Le mostre da vedere e le iniziative culturali a Firenze a Natale 2023
Non solo Rinascimento, a Firenze. L’offerta culturale che accompagna il passaggio d’anno spazia da Alphonse Mucha ad Anish Kapoor, da Fortunato Depero a Olivo Barbieri. I nostri suggerimenti
Durante le feste natalizie Firenze si illumina di installazioni e videomapping realizzati per il festival Green Line. Ma non è questa l’unica iniziativa culturale proposta per accompagnare il passaggio d’anno, tra passeggiate alla scoperta del patrimonio e campus al museo per i più piccoli. C’è poi la ricca offerta di mostre da scoprire nei musei della città, dalle sculture stranianti di Anish Kapoor a Palazzo Strozzi alle grandi installazioni di Joana Vasconcelos a Palazzo Pitti, all’Art Nouveau di Alphonse Mucha, alle fotografie di Olivo Barbieri. Una guida per orientarsi, compresa un’incursione a Lucca, per approfondire il legame tra disegno e arti elettroniche.
Livia Montagnoli
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Anish Kapoor – Palazzo Strozzi
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Le mostre al Museo Novecento
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Le mostre a Palazzo Medici Riccardi
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Alphonse Mucha – Museo degli Innocenti
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Joana Vasconcelos – Palazzo Pitti
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Olivo Barbieri – Villa Bardini
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Le Passeggiate Patrimoniali per scoprire Firenze
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Green Line, festival diffuso tra installazioni e videomapping
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Disegno e arti elettroniche a confronto – Fondazione Ragghianti, Lucca
Installazioni monumentali, superfici assorbenti e riflettenti, interventi sulla percezione dello spazio, in dialogo con l’architettura di Palazzo Strozzi, per il progetto Untrue Unreal. La grande mostra di Anish Kapoor (Bombay, 1954) a Firenze, curata da Arturo Galansino e ideata in collaborazione con l’artista anglo-indiano, riunisce opere storiche e lavori recenti, proponendosi di spiazzare e sorprendere l’osservatore, com’è usuale nell’approccio alla scultura di un riconosciuto protagonista dell’arte contemporanea. Un approccio che si nutre della compresenza di tecniche e materiali disparati (il pigmento, la pietra, l’acciaio, la cera, il silicone), con l’obiettivo di mettere in discussione il confine tra plasticità e immaterialità.
È ricca la programmazione di esposizioni temporanee con cui il Museo Novecento accoglie il passaggio d’anno. Il progetto Effetto Novecento, spaziando dalla fotografia all’arte moderna e contemporanea, fissa l’obiettivo di un calendario tanto ricco, volto a valorizzare i linguaggi del presente nella città simbolo del Rinascimento. Beauty and Desire è la mostra dedicata a RobertMapplethorpe (New York, 1946 – Boston, 1989), a 40 anni dalla grande mostra del 1983 che per prima portò l’opera del fotografo e a Firenze. In questo caso si sottolinea il legame di Mapplethorpe con la classicità, mettendo allo stesso tempo le opere dell’autore in dialogo diretto con le foto di Wilhelm von Gloeden (Wismar, 1856 – Taormina, 1931), tra i pionieri della staged photography. Per la pittura contemporanea ci si concentra su CecilyBrown (Londra, 1969), con più di 30 lavori perlopiù inediti, tra cui dipinti e opere su carta, nati da una riflessione attorno al topos delleTentazioni di Sant’Antonio. Nel chiostro del museo si scopre invece Endo, dell’artista americano NamsalSiedlecki (Greenfield, USA 1986; vive e lavora a Seggiano), una grande installazione scultorea pensata per il cortile rinascimentale delle ex-Leopoldine, che diventa una sorta di “ventre” per l’opera.
Nutrita è anche l’offerta di Palazzo Medici Riccardi. Su progetto del Museo Novecento, Cavalcata Fantastica è la mostra che presenta per la prima volta a Firenze l’opera del maestro futurista FortunatoDepero, che ha saputo coniugare l’elemento popolare a una fervida immaginazione figurativa, la grafica da fumetto a quella dei cartoni animati, temi della contemporaneità a motivi tradizionali come quello del cavallo, che attraversa la storia dell’arte fin dall’antichità. Al rapporto tra arte novecentesca e maestri della storia dell’arte si rifà anche l’esposizione di due dipinti di Federigo Angeli (1891 – 1952), Dama a cavallo con corteo cavalleresco e Signore a cavallo con corteo cavalleresco, posti in relazione con la Cappella dei Magi affrescata nel 1459 da Benozzo Gozzoli a palazzo. Centrata sulla contemporaneità è invece l’esposizione Viaggio di luce, che accomuna per la prima volta le opere di Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943) e Abel Herrero (La Habana, 1971) nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi. Fino al 16 gennaio, nella Sala del Caminetto, il tema del Natale viene celebrato con il gruppo in terracotta invetriata della bottega di Giovanni della Robbia, raffigurante una Natività, in arrivo dal Convento di San Francesco a Fiesole.
Al Museo degli Innocenti, la seduzione dell’Art Nouveau è ben rappresentata dal padre artistico della corrente che interpreta l’entusiasmo della Belle Epoque, a cavallo tra XIX e XX secolo. Alphonse Mucha (Ivancice, 1860 – Praga, 1939) arriva a Parigi dalla Repubblica Ceca nel 1887 e si lega all’attrice più belle dell’epoca, Sarah Bernhardt, che diventerà la sua musa. Le donne di Mucha incarnano lo spirito del tempo, e finiscono su locandine, manifesti pubblicitari, riviste patinate, celebrando una bellezza che confonde sacro e profano, entrata nell’immaginario collettivo di un preciso momento storico. A Firenze si racconta il successo più mondano dell’artista ceco, ma anche il suo impegno politico, concretizzato nelle venti grandi tele dell’Epopea Slava.
Tre grandi installazioni di Joana Vasconcelos (Parigi, 1971) si appropriano degli spazi di Palazzo Pitti, in Tribuna, Sala Bianca e Sala di Bona, per il progetto Between Sky and Heart a cura di Eike Schmidt e Demetrio Paparoni. L’artista portoghese, da sempre interessata a recuperare le tecniche artigianali tradizionali del suo Paese, però in contesti stranianti e per opere in scala monumentale, porta a Firenze un gigantesco paio di sandali omaggio a Marilyn (Monroe), una Sacra Famiglia che diventa Happy Family, in cemento e uncinetto, e la Royal Valkyrie dal ciclo delle Valchirie, scultura pensile frutto di un intreccio di stoffe, lana, cotone, cordoncini, imbottiture, paillettes, perline, piume e led.
Olivo Barbieri (Carpi, 1954) è stato uno dei più giovani fotografi ad aver partecipato a Viaggio in Italia – percorso promosso da Luigi Ghirri ed Enzo Velati – nel 1984, producendo una serie di notturni che testimoniavano la sua attitudine alla sperimentazione, poi esplosa nella stampa di fotografie con le luci alte bruciate, in cui il soggetto risultava poco leggibile, nell’adozione del fuoco selettivo, nell’alterazione cromatica, nell’utilizzo di rendering. Da sempre impegnato a mettere in crisi le consuete modalità di rappresentazione della realtà, Barbieri è protagonista di una mostra che ripercorre vent’anni della sua carriera attraverso un gruppo di lavori inediti che si concentrano sulle trasformazioni del mondo, mettendone in luce le contraddizioni, al confine tra distruzione e rifacimento. Il titolo del progetto – Pensieri diversi – è mutuato da uno dei più celebri volumi del filosofo Ludwig Wittgenstein, che rigetta il culto della tecnica e del progresso.
Il 17 dicembre 1982, il centro storico di Firenze entrava a far parte della lista del Patrimonio Unesco. Per celebrare l’anniversario, il sistema dei Musei Civici coordina un programma di passeggiate concepite attraverso il progetto Firenze Forma Continua, per favorire la riappropriazione del tessuto cittadino da parte della comunità e diffondere la storia della città di Firenze. Gli itinerari si snodano attraverso le zone meno conosciute del centro storico, le architetture e gli scorci più significativi della città, le aree paesaggistiche che la circondano. Fruibili gratuitamente fino al 7 gennaio – nelle date indicate sul calendario dell’iniziativa, previa prenotazione all’indirizzo email [email protected] – le passeggiate guidate si protraggono per circa due ore, e in giorni prestabiliti si svolgono in lingua inglese. Tre i percorsi proposti: a nord della città, intorno a Porta San Gallo “Nuove tracce di antiche relazioni”; a sud, lungo le mura d’Oltrarno “Ripensare il margine”; intorno a San Miniato al Monte, area anch’essa tutelata dall’Unesco, a partire dal 2021.
Il centro di Firenze trasformato in un Giardino d’inverno, tema dell’edizione 2023 del festival Green Line, che illumina la città con installazioni e videomapping, sotto la direzione artistica di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento. La manifestazione si propone come percorso da esplorare a piedi nel centro della città (le luci si accendono ogni giorno, fino al 7 gennaio, dalle 17.30 alle 22), coinvolgendo anche alcuni quartieri periferici. Tra gli highlight della manifestazione, il videomapping sul Ponte Vecchio realizzato da Stefano Fake & The Fake Factory; la videoproiezione sulla facciata di Palazzo Vecchio, dovuta al lavoro di Francesco Cacchiani, dal titolo HELLO!, a cura di Alessandra Iaolé; i giochi di luci e colori pensati per il Giardino Mediceo di Palazzo Medici Riccardi. Illuminazioni speciali e permanenti sono state studiate da Firenze Smart per le torri e le porte della città, oltre che per la facciata della Chiesa di San Marco. Tra le periferie, coinvolti i quartieri 2, 3, 4, e 5. Illuminato a festa anche il Mercato Centrale di San Lorenzo.
E se l’immagine elettronica fosse più statica di quanto non sembri? E se il “segno” analogico fosse più dinamico di quanto non si pensi? La mostra Pensiero video. Disegno e arti elettroniche, allestita presso la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti – ETS di Lucca fino al 7 Gennaio 2024, mette in luce la relazione tra disegno e arti elettroniche attraverso le opere degli artisti più disparati, coprendo un arco temporale che si estende dagli anni ‘40 del Novecento a oggi. Mettendo la “matrice temporale” del disegno in relazione alle arti elettroniche, emergono una serie di connessioni, eterogenee sia per tempi che per aree geografiche. La mostra, a cura di Andreina Di Brino, propone di conseguenza una “terza temporalità”. Tra gli artisti “analogici” presenti, spiccano i nomi di Lucio Fontana e Jackson Pollock, ma anche Mario Schifano, che fu tra i primi a usare il computer per creare opere. Si passa poi a Gianni Toti, che negli Anni Ottanta sperimenta un nuovo linguaggio espressivo che definisce “poetronica”, e a Fabrizio Plessi. Spazio anche per il “padre” della videoarte Nam June Paik, per i “dipinti in movimento” di Bill Viola, per Studio Azzurro, William Kentridge, Giacomo Verde e Quayola, solo per citarne alcuni. – Laura Cocciolillo
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Anish Kapoor – Palazzo Strozzi
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Le mostre al Museo Novecento
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Le mostre a Palazzo Medici Riccardi
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Alphonse Mucha – Museo degli Innocenti
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Joana Vasconcelos – Palazzo Pitti
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Olivo Barbieri – Villa Bardini
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Le Passeggiate Patrimoniali per scoprire Firenze
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Green Line, festival diffuso tra installazioni e videomapping
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Disegno e arti elettroniche a confronto – Fondazione Ragghianti, Lucca
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