L’attualità della pittura secondo l’artista Elisa Montessori
La pittura è totale. Parola di un'artista che ha fatto di questa pratica la ricerca della vita. Prosegue il dibattito su Artribune sull’attualità del mezzo
“A volte antiche conoscenze relegate ai margini del nostro cervello riaffiorano, ma è necessario che siano le voci opportune a risvegliarle. Quella di Elisa Montessori mi ha rammentato che secondo Plinio il Vecchio la pittura ebbe origine quando una donna tracciò il profilo dell’amato attorno all’ombra proiettata dal suo viso, facendo così la propria comparsa sotto il segno di un’assenza / presenza”, scriveva di lei la curatrice Ilaria Gianni, in occasione della mostra dell’artista alla galleria Monitor.
Chi è Elisa Montessori
Elisa Montessori è artista da sempre. Compie studi umanistici per poi andare a studio da Mirko Basaldella. La sua vita si svolge tra Milano, Roma, Genova, la sua opera viene esposta alla Biennale di San Paolo e alla Biennale di Venezia, oltre che in mostre e musei in tutto il mondo. Due matrimoni, quello con l’ingegnere dell’Olivetti, Mario Tchou e, successivamente, con Costantino Dardi. Un film che la racconta, il documentario di Francesco Vaccaro realizzato nel 2004 e presentato alla mostra del Cinema di Venezia. Il suo segno a volte grafico, sempre raffinato, all’avanguardia fin dalle prime opere e che attinge dal mito, è oggi fonte di ispirazione per molte artiste e artisti. L’artista interviene nel dibattito sulla pittura cominciato con l’intervento di Luigi Presicce e proseguito con i contributi della gallerista Paola Capata, di Filippo Lavaccara e Alfonso Leto.
Elisa Montessori sulla pittura
Il mio nome è Elisa Montessori, sono nata a Genova il 18 Giugno 1931.
Scriverlo mi dà una strana sicurezza, cerco di difendermi da un’incertezza di fondo, nel dondolio continuo dei miei pensieri, nel battito ormai aritmico del mio cuore e nella difficoltà oggi di un respiro profondo.
Così.
Sono una pittrice – da sempre – piccolissima con l’indice tracciavo segni, disegni, sui vetri appannati dal vapore in cucina (poi scomparivano) sulla sabbia al mare o sulla polvere.
Dopo, le prime matite e gessetti, sui giornali vecchi, i muri, i cartoni delle scatole, sulle foglie secche e anche con i sassolini, tante figure.
Come oggi.
D’estate in campagna dopo la raccolta delle pannocchie di granturco, nell’aia un grande falò e io con i bastoncini dalla punta accesa, al buio grandi disegni, tracce di fuoco, di linee che diventavano cerchi, onde, animali, visi.
Come oggi.
Ho sempre amato la segretezza delle cose che scompaiono: i libri che si chiudono, i rotoli che si arrotolano, le carte piegate, le tele non fissate, tutto ciò che si svela e si nasconde.
La pittura è totale.
La pittura è segreta.
La pittura non morirà mai.
Ho novantadue anni ora, ma ieri erano quarantamila anni fa nelle caverne preistoriche.
Una bella età.
Sono un piccolo anello di una lunga catena, catena di informazioni, connessioni, ricerca.
Il prodotto è importante ma la ricerca lo è di più.
Grazie.
Elisa Montessori, 2 Settembre 2023
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati