Il gallerista francese Kamel Mennour apre a Parigi il Mennour Institute
Continua l'impegno del gallerista parigino per la ricerca e l'educazione nel campo dell'arte contemporanea. Dopo il programma Mennour Family, arrivano ora nuove iniziative di supporto allo studio e alla divulgazione artistica, ma anche di filantropia
Non basta a Kamel Mennour essere uno dei galleristi e mercanti più affermati nel mondo con sedi a Parigi e Londra e in scuderia oltre quaranta artisti e nomi rilevanti, come Daniel Buren, Anish Kapoor, Bertrand Lavier o Ugo Rondinone. Ed eccolo allora scartare di lato rispetto al tracciato del mercato e attivarsi, sempre più spesso, sul fronte della ricerca e dell’educazione per l’arte contemporanea. L’ultima sfida? Il lancio del Mennour Institute a Parigi, con l’impegno a giocare un ruolo più che attivo nella promozione dell’arte e in iniziative benefiche attraverso la creatività.
Kamel Mennour.Un gallerista in campo per l’educazione all’arte contemporanea
“Il Mennour Institute è una estensione naturale del mio impegno, un nuovo ombrello sotto cui ho voluto raccogliere le azioni portate avanti finora in modo spontaneo”, ha dichiarato il gallerista Kamel Mennour: “Sono entusiasta di proseguire in questa direzione”. Già la scorsa primavera (lo menzionavamo nella prima Incanti dell’8 marzo 2023), il gallerista parigino aveva lanciato Mennour Family, un programma di visite guidate gratuite alle mostre della galleria per i più piccoli e le più piccole. “La trasmissione è sempre stata al cuore del mio approccio”, commentava allora Mennour. “Con il lancio di questo programma per la famiglia voglio dire a tutte le generazioni che la galleria è uno spazio aperto e vivo, un luogo per la condivisione”. Ma evidentemente Mennour Family era solo il primo tassello, a partire dagli spazi della galleria, di una visione più ampia su un campo sempre a rischio “nicchia” come quello dell’arte contemporanea.
L’impegno di Mennour per la ricerca e l’educazione all’arte
E quel programma di divulgazione sembra ora aver anticipato un passo successivo nell’impegno del gallerista, che arriva ora a compimento con il lancio del Mennour Institute, che mette insieme le diverse iniziative che la galleria e il suo fondatore hanno sviluppato negli ultimi vent’anni per supportare la creatività contemporanea e avvicinarla a un pubblico più ampio possibile. L’istituto ha in cantiere fin da subito diverse attività che si articoleranno intorno a tre linee d’azione principali: ricerca, educazione, filantropia. “Questa iniziativa illustra la nostra profonda convinzione che la mission di una galleria sia di raggiungere tutti e di avere un ruolo nella trasmissione e condivisione della conoscenza”, ha evidenziato Sylvie Patry, Direttrice artistica dell’istituto.
Le iniziative del Mennour Institute a Parigi
Nello specifico, le prime iniziative concrete si orientano su tre fuochi. Sul fronte della ricerca storico-artistica, Mennour sosterrà due borse di studio del valore di €5,000 erogate a studenti PhD per supportarne la ricerca, con una selezione aperta dal 20 settembre al 20 novembre 2023 e i vincitori annunciati a gennaio 2024 e invitati poi a presentare in galleria i risultati dei loro studi. Parteciperà, in qualità di sponsor, all’Eugène Carrière Prize, assegnato dall’Académie française a due pubblicazioni sulla storia dell’arte fino al 21° secolo, per poi ospitare anche un seminario organizzato dall’École du Louvre per studenti e ricercatori sui temi del mercato dell’arte, offrendosi come forum, punto di incontro tra i mondi dell’arte contemporanea e dell’educazione accademica.
Sul versante educazione, proseguiranno tra 2023 e 2024 le attività rivolte a diverse fasce di pubblici, sia nello spazio della galleria che in collaborazione con altre istituzioni artistiche della città. Mentre si rinnova l’impegno filantropico avviato dal 2015 per sostenere l’Imagine Institute, che si occupa di ricerca sulle malattie genetiche, con il lancio della raccolta fondi HEROES for Imagine, e si aggiungono momenti dedicati al racconto dell’arte e a laboratori creativi per i piccoli ospiti dell’Hôpital Necker-Enfants Malades.
Cristina Masturzo
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