Le mostre da vedere e le iniziative culturali a Milano a Natale 2023
Rodin, Goya, El Greco, Emilio Isgrò, James Lee Byars, Ron Mueck sono solo alcuni dei grandi nomi protagonisti delle mostre natalizie a Milano. Ma c’è spazio anche per scoprire il talento artistico di Michael Stipe, o la storia della Manifattura Ginori
È ricca l’offerta culturale di musei e gallerie meneghini durante il periodo delle festività natalizie. Non mancano i grandi nomi della storia dell’arte antica e contemporanea, ma anche focus curiosi sulla tradizione dei paraventi decorati (in Fondazione Prada) o sulla storia delle porcellane Ginori (al Poldi Pezzoli). L’ICA presenta il talento per le arti visive del musicista Michael Stipe, la Triennale accoglie le sculture iperrealiste di Ron Mueck. E ancora installazioni luminose e opere d’arte in biblioteca. Guida agli appuntamenti.
Livia Montagnoli
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Rodin e la danza – Mudec
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Goya, El Greco, Morandi e Basilico – Le mostre di Palazzo Reale
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Michael Stipe – Fondazione ICA
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Giovan Battista Moroni – Gallerie d’Italia
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Ron Mueck ed Ettore Sottsass – Triennale Milano
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Fischli&Weiss e Wes Anderson – Fondazione Prada
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James Lee Byars – Pirelli Hangar Bicocca
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Ulysses di Emilio Isgrò – M77 Gallery
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Botero – Museo della Permanente
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Jean Tinguely – Fabbrica del Vapore
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Oro Bianco. Tre secoli di porcellane Ginori – Museo Poldi Pezzoli
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Perugino a Palazzo Marino
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Opere d’arte nelle biblioteche civiche per Natale
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Trame di luce – Giardini di Villa Reale, Monza
Nasce dalla collaborazione con il Musée Rodin di Parigi la mostra che il Mudec dedica allo scultore francese Auguste Rodin (Parigi, 1840 – Meudon, 1917), focalizzandosi sull’alto tasso di sperimentalità dei suoi progetti, attraverso una cinquantina di opere, disegni e fotografie. Il tema esplorato è quello della danza, un mondo che affascinò Rodin al pari di artisti coevi, nella Parigi in fermento nel passaggio tra il XIX e il XX secolo. E un’occasione, soprattutto, per approfondire la rappresentazione del corpo in movimento. L’allestimento immersivo a cura di Dotdotdot si articola in tre sezioni, dalla danza “occidentale” alla tradizione del Sud-est asiatico, fino al focus dedicato alle coreografie contemporanee che hanno preso spunto dal lavoro dell’artista francese.
Palazzo Reale si presenta all’appuntamento con le festività natalizie con una programmazione degna di una grande capitale dell’arte. C’è spazio per la maestosa ricognizione su El Greco (Creta, 1541 – Toledo, 1614) oltre 40 opere dell’artista cretese per interpretarne la parabola professionale e personale con approccio storico-critico. E per Francisco José de Goya y Lucientes (1746-1828), che iniziò la sua carriera da acclamato pittore della monarchia spagnola, artista colto e accademico, per poi volgersi, attraverso la trattazione di soggetti intimi come di tematiche sociali, verso una critica alla società spagnola del tempo, frutto di una lucida interpretazione etica e morale, guidata dalla ragione. La ribellione della ragione, mostra a cura di Victor Nieto Alcaide, racconta attraverso dipinti e incisioni questa evoluzione, fino agli esiti più cruenti della satira sociale di Goya, che seppe rappresentare anche la crudeltà della guerra.
Con Giorgio Morandi (Bologna, 1890 – 1964), nella mostra a cura di Maria Cristina Bandera, si approccia invece a una delle più complete retrospettive mai realizzate sull’artista bolognese, celebrato a Palazzo Reale per il suo rapporto con la città di Milano.
E di legame con Milano si parla anche per la mostra-tributo (Le mie città) al fotografo Gabriele Basilico (Milano, 1944 – 2013), a dieci anni dalla sua scomparsa, attraverso un percorso espositivo distribuito tra Palazzo Reale e la Triennale.
È un Michael Stipe (Decatur, 1960) inedito per i più, quello che si presenta in veste di prolifico artista all’ICA di Milano. In realtà, l’ex frontman dei R.E.M., musicista di fama internazionale, si dedica a tempo pieno alle arti visive da più di un decennio. Il risultato si apprezza nella mostra intitolata I have lost and I have been lost but for now I’m flying high, curata da Alberto Salvadori, incentrata sul ritratto declinato in tanti linguaggi espressivi diversi, che spaziano dalle fotografie alle copertine di libri, dalle ceramiche alle sculture e alle opere audio. Lavori inediti che tracciano un percorso nella produzione artistica di Michael Stipe, come le sculture omaggio agli artisti che hanno contribuito a plasmare la sua visione, tra i quali spiccano Constantin Brancusi e Marisa Merz.
Tra i ritrattisti più apprezzati del Cinquecento, il bergamasco Giovan Battista Moroni (Albino, 1521 – 1580) approda a Milano per la prima mostra dedicata alla sua fortunata carriera, allestita alle Gallerie d’Italia grazie a prestiti in arrivo dai principali musei del mondo. Cento opere tra dipinti, disegni e oggetti che raccontano il mondo e gli interessi dei personaggi ritratti dall’artista rinascimentale, solitamente posti in relazione diretta con l’osservatore (“in azione”). Esposte anche le opere di artisti coevi attivi nell’area lombarda, da Lotto a Savoldo e Moretto, oltre ai lavori di area veneziana di Tiziano, Veronese e Tintoretto, per una panoramica più completa della scena artistica del XVI secolo.
In Italia per la prima volta, Ron Mueck (Melbourne, 1958) è protagonista in Triennale con il progetto già presentato a Parigi la scorsa estate, che si arricchisce, però, nella nuova tappa, di sei opere. L’artista iperrealista propone le sue sculture monumentali, a partire da Mass (2017), insieme di cento teschi umani affastellati, in dialogo con l’architettura del museo.
Ma in via Alemagna si visitano anche la mostra sulla Pittura italiana oggi, attraverso l’opera di oltre cento artisti contemporanei, nati tra il 1960 e il 2000, e il focus su Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917 – Milano, 2007) con fotografie scattate tra il 1972 e il ’78, sui temi dell’architettura, del design e dell’abitare.
La visita in Fondazione Prada, durante le festività natalizie, può spaziare dal quinto piano della Torre, per scoprire l’installazione in 157 sculture (Suddenly This Overview, 1981-2019) del duo Fischli&Weiss, alla curiosa mostra sui Paraventi, che mette in scena una migrazione culturale che dalla Cina degli Zhou raggiunge il Giappone nell’VIII secolo, e poi l’Occidente, in epoca tardomedievale. Nel Podium di piazzale Isarco sono esposti, per l’occasione, 70 pezzi riuniti da Nicholas Cullinan, direttore della National Portrait Gallery di Londra, cui si aggiungono i paraventi commissionati ad artisti contemporanei come William Kentridge, Laura Owens e Francesco Vezzoli.
Fino al 7 gennaio si visita anche la mostra curata da Wes Anderson (che in Fondazione ha progettato il Bar Luce), per riprodurre la sua Asteroid City.
La fortuna critica di James Lee Byars (Detroit, Michigan, 1932 – Il Cairo, 1997) è stata postuma, pur avendo l’artista americano – la cui carriera si è svolta principalmente in Europa – giocato un ruolo fondamentale nell’arte novecentesca, nell’ambito del concettuale. La prima retrospettiva italiana dedicata a Byars è ospitata all’Hangar Bicocca, dov’è riunita una vasta selezione di opere realizzate con i materiali più disparati, valorizzate da un allestimento site-specific.
La galleria M77 presenta una nuova installazione di Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937) dedicata a Ulisse (Ulysses). L’artista siciliano omaggia l’eroe omerico attingendo al mito e passando per le interpretazioni che di Ulisse fornirono Dante Alighieri, James Joyce e Herman Melville, nuovamente a confronto con la tradizione classica dopo la fascinazione per la Vittoria Alata e il lavoro sull’Orestea di Gibellina. A cura di Clayre Gilman, il percorso espositivo in galleria prende le mosse dalle opere storiche di Isgrò, cui si aggiungono le carte geografiche cancellate e, per la prima volta esposti insieme, gli otto volumi dell’Odissea cancellata (1968).
Scomparso la scorsa estate, Fernando Botero viene omaggiato con la prima mostra postuma dal Museo della Permanente di Milano, fautore di un progetto espositivo in 60 opere per raccontare la carriera dell’artista colombiano. In collaborazione con il Museo di Antioquia, la mostra si compone di oli e disegni preparatori, donati dallo stesso pittore nel 2012. Via Crucis è il titolo dell’esposizione, che si concentra sul rapporto dell’artista con l’eterno e con la religione.
Alla Fabbrica del Vapore si racconta la vicenda personale e artistica di Jean Tinguely (Friburgo, 1925 – Berna, 1991), la sua adesione al Nuovo Realismo, il suo legame con Milano, per cui realizzò l’installazione performativa che lo consacrò sulla scena internazionale. L’artista svizzero si svela tra dipinti, sculture semoventi, disegni che aiutano a seguirne le tracce, dopo il trasferimento a Parigi, e l’ingresso nel gruppo di artisti che il 27 ottobre del 1960 sottoscrive il Manifesto del nuovo realismo. Al 1967 risale l’invenzione delle Rotozazas.
Sono le porcellane Ginori della Manifattura di Doccia l’oro bianco che dà il titolo alla mostra allestita al Museo Poldo Pezzoli. Una storia che si sviluppa nell’arto di tre secoli, ripercorsa attraverso una selezione delle una selezione delle più importanti opere realizzate tra il XVIII e il XX secolo, conservate in diversi musei italiani ed europei, oltre che al Museo Ginori, al momento chiuso per restauro, e in collezioni private. In 60 manufatti, la mostra presenta le fasi salienti della produzione avviata nel Settecento sotto l’egida del marchese Carlo Ginori, quando si realizzavano scultura in porcellana di grandi dimensioni, ispirate all’antico e al Rinascimento. Si prosegue con i vasi del XIX secolo e con le invenzioni del primo Novecento, quando per dieci anni, dal 1923 al ’33, fu Gio Ponti ad assumere la direzione artistica della Manifattura.
Il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte a Palazzo Marino quest’anno è dedicato a Pietro Vannucci, detto il Perugino, e al suo Battesimo di Cristo (1510), in origine tavola centrale del polittico della chiesa di Sant’Agostino a Perugia. Attraverso uno scenografico allestimento digitale, inSala Alessiè stata riprodotta integralmente la struttura del polittico. La mostra è a ingresso liberoed è aperta tutti i giorni fino al 14 gennaio 2024. Esperti storici dell’arte faranno da guida nel percorso espositivo.
In otto municipi della città, le biblioteche di zona ospiteranno fino al 5 gennaio altrettante opere dell’Ottocento e del Novecento provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna e dal Museo del Novecento di Milano, legate tra loro dal tema dell’infanzia.Le opere in mostra sono La Vergine di Francesco Hayez,La Madonna col Bambino e San Giovanninodi Bertel Thorvaldsen,Due Figure di Carlo Carrà, Sacra Famiglia di Giovanni Carnovali,Amore Materno di Angelo Dall’Oca Bianca,Adorazione dei Magi di Adolfo Monticelli, Maternità di Gaetano Previati e Ritratto di bambinadi Achille Funi.
In concomitanza con l’allestimento all’Orto Botanico di Roma, anche i Giardini della Villa Reale di Monza ospitano l’evento Trame di Luce, percorso immersivo sviluppato attraverso installazioni luminose d’artista, dalla collezione olandese LAC – Light Art Collection. Tra le opere inedite dotate di effetti speciali a cura di Simone Puzzolo, Monza accoglierà la Grotta delle Lanterne, in apertura della passeggiata notturna, la Nebulosa al confine tra cielo e terra e il mondo sommerso di Nettuno, con Underwaterworld.
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Rodin e la danza – Mudec
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Goya, El Greco, Morandi e Basilico – Le mostre di Palazzo Reale
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Michael Stipe – Fondazione ICA
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Giovan Battista Moroni – Gallerie d’Italia
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Ron Mueck ed Ettore Sottsass – Triennale Milano
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Fischli&Weiss e Wes Anderson – Fondazione Prada
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James Lee Byars – Pirelli Hangar Bicocca
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Ulysses di Emilio Isgrò – M77 Gallery
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Botero – Museo della Permanente
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Jean Tinguely – Fabbrica del Vapore
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Oro Bianco. Tre secoli di porcellane Ginori – Museo Poldi Pezzoli
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Perugino a Palazzo Marino
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Opere d’arte nelle biblioteche civiche per Natale
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Trame di luce – Giardini di Villa Reale, Monza
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