Arte Fiera: 50 anni di ricordi. 9 protagonisti del mondo dell’arte raccontano la fiera
Collezionisti, galleristi, artisti. Come era, com’è la loro Arte Fiera. Ricordi, aneddoti, progetti tra gli stand
Il mio primo ricordo di Arte Fiera risale al 1977, ero al primo anno del Liceo Artistico di Bologna, città profondamente colta, alternativa, internazionale. E felice, dove ci si ritrovava ogni giorno senza appuntamento per parlare di politica, arte, musica, cultura in Piazza Maggiore. In mattinata capannelli di uomini discutevano animatamente di politica, poi arrivavano i più giovani. E persone da tutto il mondo. Così quello era il luogo dell’informazione, con Piazza Verdi in zona Universitaria e la Feltrinelli sotto le Due Torri. Fu in quel momento di utopico ottimismo che crebbero nuove torri, progettate dall’architetto giapponese Kenzo Tange. Moderne, alternative alle antiche Due Torri, salivano lentamente alla fine di via Stalingrado. Dopo di loro campagna e tangenziale. Sotto quelle Torri nascevano Arte Fiera, la Galleria d’Arte Moderna, il Teatro Europa, il Padiglione dell’Esprit Nouveau disegnato da Le Corbusier. Bologna affrontava con coraggio un progetto difficile, nuovo e alternativo, di cultura e di economia.
Grazia Toderi, artista
Sarà stato la fine degli anni Novanta, faceva il solito freddo cane e tutti i galleristi andavano al Diana, dove si è sempre mangiato male, certo mai come Da Bertino e Da Vito, ma il cameriere, ieratico tricheco al carrello dei bolliti, seduceva tutti. Avevo conosciuto Amnon Barzel e mi aveva comprato una foto ad Arte Fiera per il museo di Tel Aviv. Lo andai a prendere in auto quella sera, lui alloggiava al Palace Hotel, un’ammiraglia con ancora qualche colpo in canna, oggi spelacchiato con un inesorabile 6,7 su Booking. L’appuntamento era alle 20 e accostai con l’auto a fianco dell’entrata, in via Montegrappa, la zona del jet set bolognese, fra il cinema Fulgor, il ristorante Da Nello e la gelateria Da Gianni, coppetta in stile Giorgio Beverly Hills. Entrai e chiesi alla reception del signor Amnon Barzel. “Non c’è nessun con questo nome, signore”, mi disse gentilmente il portiere. Rimasi meravigliato. Non sapevo che fare e attesi sotto al portico. Dopo pochi minuti, Amnon uscì dall’albergo.
Flavio Favelli, artista
Quando nel 1974 è nata ArteFiera io frequentavo l’Università e naturalmente ero curiosissima di vedere una fiera d’arte, per me una assoluta novità (allora esisteva solo Basilea, ma lo sapevano i collezionisti italiani più appassionati). Ho cominciato subito a lavorare all’interno come standista per una galleria di Torino, che si chiamava Documenta, e così ho conosciuto i più importanti galleristi italiani del tempo, ed anche molti stranieri; allora ero una giovane studentessa carina e vivace e spesso mi invitavano a fare colazione insieme a loro o a cena. Tra tutti alcuni sono rimasti nella mia memoria come esperienze straordinaria, come ad esempio il grande Giorgio Marconi, da cui ho imparato molte cose, o il mitico Leo Castelli, americano di Trieste, e sua moglie Ileana. Indimenticabili. Poi nel 1988 Maurizio Mazzotti, manager di Arte Fiera e casualmente padre di una mia studentessa dell’Accademia di Belle Arti, Giorgia, mi chiamò come “esperta” per aiutarlo nella selezione delle gallerie da invitare. Qui comincia la mia trentennale collaborazione con Arte Fiera, di cui nel 2003 il Presidente di allora Luca Cordero di Montezemolo mi offrì il ruolo di direttore artistico, che ho svolto fino all’edizione del gennaio 2012. Metà della mia vita professionale è legata ad Arte Fiera che oggi compie mezzo secolo. Auguri di cuore, Arte Fiera!
Silvia Evangelisti
Ho partecipato ad Arte Fiera fin dalle prime edizioni trovandola già allora stimolante: Bologna confermava il suo fermento culturale anche nella fiera. Le gallerie straniere hanno cominciato a partecipare fin dalle prime edizioni e di anno in anno è cresciuta di interesse tanto da attrarre anche i grandi collezionisti internazionali. Il merito di questa affermazione iniziale si deve sicuramente agli anni di direzione di Maurizio Mazzotti. Nel 1989 fui invitato a partecipare alla mostra “Il futuro presente” curata da Germana Galli con altri 10 collezionisti: ognuno esponeva cinque opere di artisti della propria collezione; fu un piacere per me aver conosciuto in quell’occasione Angelo Baldassarre, Carlo Clerici, Giorgio Franchetti, Giuliano Gori che già allora erano considerati i più importanti collezionisti non solo d’Italia. Il successo di Arte Fiera si è poi consolidato negli anni, in particolare quando direttrice era Silvia Evangelisti e presidente Luca Cordero di Montezemolo o in tempi recenti con il binomio Simone Menegoi ed Enea Righi. In ogni caso Arte Fiere è sempre stata per me un appuntamento irrinunciabile nel calendario delle fiere internazionali.
Giorgio Fasol, collezionista
Per me Arte Fiera significa letteralmente il primo incontro con l’arte contemporanea.
Ricordo con un po’ di nostalgia i giorni in cui andavo negli anni ’80 andavo a Bologna a visitare la fiera, per curiosare tra i nomi delle gallerie internazionali e scoprire gli artisti che che avrebbero lasciato in me un’impronta indelebile.
La fotografia è stata il mio primo e grande amore, ma la pittura e la scultura hanno altrettanto contribuito a plasmare la mia visione del mondo. Ciascuna di queste espressioni artistiche mi ha spinto a riflettere su nuovi modi di interpretare la realtà, aprendo finestre inaspettate sulla creatività umana.
Riconosco il notevole lavoro di Simone Menegoi nella sua nuova direzione, un capace riorientamento internazionale che ha preso avvio da un profondo dialogo con il territorio. È stato per me un passo naturale decidere di sostenere Arte Fiera, contribuendo all’ideazione di progetti speciali. Questa iniziativa è guidata con maestria dalla nostra curatrice, Sarah Cosulich, che ci accompagna in un affascinante viaggio di valorizzazione e ricerca: Mutina for Art.
Massimo Orsini, Mutina
È sempre un grande piacere per noi tornare ad Arte Fiera, siamo legati a questa fiera che da cinquant’anni si è affermata come tradizione sia per le gallerie d’arte sia per il mercato dell’arte in Italia. Negli ultimi anni, la fiera ha saputo adattarsi e ampliarsi con un maggiore respiro degli allestimenti e delle opere esposte.
È un’occasione che ad inizio anno ci permette di ritrovare i collezionisti e appassionati d’arte che ci seguono e vengono in visita ogni nuova edizione e che ci permette di conoscere o scoprire i programmi espositivi di un ventaglio importante di realtà attive nel mondo dell’arte, tendenze e nuove proposte.
Davide Mazzoleni, galleria Mazzoleni
Ad Arte Fiera ci legano ricordi bellissimi. È la prima fiera alla quale abbiamo preso parte. Correva l’anno 1991, avevamo aperto la galleria da poco più di un anno. Arrivammo con il nostro furgone stracarico di opere di giovani artisti, praticamente nostri coetanei. Di entusiasmo ne avevamo da vendere ma le vendite invece stentavano a partire. Fu Silvia Evangelisti (all’epoca consulente di Arte Fiera e, qualche anno dopo, Direttrice Artistica) la prima persona a darci fiducia vedendo in noi un potenziale. Per incoraggiarci (e per permetterci di pagare le spese dello stand e del campeggio dove alloggiavamo) comprò alcune opere e ci presentò moltissime persone. Fu un’esperienza magnifica che si è rinnovata, anno dopo anno, fino ad oggi. Siamo cresciuti insieme ad Arte Fiera, è la fiera più longeva d’Italia e negli ultimi anni, grazie alla nuova direzione, ha saputo crescere e cambiare in meglio. Possiamo sicuramente affermare che la fiera di Bologna è un punto fermo della nostra storia e del nostro percorso.
Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi, Maurizio Rigillo, galleria Continua
Arte Fiera è stata una delle manifestazioni più importanti durante i miei lunghi anni alla Presidenza di Bolognafiere. Era per me, insieme al Motorshow, la fiera di cui ero più appassionato visto che ero presidente della Ferrari e allo stesso tempo grande appassionato e collezionista d’arte moderna. Arte Fiera poi aveva un grande potenziale di sviluppi e io mi posi 3 obiettivi principali: incrementare il numero e la qualità delle gallerie con una forte selezione dei partecipanti; invitare e coinvolgere galleristi esteri per rendere Arte Fiera più internazionale. Tra i più bei ricordi ho il primo anno in cui vidi arrivare galleristi americani, francesi, svizzeri ed inglesi che vennero ad esporre ad Arte Fiera ed insieme a loro arrivarono tanti collezionisti e giornalisti stranieri. Infine, incentivare il Comune di Bologna, i galleristi, le fondazioni artistiche bolognesi e la città intera a promuovere eventi durante i giorni di Arte Fiera così da aprire la nostra bellissima città ad appassionati di tutto il mondo. Sono stati anni importanti ed indimenticabili. Oggi nel fare gli auguri di buon compleanno ad Arte Fiera per i suoi primi 50 anni e, malgrado la concorrenza con altre iniziative simili in Italia, le auguro altrettanti anni di ancora maggiore successo!
Luca di Montezemolo, Presidente di Italo treno, Fondazione Telethon e Manifatture Sigaro Toscano.
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