L’artista Leone d’Oro Sonia Boyce inizia a lavorare con la galleria Hauser & Wirth
L’artista esponente del British Black Art Movement sarà rappresentata dalla mega galleria di Zurigo. La prima mostra di questa nuova collaborazione? Attesa per il 2025
Già nella scuderia di Apalazzo Gallery di Brescia, l’artista inglese Sonia Boyce (Londra, 1962) entra a far parte anche del gruppo di Hauser & Wirth, che ne annuncia la prima mostra nel 2025. Diventata famosa all’inizio degli anni ’80 come figura di spicco del British Black Movement (il movimento artistico – politico radicale nato nel 1982 in Inghilterra e che approfondiva questioni di razza, politica e genere) con i suoi lavori figurativi e collage fotografici, Boyce decide di cambiare rotta negli anni ’90, spostandosi verso una pratica concettuale capace di abbracciare più media. Oggi la sua ricerca si concentra su questioni di differenze culturali, con un profondo interesse per il legame tra la sfera personale a quella politica. Una pratica che l’ha condotta al Padiglione della Gran Bretagna alla 59. Biennale Arte di Venezia, rappresentando il primo caso di donna nera selezionata per rappresentare la nazione alla rassegna. E con Feeling Her Way, è questo il titolo del progettoespositivo, è stata premiata con il Leone d’Oro.
Sonia Boyce: dopo Venezia la mostra da Leeds Arts Gallery di Londra
Con Feeling Her Way, Sonia Boyce ha voluto ridare voce a cinque cantanti britanniche nere, Poppy Ajudha, Jacqui Dankworth MBE, Sofia Jernberg, Tanita Tikaram e Errollyn Wallen. A ognuna di loro è stato dedicato uno schermo all’interno della grande videoinstallazione del Padiglione della Gran Bretagna: i suoni emessi incarnavano sentimenti di libertà, potere e vulnerabilità, in un’unica opera corale. Il lavoro si espandeva con Devotional Collection, un archivio costruito nel corso di vent’anni e che riunisce i contributi delle musiciste nere inglesi alla cultura transnazionale. “Sonia ha creato un vocabolario interamente suo”, sottolinea Manuela Wirth, Presidente di Hauser and Wirth, “trovando costantemente nuovi approcci alla creazione artistica che abbracciano al centro la sperimentazione con l’umanità e la pratica sociale”. Un progetto che non ha visto la sua conclusione alla Biennale di Venezia del 2022, ma che oggi è protagonista di una grande mostra alla Leeds Art Gallery di Londra, nell’ambito di un tour internazionale.
Sonia Boyce da Hauser & Wirth. Parola alla Presidente Manuela Wirth
“È un grande onore che Sonia Boyce si sia unita alla nostra galleria”, continua Wirth. “Una pioniera straordinaria, la pratica altamente originale di Sonia combina non solo rigore concettuale e gioiosa creatività, ma anche generosità verso il pubblico che diventa partecipante attivo, insieme ai suoi colleghi collaboratori. In Hauser & Wirth crediamo che l’arte sia una forza trasformatrice e i nostri programmi globali riflettono questa etica. Non vediamo l’ora di collaborare con Sonia negli anni a venire”.
Sonia Boyce: tra arte, ricerca e divulgazione
Per quasi quarant’anni, Sonia Boyce ha lavorato costantemente per rimodellare il discorso dell’arte nelle accademie. Inoltre, dal 2014, riveste il ruolo di professoressa presso la University of Arts di Londra, dove detiene la cattedra di Black Art & Design. Un progetto di ricerca triennale dedicato agli artisti neri e il modernismo, culminato con il documentario della BBC Four nel 2018: Whoever Heard of Black Artists?, che esplora il contributo di tutti gli artisti trascurati per le loro origini – per lo più africana e asiatica – all’interno della storia dell’arte moderna britannica.
Valentina Muzi
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