Arte in vetrina a Lodi. L’installazione fotografica di Carlo Valsecchi fruibile 24 ore su 24
A Palazzo Galeano, nel centro di Lodi, dal 2021 una vetrina propone un alternarsi di progetti espositivi da incrociare, naturalmente, passeggiando in strada. Tra i protagonisti spicca il fotografo bresciano Valsecchi, inserendosi nel filone che racconta il territorio
Nei vani restaurati dell’ex portineria del secentesco Palazzo Galeano di Lodi, nel 2021, ha preso forma Platea, la vetrina display (fruibile 24 ore su 24) dell’omonima associazione che ciclicamente ospita progetti d’arte contemporanea.
Dopo il successo riscosso dal palinsesto di mostre dedicato agli artisti emergenti, Platea ospita un nuovo progetto espositivo dedicato al racconto del territorio lodigiano, valorizzandone le componenti paesaggistiche e l’identità. Ad inserirsi in questo filone è l’installazione fotografica realizzata da Carlo Valsecchi (Brescia, 1965) dal titolo Caseus #01215, a cura di Gaspare Luigi Marcone.
Caseus #01215: l’intervento di Carlo Valsecchi da Platea a Lodi
L’installazione visibile dalla vetrina display di Platea nasce da un progetto fotografico realizzato da Valsecchi su invito della storica azienda lodigiana Ferrari Giovanni Industria Casearia, leader nella produzione di formaggio: il fotografo ha documentato l’attività e l’architettura degli stabilimenti di Ossago Lodigiano e Bedonia in occasione dei 200 anni dalla fondazione del gruppo. Il risultato è il libro fotografico Ferrari Giovanni Industria Caseraria 200 anni, pubblicato a maggio 2023 da Dario Cimorelli.
Da qui nasce il progetto per Platea, con riferimento diretto al latino Caseus (da cui deriva la parola formaggio), seguito da un codice numerico dato dall’artista all’immagine. L’unione di questi due elementi sembra rimandare a una costellazione, una galassia o un’entità astronomica, oltre a giocare con le parole caos, caso e casa, evidenziando la polisemia propria della ricerca di Valsecchi. Negli scatti del fotografo bresciano lo spazio e i soggetti che ruotano attorno all’azienda casearia sono stati rielaborati, creando un nuovo immaginario che attinge dal linguaggio pittorico futurista e metafisico, come si evince nell’immagine in esposizione.
Ad affiancare la mostra di Valsecchi è l’intervento sonoro dell’artista Mosta Parsakia (Arak, 1987), che riprende il suono dei reparti di produzione dell’azienda in chiave poetica.
Valentina Muzi
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