Marco Goldin torna a organizzare grandi mostre: due eventi su Giuseppe Ungaretti
Due mostre e uno spettacolo teatrale itinerante per raccontare il Carso e la guerra vissuti da Giuseppe Ungaretti. Dopo una pausa lunga due anni Goldin, il signore dei numeri degli anni 2000, torna con una proposta che unisce arte veneta, prosa e poesia
Nel 2024 Marco Goldin – storico dell’arte e curatore originario di Treviso – torna, dopo una pausa lunga due anni, con Linea d’ombra, presentando un ampio programma multidisciplinare. L’iniziativa prende dunque avvio dalla società trevigiana da lui fondata nel 1996, storicamente occupatasi di grandi eventi espositivi, prima in Veneto, poi a Torino e in Lombardia. Finora, le sue esposizioni hanno coinvolto più di undici milioni di visitatori e oltre diecimila opere; c’è grande attesa per questo suo ritorno. Dopo più di due anni di interruzione, Goldin rimette in moto l’attività espositiva con un progetto per certi versi innovativo, che prevede due mostre e uno spettacolo teatrale, il cui titolo è Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia. L’idea è ispirata alla raccolta Porto sepolto di Giuseppe Ungaretti, ed è altresì legata agli eventi di Gorizia – che sarà Capitale Europea della Cultura 2025, assieme a Nova Gorica – sotto la sigla GO! 2025. È in questa città, nel Museo di Santa Chiara, che sarà inaugurata la prima mostra del ciclo, a cui ne seguirà un’altra nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea a Monfalcone, assieme a uno spettacolo teatrale itinerante. Raggiunto da Artribune spiega i motivi della sua assenza “dalle scene” “Per quanto riguarda i due anni di pausa, ciò è stato dovuto a miei impegni a titolo personale da un lato (un assai nutrito numero di lezioni online che abbiamo denominato “I webinart di Marco Goldin”, poi un romanzo uscito nell’autunno 2022 e a seguito di questo le tante date dello spettacolo teatrale tra novembre 2022 e dicembre 2023) e ad alcune riflessioni sulla nostra attività espositiva post Covid, che desideravo potesse imboccare strade un poco diverse da quelle oggi per la maggior parte in voga”.
La mostra di Marco Goldin a Gorizia
“Una rassegna davvero unica nel suo genere, quella dedicata a Ungaretti”, ha dichiarato il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna. “Unica perché attraverso l’estro di grandi artisti di rilievo nazionale prenderanno vita i luoghi in cui Ungaretti ha vissuto. Attraverso i loro occhi, la loro sensibilità, la mediazione dei loro sensi susciteranno emozioni nuove e inedite come le loro opere, in una prima mondiale”. Per Gorizia, Goldin ha coinvolto alcuni pittori italiani contemporanei – Laura Barbarini, Graziella Da Gioz, Franco Dugo, Giovanni Frangi, Andrea Martinelli, Matteo Massagrande, Francesco Michielin, Cesare Mirabella, Alessandro Papetti, Franco Polizzi, Francesco Stefanini, Alessandro Verdi – affinché rileggano, risemantizzandoli, i luoghi del poeta sul Carso, così mutato dalla Prima Guerra mondiale. Un racconto modulato in molti linguaggi: poesia, storia, morfologia e pittura, e arricchito da ampi elementi visivi, tra documentari e altri approfondimenti intenzionalmente realizzati. Il percorso illustra la storia goriziana con il racconto delle battaglie a cui Ungaretti ha partecipato, i momenti di riposo in retrovia, i congedi. La curatela di questa parte è stata affidata a Lucio Fabi, il massimo esperto in materia, con la partecipazione di Nicola Labanca, professore dell’Università di Siena, che introdurrà i motivi dello scoppio della Prima guerra mondiale, l’ingresso dell’Italia nel conflitto, fino al fronte sul Carso. Due importanti poeti italiani, inoltre, Paolo Ruffilli e Maurizio Cucchi, si occuperanno infine dell’analisi de Il porto sepolto; il primo nella sua versione del 1916 e il secondo affrontando il tema, fondamentale in Ungaretti, delle innumerevoli varianti successive.
La mostra di Marco Goldin a Monfalcone
Per la seconda mostra in programma a Monfalcone sono previste alcune decine di opere per testimoniare ciò che successe in pittura in quello stesso decennio nell’area veneta. Il curatore ha chiamato in causa gli artisti appartenenti al movimento di Ca’ Pesaro, oltre agli ospiti esterni. Da Boccioni ad Arturo Martini, da Gino Rossi a Casorati. Questo per riflettere sulla vicinanza dell’avanguardia italiana al Carso in guerra. E ancora, quattro o cinque autori, soprattutto triestini ma non solo – da Parin a Sambo, da Guido e Piero Marussig a Pellis – per rappresentare in toto l’ambito regionale in rapporto all’avanguardia capesarina. Per concludere, nel mese di aprile 2024 le due mostre saranno introdotte da uno spettacolo teatrale, messo in scena dallo stesso Goldin, che toccherà sei città: Gorizia, Tolmezzo, Treviso, Monfalcone, Udine, e infine Pordenone.
Fausto Politino
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