Due nuove case museo a Milano. Casa Crespi e Casa Livio apriranno nel 2026 

Passato e presente, arte e musica. Casa Crespi e Casa Livio apriranno al pubblico nel 2026. Le dimore storiche donate al FAI ospiteranno importanti collezioni d’arte

Le case museo milanesi sono testimonianze storiche della cultura, dell’arte e del mecenatismo della città. Ad oggi sono quattro le dimore aperte al pubblico: la casa museo Poldi Pezzoli, aperta nel 1881, il museo Bagatti Valsecchi, che si trova nel cuore del centro storico milanese, Villa Necchi Campiglio, donata al FAI nel 1995 e la casa museo Boschi di Stefano, che vanta una magnifica collezione di opere d’arte in quello che una volta era l’appartamento dei coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. “Il Poldi Pezzoli è il padre e la madre di quelle case museo che circa un secolo dopo lo hanno affiancato nel raccontare una caratteristica così importante, identitaria e civile della nostra città: quella dello spirito sociale di chi, come diceva sempre Giulia Maria Crespi, avendo avuto tanto non può non restituire alla collettività almeno una parte di ciò che ha avuto”, racconta il presidente del FAI Marco Magnifico. Quattro realtà, quattro storie, quattro grandi esempi di collezionismo e mecenatismo. Oggi Magnifico annuncia che entrano a far parte della famiglia del FAI altre due residenze: Casa Crespi Casa Livio. Le dimore apriranno al pubblico nel 2026, e ospiteranno due importanti collezioni d’arte, e non solo. “Con la prossima apertura di Casa Crespi e di Casa Livio, il circuito delle case museo di Milano si arricchisce di due spazi di grande valore sotto il profilo storico e culturale”, commenta il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Casa Crespi e la collezione Bagutta 

Casa Crespi è una dimora borghese degli anni Trenta progettata per l’imprenditore Fausto Crespi, che ci abitò con la moglie e i cinque figli a partire dal 1931. La casa racconta la storia, la vita e la quotidianità della tipica borghesia imprenditoriale milanese. Oggetti, pavimenti, arredi, decorazioni sono rimasti del tutto invariati. Gli eredi della famiglia hanno scelto di donare la dimora al FAI, con l’intento di aprire al pubblico e rendere fruibile non solo la villa ma anche e soprattutto la storia della famiglia Crespi. È stato proprio il figlio di Fausto, Alberto Crespi, in accordo con la famiglia e i nipoti, a scegliere di fare questa donazione. E in suo onore, il FAI ha deciso di dedicare gli spazi di Casa Crespi al tema della comprensione e dell’ascolto della musica, grande passione di Alberto. La villa diventerà infatti un luogo capace di offrire gli strumenti per comprendere, studiare e ascoltare la musica classica, con spazi dedicati a workshop, incontri ed eventi. Ma non solo: al piano superiore della casa verrà esposta permanentemente la Collezione Bagutta. Si tratta di una raccolta di opere d’arte – in particolar modo disegni – che decoravano la storica Trattoria Bagutta, sede dal 1926 dell’omonimo premio letterario. La collezione, che comprende opere di Filippo De Pisis (Ferrara, 1896-Milano, 1956), Giorgio de Chirico (Volo, 1888-Roma, 1978), Carlo Levi (Torino, 1902-Roma, 1975) e Indro Montanelli (Fucecchio, 1909-Milano, 2001), è stata donata al FAI da Gianfelice Rocca e Martina Fiocchi Rocca, e verrà restaurata, valorizzata, ed esposta proprio a Casa Crespi. 

Casa Livio
Casa Livio

Casa Livio e la collezione Grandi 

Casa Livio, a pochi passi da Casa Crespi, fu acquistata dall’imprenditore tessile Riccardo Livio agli inizi degli anni Venti. Dal 2011 la villa è passata in eredità alla famiglia Grandi, e oggi, grazie ai tre fratelli Filippo, Laura ed Edoardo, è stata donata al FAI. Un giardino romantico, un edificio che racconta storia, cultura e società milanesi. Il piano terra della dimora sarà dedicato al racconto della famiglia Grandi e alla loro attività di antiquari e collezionisti. Il primo piano invece sarà tutto dedicato alla Collezione, che vanta circa quattrocentocinquanta pezzi, con stampe di Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431-Mantova, 1506), Sandro Botticelli (Firenze,1445-Firenze, 1510) e Rembrant (Leida, 1606-Amsterdam, 1669), e verranno organizzate mostre temporanee e percorsi tematici che approfondiscono la raccolta. Inoltre, a Casa Livio verranno promossi laboratori e workshop dedicati al tema del disegno come pratica di studio in grado di educare all’osservazione e alla comprensione dell’arte. “Grazie alla gestione del FAI e alle esperienze legate alla musica e al disegno, questi luoghi contribuiranno ad accrescere l’attrattività della nostra città. Attraverso le collezioni Bagutta e Grandi si accenderà una nuova luce anche sul mecenatismo delle famiglie di imprenditori milanesi e sui loro preziosi lasciti”, dichiara il sindaco Giuseppe Sala. 

Gloria Vergani

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