraversato dagli anni Sessanta ai Duemila una gamma sterminata di generi e tecniche diversi.
I suoi tarocchi, presentati in stampe smaglianti a Venezia, rivelano una facciata ulteriore della sua pratica artistica, che ha portato il pubblico tanto nelle stanze del jet set che a scoprire l’umanità dei fragili, come nella bellezza segreta di molti luoghi e tra le pieghe di elementi del costume europeo, come appunto la cultura dei tarocchi. Abbattendo i confini tra le arti, tra la serietà e la leggerezza, tra il reale e il sogno.
Margherita Bordino
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