Il fascino della scoperta scientifica protagonista di una mostra a Trieste
Le Scuderie del Castello di Miramare riaprono al pubblico con una mostra incentrata sull’esplorazione scientifica. Reperti naturalistici, strumenti storici, fotografie e libri risalenti al viaggio della fregata Novara del 1857 accompagnano lo spettatore nel mondo inesplorato di fine Ottocento
Progettate dall’ingegnere Carl Junker tra il 1856 e il 1860 per custodire cavalli e carrozze, le Scuderie del Castello di Miramare di Trieste oggi ospitano progetti espositivi temporanei e, dal 2018, il Biodiversitario Marino, il Museo immersivo dell’Area Marina Protetta di Miramare. Dopo la (forzata) pausa pandemica, le Scuderie aprono nuovamente al pubblico con la mostra Kosmos. Il veliero della conoscenza, a cura di Andreina Contessa. Il progetto restituisce il fascino e l’importanza della scoperta scientifica riprendendo il viaggio intrapreso dalla fregata Novara (termine utilizzato per identificare diversi tipi di navi da guerra in differenti periodi storici) il 30 aprile del 1857 per percorrere oltre 51mila miglia marine e toccare 22 tappe in cinque continenti. Gli obiettivi della spedizione comprendevano la descrizione cartografica di zone non ancora conosciute e la conoscenza e lo studio delle popolazioni locali. Riprendendo la “rotta” della storica spedizione, il pubblico può così vivere l’esperienza dell’esplorazione grazie a un importante corredo di reperti, lo stesso che venne presentato al rientro a Trieste nel 1860 presso il Palazzo della Borsa.
Kosmos. Il veliero della conoscenza. La mostra alle Scuderie del Castello di Miramare
“Attraverso il viaggio si oltrepassa la propria culturale, si trascende lo spazio e si percorre il tempo”, così scrive la curatrice Andreina Contessa nel catalogo della mostra. Ed è proprio il viaggio il cardine attorno al quale si sviluppa la mostra Kosmos, riunendo oltre 150 reperti tra oggetti etnografici, strumenti storici di navigazione e rilevamento dati, utensili scientifici, fotografie, libri, dipinti e acquarelli. Il percorso espositivo è arricchito anche da una serie di installazioni digitali, modelli in scala e diorami che accompagnano lo spettatore in una vera e propria esplorazione scientifica.
Valentina Muzi
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