Manal AlDowayan sarà al padiglione Arabia Saudita alla Biennale Arte 2024
Tra le artiste contemporanee più significative del Regno Saudita, AlDowayan interroga con il proprio lavoro le tradizioni e la memoria collettiva in un'ottica di rappresentazione delle donne, mettendo al centro la pratica partecipativa
Sarà l’artista di fama internazionale Manal AlDowayan a rappresentare l’Arabia Saudita alla 60esima Biennale Arte di Venezia, dal 20 aprile al 24 novembre 2024. Questa è la quarta partecipazione del Paese alla Biennale e la terza volta in cui il Padiglione Nazionale dell’Arabia Saudita porta in mostra un’artista donna, e nel caso di AlDowayan si parla di una delle artiste contemporanee più significative del panorama mediorientale.
L’artista Manal AlDowayan rappresenterà l’Arabia Saudita alla Biennale Arte 2024
“Il mio approccio all’arte negli ultimi due decenni mi ha dato la possibilità di far parte di una trasformazione oggi in corso nel mio Paese. La Biennale Arte 2024 rappresenta una rara opportunità per mostrare dove mi pongo con il mio lavoro, ossia nel contesto della mia comunità, del mio Paese e del mondo nel suo insieme”, ha commentato l’artista, che con la propria opera interroga le tradizioni locali e la memoria collettiva intrecciandole con la rappresentazione delle donne, tra pratica partecipativa, fotografia, suono e scultura. Fungendo così anche da “testimone critica delle metamorfosi culturali e sociali che stanno investendo il suo Paese”, commentano dalla Commissione, con un’ottica concettuale sempre a cavallo tra personale e pubblico. “Siamo orgogliosi di presentare il lavoro di Manal AlDowayan all’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, importante piattaforma globale di scambio”, ha aggiunto l’Ad della Commissione per le arti visive Dina Amin.
La pratica dell’artista saudita Manal AlDowayan
Nata a Dhahran, in Arabia Saudita, nel 1973, AlDowayan si è formata in Pratica dell’Arte Contemporanea nelle Sfere Pubbliche al Royal College of Art di Londra, e attualmente vive e lavora tra Londra, Dhahran e Dubai. Con opere esposte nei migliori musei d’Europa, d’Asia e degli Stati Uniti, AlDowayan ha realizzato in vent’anni di pratica numerose installazioni partecipative di successo come Suspended Together (2011) e Esmi-My Name (2012), che hanno canalizzato tramite workshop aperti al pubblico i punti di vista di migliaia di persone e delle donne in particolare. Nell’agosto 2023, AlDowayan ha realizzato per il Solomon Guggenheim Museum di New York l’opera From Shattered Ruins, New Life Shall Bloom, in cui ha invitato i visitatori a popolare uno spazio pieno di totem sormontati da rotoli di porcellana: questi contenevano testi e immagini che riconducevano alle narrazioni che per generazioni hanno costretto le donne in una posizione di sudditanza e possesso. A conclusione della mostra, in un gesto collettivo di protesta contro questa “storia di controllo”, i partecipanti hanno distrutto i rotoli, spogliando parole e immagini del loro potere e incoraggiando la solidarietà tra donne di tutto il mondo. È attraverso questa medesima lente storica e di genere che il Padiglione dell’Arabia Saudita, al suo quarto anno all’Arsenale di Venezia, parteciperà alla riflessione proposta dal curatore Adriano Pedrosa, Stranieri Ovunque.
Giulia Giaume
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