Le mostre da vedere e le iniziative culturali a Bologna a Natale 2023
Uno zoo d’artista a Palazzo Albergati, la storia di una pittrice tra le più acclamate ritrattiste dell’Ottocento, e poi Vivian Maier e Felice Giani, ma anche tante pietre miliari del cinema. I nostri suggerimenti
L’offerta culturale di Bologna per il periodo natalizio si avvale del circuito museale cittadino, ma anche di nuovi spazi, come il Cinema Modernissimo, riaperto dopo un lungo periodo di ristrutturazione. Si spazia dall’arte antica alla fotografia, dalla musica al contemporaneo. Qui una guida per orientarsi tra le mostre e le iniziative in città.
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Animali Fantastici – Palazzo Albergati
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Felice Giani – Palazzo Bentivoglio
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Vivian Maier – Palazzo Pallavicini
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Guercino nello studio – Pinacoteca Nazionale
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Carlotta Gargalli – Museo Ottocento
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Andreas Gursky – Fondazione MAST
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Milva – Museo Internazionale Biblioteca della Musica
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Dieci anni di collezione Unipol – CUBO
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Natale al Cinema Modernissimo
Una residenza nobiliare cinquecentesca trasformata in uno zoo d’artista nel cuore della città. Il progetto Animali Fantastici, a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, arriva a Bologna e si appropria degli spazi di Palazzo Albergati. Tra giraffe che perdono macchie, gorilla ed elefanti rosa, famiglie di coccodrilli e tartarughe luminose il percorso di visita si propone come giardino delle meraviglie, popolato dalle opere sul tema di Giovanni Albanese, Camilla Ancilotto, Marco Bettio, Chiara Calore, Mario Consiglio, Valentina De Martini, Fulvio Di Piazza, Dario Ghibaudo, Massimo Giacon, Sandro Gorra, Giorgio Lupattelli, Giulio Marchetti, Marco Mazzoni, Andrea Nurcis, Luca Padroni, Max Papeschi, Valeria Petrone, Nicola Pucci, Gherardo Quadrio Curzio, Mario Ricci, Maurizio Savini, Lapo Simeoni e Velasco Vitali.
Per la prima volta, Palazzo Bentivoglio organizza una mostra d’arte antica, proponendo cinquanta opere che delineano il percorso artistico di Felice Giani (San Sebastiano Curone, 1758 – Roma, 1823), pittore in bilico tra Settecento e Ottocento (che decorò anche una sala del palazzo). Un omaggio alla carriera di un artista “felicissimo”, come evidenza il titolo dell’esposizione con un riuscito gioco di parole, soprattutto in relazione alla ricchezza della sua produzione grafica. Tra Neoclassicismo e Romanticismo, Giani, con la sua bottega, fu inventore e autore di numerosi cicli decorativi; Palazzo Bentivoglio ne espone disegni e dipinti nell’allestimento pensato dall’architetto Franco Raggi, evidenziando il lavoro di riflessione sui maestri, da Correggio a Carracci.
Prosegue fino alla fine di gennaio 2024 l’antologica su Vivian Maier nelle sale rinascimentali di Palazzo Pallavicini, che ospitano 150 scatti originali (di cui 35 a colori) di una grande protagonista della fotografia del Novecento. Ma la mostra bolognese propone anche un video in formato Super 8mm: Maier filmava, già a partire dagli Anni Sessanta, tutto ciò che poteva avvicinarla alla realtà, concentrandosi sulla vita di strada, in presa diretta, attraverso dettagli che poi esaltava con l’uso dell’obiettivo.
A Cento ha recentemente riaperto (dopo una lunga ristrutturazione necessaria a rimarginare le ferite aperte dal terremoto del 2012) la Pinacoteca civica intitolata al Guercino, al secolo Giovanni Francesco Barbieri, che nella cittadina emiliana nacque nel 1591 (e morirà nel 1666 a Bologna). Anche Bologna, nella sede della Pinacoteca Nazionale, dedica un focus all’artista che fu tra i principali esponenti del Seicento bolognese, riunendo alcuni dei suoi più significativi dipinti per ricostruire le diverse fasi della sua attività, i motivi del successo del suo atelier e il rapporto con la clientela e i collaboratori più fidati. Si delinea così il ritratto di un pittore prolifico che fu anche abile imprenditore e promotore di se stesso. Ai capolavori del Guercino già in collezione della Pinacoteca, si aggiungono per l’occasione prestiti mirati di opere dell’artista e dei suoi collaboratori, oltre al Libro dei conti che aiuta a comprendere la gestione dello studio del pittore.
Il “nuovo” Museo dell’Ottocento dedica una retrospettiva alla pittrice Carlotta Gargalli (Bologna, 1788 – Roma, 1840), figlia di un noto ritrattista da cui eredità la propensione per l’arte. Prima donna a essere ammessa all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1804, si trasferirà a Roma con il supporto di Antonio Canova, frequentando l’Accademia d’Italia. Nella Capitale ottiene la notorietà come ritrattista: rientrata a Bologna sarà richiestissima, fino a essere insignita, nel 1827 del titolo di Accademica d’Onore all’Accademia di Parma.
C’è ancora tempo, fino al 7 gennaio, per visitare la mostra che la Fondazione MAST, nel suo decennale, dedica al fotografo Andreas Gursky (Lipsia, 1955). Visual Spaces of Today è una riflessione sull’Antropocene, in 40 scatti che testimoniano la carriera dell’artista dagli Anni Ottanta a oggi. Quella di Gursky è un’indagine sulla moltitudine che si fa globalizzazione, in cui è difficile riuscire a cogliere l’unità di insieme. Così per la Borsa di Tokyo, per i magazzini Amazon, ma anche per il cambio ruote ai pitstop della Formula 1. In un percorso guidato che attraversa il paesaggio contemporaneo globalizzato, in cui l’uomo ha un ruolo determinante: sono immagini nelle quali è presente l’alienazione della società dei consumi, ma anche la bellezza effimera della società dello spettacolo, in cui tutto è apparenza.
C’è anche Martina Corgnati, figlia di Milva e storica dell’arte, dietro all’organizzazione della mostra dedicata a una delle più amate cantanti italiane, scomparsa nel 2021. Di Milva, la Biblioteca delle Arti dell’Università di Bologna conserva l’archivio donato dalla professoressa Corgnati, che alimenta un’esposizione fatta di spartiti, testi di scena, fotografie, lettere e documenti. In mostra anche vinili, cd e dvd incisi dall’artista, locandine, recensioni e registrazioni audio della cantante nata a Goro, che ha saputo raggiungere la fama internazionale, performando nelle principali città del mondo e intrattenendo anche un rapporto intenso con il teatro (con Giorgio Strehler).
Si articola tra le due sedi bolognesi di CUBO (Torre Unipol e Porta Europa) la mostra Crossing. Da Klimt a Basilé, da Sironi a Bauermeister, che presenta una selezione delle opere in collezione Unipol (di cui CUBO è il Museo d’Impresa), privilegiando le acquisizioni recenti. L’esposizione riunisce 22 lavori di artisti moderni e contemporanei, frutto di un lavoro di selezione maturato in dieci anni di CUBO, inaugurato nel 2013 (la seconda sede, alla Torre Unipol, è arrivata solo nel 2021).
Riaperto di recente sotto l’egida della Cineteca di Bologna, il Cinema Modernissimo è una preziosa testimonianza della storia novecentesca della città. Il cinematografo sotterraneo fu ricavato in uno dei primi edifici in cemento armato del capoluogo emiliano, e aperto nel 1915. Chiuso negli Anni Duemila, dopo 8 anni di cantiere è nuovamente fruibile e propone una ricca programmazione di film e appuntamenti per la festività natalizie. Il 25 dicembre, per esempio, il pomeriggio è dedicato a un film d’animazione Disney amato trasversalmente da molte generazioni, La spada nella roccia, ma anche a una classico di Hitchcock fresco di restauro, Spellbound; la serata prosegue con Pupi Avati e il suo Regale di Natale. Tutto il cartellone – tra capolavori del cinema, film d’animazione, eventi e pellicole recenti – è consultabile sul sito del Cinema.
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Animali Fantastici – Palazzo Albergati
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Felice Giani – Palazzo Bentivoglio
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Vivian Maier – Palazzo Pallavicini
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Guercino nello studio – Pinacoteca Nazionale
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Carlotta Gargalli – Museo Ottocento
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Andreas Gursky – Fondazione MAST
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Milva – Museo Internazionale Biblioteca della Musica
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Dieci anni di collezione Unipol – CUBO
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Natale al Cinema Modernissimo
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