A Forte dei Marmi aprirà il Museo Quarto Platano con una grande collezione del Novecento
Sarà dedicato agli artisti che per lungo tempo hanno trasformato la località della Versilia in un importante cenacolo culturale. Con opere di Savinio, de Chirico, Carrà, Treccani, Moore e non solo
Incontriamo Ermindo Tucci, Presidente della Fondazione Villa Bertelli, al Grand Hotel Imperiale, uno degli alberghi che tengono viva la tradizione di elegante accoglienza a Forte dei Marmi. Un clima culturale e mondano che ha attirato artisti fin dai tempi in cui i ragazzi di casa Agnelli vestivano alla marinara e prima ancora, quando a scoprire l’arenile della Versilia erano state le nobili famiglie toscane, gli Antinori, i Rucellai, gli Strozzi. Poi sono arrivati anche i viaggiatori d’oltralpe, da Isolde Kurz a Arnold Böcklin, da Thomas Mann fino a Aldous Huxley, tutti attratti dalla fama turistica di cui già allora godeva il tratto di costa tirrenica incorniciato dalle Alpi Apuane. Solo alcuni fra i tanti.
Forte dei Marmi, meta di artisti e personaggi della cultura
Tucci ci guida per le strade del centro, costellato dalle vetrine dei marchi del lusso, fino alla piazza del Fortino che dà il nome alla località. La sosta è davanti al Caffè Roma al “Quarto Platano” che fu per lunghi decenni il luogo privilegiato di incontri di artisti e letterati. Nel locale poco è rimasto degli ambienti originali e anche i platani non sono più quelli di un tempo, sacrificati al rinnovamento urbanistico di piazza Garibaldi. Solo qualche foto all’interno e una grande targa (in marmo, ovviamente) ricorda questo luogo così importante, non solo per la cultura locale ma per quella nazionale. “Sotto le molli ombre di questi platani… passarono ore, stagioni felici e feconde, auspice e nume del luogo Enrico Pea: Giovan Battista Angioletti, Carlo Carrà, Giuseppe De Robertis, Ardengo Soffici…”. Le parole, nel 1969, furono dettate da Piero Bigongiari e si era già verso la fine di un’epoca in cui il Forte, prima di trasformarsi in una vetrina del lusso e del turismo di massa, fu uno straordinario crocevia di artisti appartenenti a varie correnti dell’arte moderna.
Il Museo Quarto Platano a Villa Bertelli a Forte dei Marmi
Una storia quella del Quarto Platano che rivivrà a breve nel museo che avrà sede al secondo piano di Villa Bertelli, l’edificio di fine Ottocento che da una ventina d’anni è diventato il centro culturale e artistico di Forte dei Marmi. “L’iniziativa è della Fondazione Corrente di Milano, fondata da Lidia Treccani De Grada e da Ernesto Treccani nel 1978 per promuovere e tenere viva la memoria degli artisti legati al movimento di Corrente e all’arte italiana del Novecento, in collaborazione con la Fondazione Villa Bertelli”, spiega Ermindo Tucci. Si rinsalderà in questo modo il legame fra il capoluogo lombardo, luogo dove operavano molti artisti che avevano poi l’abitudine di trascorrere le vacanze sul litorale toscano. Villa Treccani si trova a pochi passi da Villa Bertelli e Carlo Carrà, altro assiduo del Quarto Platano, si disegnò la propria villa nel verde del quartiere Roma Imperiale.
Museo di Forte Platano. Gli artisti della collezione
Treccani e Carrà sono soltanto due dei nomi che saranno esposti in una prima fase nei circa 175 metri quadrati riallestiti a cura dello Studio Jam Architettura di Milano con apertura il 28 giugno 2024. La prima sala sarà dedicata ad Arturo Dazzi (1881-1966), con le opere donate alla Fondazione Bertelli dalla famiglia dello scultore, nato a Carrara ma stabilitosi a Forte dei Marmi nella sua villa fin dal 1925. Sarà un modo per rendere omaggio alla dimensione più intima di un artista noto principalmente per il suo contributo all’arte monumentale di regime (sue molte collaborazioni con Marcello Piacentini) e, forse per questa ragione, in parte dimenticato. Una sezione racconterà la storia della cultura nel territorio, anche con il contributo di fotografie d’autore, che documentano la presenza attorno al Quarto Platano di scrittori, poeti e critici d’arte come Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Roberto Longhi. Il museo presenterà al pubblico opere provenienti da collezioni private di Massimo Campigli, Felice Carena, Bruno Cassinari, Giorgio de Chirico, Achille Funi, Renato Guttuso, Mino Maccari, Marino Marini, Giuseppe Migneco, Francesco Messina, Henry Moore, Ottone Rosai, Alberto Savinio, Ardengo Soffici, Arturo Tosi, Lorenzo Viani e altri. “Siamo in dirittura d’arrivo, le procedure per i comodati sono in corso, avremo disponibili una settantina di opere”, conferma Ermindo Tucci. C’è già una data per l’apertura al pubblico? “Per Pasqua vogliamo assolutamente essere pronti”.
Dario Bragaglia
Articolo aggiornato il 25 giugno 2024.
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