La longeva rubrica di Artribune sugli artisti dimenticati diventa uno spettacolo teatrale a Milano
La rubrica nata nel 2021 per ricordare il contributo di figure del mondo culturale del Novecento italiano dimenticate dalla storia diventa una performance con l’attore Marco Gambino. Il debutto alla Pinacoteca di Brera
Sulle pagine di Artribune, la rubrica I dimenticati dell’arte inaugurava nella primavera 2021 con l’obiettivo di riportare alla luce il contributo di artisti, scrittori, architetti e altre personalità del mondo culturale cadute nell’oblio, trascurate dalla storia ufficiale, escluse da celebrazioni e riconoscimenti.
La rubrica I dimenticati dell’arte su Artribune
L’idea maturata dal critico d’arte Ludovico Pratesi prendeva le mosse nel contesto di una ripartenza difficile, ancora nel pieno della pandemia, con l’auspicio di fornire spunti utili per riflettere e guardare con rinnovata fiducia al futuro attraverso l’esempio di figure che nel passato (più o meno recente, nell’arco del Novecento) si sono distinte nel panorama italiano per impegno intellettuale, attivismo, visione, creatività, senso di comunità. Da allora, con cadenza bisettimanale, un nuovo personaggio ingiustamente “dimenticato” viene raccontato su questo sito, grazie alla ricerca di Pratesi. Un progetto che presto oltrepasserà il confine della scrittura per prendere forma su un palco, sotto forma di performance teatrale, nell’adattamento curato da Marco Gambino.
La Ballata dei dimenticati: lo spettacolo di Marco Gambino
L’attore italiano, che da anni vive e lavora a Londra, è stato un lettore assiduo delle rubrica dalla prima ora; e ha deciso di portarla in scena intrecciando parole, immagini e musica dal vivo. Nasce così La Ballata dei dimenticati, spettacolo sul valore del ricordo, che vuole indagare il passato per comprendere il presente: “Durante la pandemia, leggevo una storia e continuavo a pensarci in attesa della successiva” spiega Gambino “Poeti, artisti, scrittori, le cui vite straordinarie – come ogni buon romanzo – esigevano di essere raccontate ad alta voce. Così, con la collaborazione dell’immaginifico Fabio Cherstich e grazie all’impagabile supporto di James Bradburne, è nata La ballata dei dimenticati”. “Quando Gambino mi ha contattato per condividere la sua idea, ne sono stato entusiasta”, ricorda Pratesi “Abbiamo scelto di rappresentare dieci tra i “dimenticati” ritrovati dalla rubrica, selezionando i più affini alle origini e al percorso di chi li avrebbe portati in scena, che è peraltro figlio di una delle figure riscoperte, l’artista della cartapesta Annamaria Tosini”.
A ospitare la prima dello spettacolo sarà la Pinacoteca di Brera a Milano, con due rappresentazioni gratuite nel pomeriggio di venerdì 15 dicembre (su prenotazione, alle 15 e alle 17), presso la Sala Aldo Bassetti. Tra i primi sostenitori della trasposizione teatrale, come ricordato da Gambino, figura infatti James Bradburne, direttore della Pinacoteca – incarico onorato negli ultimi otto anni – fino allo scorso ottobre.
I dimenticati sul palco di Brera
A firmare lo spazio scenico e la curatela visiva e Fabio Cherstich, mentre Gambino si cala nei panni di tutte le dieci personalità che si avvicendano sul palco, 5 uomini e 5 donne, indossando e dismettendo di volta in volta accessori qualificanti delle diverse figure, e agganciandosi a oggetti significativi della storia di ciascuno per introdurre il racconto. Nell’arco di 50 minuti, dunque, sarà possibile approfondire le vicende del filosofo Enrico Mreule, del poeta Aldo Braibanti, del regista Francesco Alliata, dello scrittore Calogero Ciancimino, del pittore Casimiro Piccolo, della poetessa Giovanna Bemporad, della scrittrice Maria Teresa Di Lascia, della poetessa Dolores Prato, dell’artista Annamaria Tosini, della poetessa Antonia Pozzi. Con l’accompagnamento delle musiche dal vivo di Sofia Viglietti e Omar Diasio, rispettivamente al sassofono e al contrabbasso.
“E chissà che in futuro, dopo questo primo esperimento, lo spettacolo non possa andare in tournée in altri luoghi della cultura” auspica Pratesi “Sarebbe un ulteriore attestato per una rubrica di grande successo, come testimoniano le numerose manifestazioni di interesse che ricevo da quando è iniziata la pubblicazione”.
Livia Montagnoli
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